Genere:
Romance
Storico
Editore: Amazon
publishing
Pagine:
463
Prezzo:
3,99
È
solo un uomo che affronta le tragiche prove che il Fato gli ha riservato.
Aphrodisias,
53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso
cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso
non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di
ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.
La
Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un
corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua
prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di
vendetta. Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in
quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia
comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita
così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine
una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.
La serie "Roma Caput Mundi" è così composta:
0,5 - Roma 39 d.C. - Marco Quinto Rufo (Prequel)
3 - Roma 46 d.C. - Vendetta0,5 - Roma 39 d.C. - Marco Quinto Rufo (Prequel)
4 - Il leone di roma
5 - La vendetta del serpente
6 - IL BARBARO DI ROMA
Finalmente
è arrivato il momento di una delle coppie più promettenti della saga
storico-romance made in “Impero Romano”, targata Castellano: Raganhar di
Gerlach e Giulia Urgulania, personaggi che sono cresciuti durante la serie,
fino a diventarne comprimari. La loro passione era scoccata durante gli eventi
del romanzo precedente, Il leone di Roma,
ma la possibilità di una loro relazione era (o, meglio, sembrava) naufragata…
Ne
Il barbaro di Roma queste premesse
accennate trovano la loro consacrazione nella storia d’amore più matura e
sofferta della serie.
Storia
d’amore “matura” perché i protagonisti sono adulti risoluti e consapevoli.
Giulia
ha forgiato la propria indipendenza. In questo libro emerge la sua volontà
indomita di donna, in cui convergono la mente salda, pragmatica e affarista, e
l’animo sensibile, leale e appassionato… con un cuore che ha chiuso i battenti
ai sentimenti più puri. Si è guadagnata ricchezze e ammirazione maschile, ma anche
stima e rispetto da parte di tutti, anche dei sottoposti.
Raganhar
è il principe Germano forgiato dall’Impero Romano: in lui convivono la tempra selvaggia
e ardita del suo retaggio naturale, e la mente assennata del “guerriero romano”
che si batte per onore e valore.
Storia
d’amore “sofferta” perché: cosa accade se uno spirito come quello di Raganhar subisce
il tradimento, le torture e l’esistenza brutale da gladiatore? Diventa “la
Bestia”: un uomo piegato (non spezzato) dall’oscurità della sofferenza, della
vendetta, della violenza e dell’istinto per la sopravvivenza, in cui il
selvaggio Germano prende il sopravvento sul razionale Romano.
È
in questo scenario cupo che le due esistenze si intrecciano, di nuovo. Giulia
riesce nel miracolo: salvare Raganhar, non solo dal suo destino infausto ma
soprattutto dalla “Bestia”. Nel salvarlo, Giulia gli mostra il suo “io” più
autentico. Ma mentre lei si arrende (finalmente!) ai sentimenti per lui mai
sopiti, lui fa fatica a riemergere dall’abisso in cui era sprofondato e quindi
non comprende appieno la potenza di ciò che prova per lei. In questo percorso travagliato
di consapevolezza, entrambi si rispettano e hanno fiducia l’uno nell’altra.
A
fare da cornice all’evoluzione di questo rapporto, la scrittrice schiera tutte
le coppie principali incontrate fino ad ora, che si (pre)occupano dei due
protagonisti, mantenendo un ruolo attivo. Che emozione incontrarli di nuovo, in
stile famiglia allargata con pargoli al seguito! Le donne mostrano fierezza e
spirito di gruppo. Non mi aspettavo nulla di meno da loro! Gli uomini sono gli
stessi che le lettrici hanno ammirato durante le letture. Ho ritrovato con
piacere anche Tassus e Publio Rutilio Lupo. Insomma, le varie personalità si
intrecciano dimostrando cameratismo, sostegno e affetto.
Tra
i personaggi secondari spicca una new entry molto particolare e molto nota:
Nerone. Viene presentato un Nerone adolescente molto acuto, lontano da ciò che
è stato tramandato dalla tradizione filo-senatoria. Anche se compare poco nella
narrazione, il suo ritratto mi è piaciuto: nonostante la boria giovanile, vive
il suo ruolo politico con arguzia e risolutezza, è appassionato di arte e non
sopporta l’ingerenza della dispotica madre.
“I
cattivi di turno” sono scaltri e subdoli più che mai perché non sono impegnati
a maneggiare armi, ma sfruttano influenze e potere, appoggiandosi o tramando
con personaggi loschi che rappresentano il “braccio” delle loro ambizioni. La
fine che fanno è adeguata non solo a quanto si meritano, ma soprattutto al
percorso interiore di Giulia e di Raganhar.
Questo
è un romanzo centrato su emozioni contrastanti, viscerali, genuine. Non mancano
le peripezie e gli imprevisti, gli scontri e la politica, la passione e le pulsioni,
come avrebbe potuto essere all’epoca. Eppure ritengo che questo sia “il libro
delle emozioni”, più che dell’avventura e della sensualità, tanto che a volte
si avverte la lentezza nel ritmo, appropriata nell’esplorare la complessità dei
personaggi. Sono rimasta colpita dal modo in cui l’autrice ha saputo gestire e
ritrarre la tenebra in cui è precipitato Raganhar; il riscatto di sé; le
aspettative e i turbamenti di Giulia; il loro rapporto che affiora dall’oscurità
verso la luce salvifica.
Uno
degli aspetti che ho apprezzato, e che adoro nell’intera saga, è la possibilità
di inoltrarsi nella cultura, nella mentalità e nella società del tempo, con
un’accuratezza che mi ha (di nuovo) affascinata. È la Storia narrata attraverso
esistenze inventate ma credibili, che si intrecciano ad altre realmente
esistite e rivisitate in chiave letteraria.
Ritengo
Il barbaro di Roma uno dei migliori
romanzi della serie: il coinvolgimento che ho avvertito; i personaggi sfaccettati,
in cui spicca un Raganhar chiaroscurale e che mostra la sua duplice natura
(Germano e Romano); la complessità del percorso come coppia e come singoli dei
protagonisti. Si merita il massimo voto e gli si perdonano le minime
incertezze. È evidente come la Castellano sia maturata come scrittrice e nel
panorama del romance-storico.
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𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐚
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