Genere: Romance
Editore: Piemme
Uscita: novembre 2013
Pagine: 457.
Prezzo: € 18,50 l’edizione cartacea; € 9,99 e-book.
Sinossi:
A 23 anni bisogna
osare. Questo è il mantra che ha accompagnato Ruth Saunders durante il lungo
viaggio che dal Massachusetts l’ha portata fino a Hollywood. Al contrario di
molte ragazze della sua età, però, Ruth non vuole andare nella Città degli
Angeli per diventare una star del cinema: il suo sogno è quello di scrivere e
di vedere le sue parole prendere vita sullo schermo. Forse perché la scrittura
l’ha salvata durante i difficili anni del liceo o forse perché la cicatrice che
le solca parte del volto l’ha sempre tenuta lontana dai desideri di tutte le
altre. Con una laurea in mano e una passione sfrenata per le serie televisive,
istillatale dalla nonna che l’ha cresciuta e che ha deciso di lasciare tutto
per partire con lei, Ruth non vede l’ora di mettersi alla prova. E quando,
cinque anni e una lunghissima gavetta dopo, riceve la notizia che un importante
network vuole realizzare una serie televisiva creata da lei, Ruth pensa di
avercela fatta. Capirà ben presto che quello di Hollywood è un mondo fatto di
compromessi e di capricci a cui piegarsi; che non sempre il lavoro e il
successo colmano il vuoto che abbiamo nel cuore. E che anche una come lei
merita l’amore, quello vero, senza copione o musica in sottofondo. Basta solo
che apra gli occhi.
RECENSIONE A CURA DI BABETTE BROWN:
La prima cosa
bella di “La prima cosa bella” è la copertina. Tramonto, onde leggere che si
frangono sulla battigia, uccelli in volo radente sulla spiaggia, una ragazza la
cui silhouette snella (maledetta!) ed elegante si staglia in controluce.
Preparo la valigia e parto per la
Polinesia ? O per Capri? O per… O per Hollywood…ed è quello
che fa la nostra Ruth Sanders.
Bella storia!
Bella storia! Bella storia!
Scopriamo una
protagonista vera, di carne e sangue, dal cuore tenero, caparbia e spaventata.
È facile fare del male a Ruth Sanders, la vita l’ha segnata irreparabilmente,
ma se l’amate la vedrete fiorire come quelle piante del deserto che danno il
meglio di sé anche con una leggerissima, impalpabile pioggia.
Attraverso la sua
vicenda, scopriamo il mondo delle sit-com americane: una giungla vera e
propria, dove l’idea di un buon programma viene passata per il tritacarne dei
compromessi.
Amiamo Ruth e i
personaggi che la circondano: Dave, cui il vivere su una sedia a rotelle (no,
scusate lui la “usa”, e questa semplice parola ci dice molto del suo carattere
forte e indomabile) non ha impedito di raggiungere il
successo professionale. E non solo (non faccio spoiler nemmeno se mi promettete
un vaso da chilo di Nutella).
Meravigliosa la
nonna, un’anziana signora che cerca e trova l’amore. Mi sono detta: allora non
tutto è perduto per le vecchine come me! Magari non mi capiterà un banchiere in
pensione come Maurice, però…
E poi gli attori,
i cameramen, quelle strane bestie che circolano per gli studi televisivi come
iene in caccia. E le diete, i lifting, il botulino! Che strano mondo questo che
conosciamo, pagina dopo pagina.
Tutto finisce
bene, più che bene. Siamo felici e ansanti, come dopo una corsa sfrenata che ci
ha visto vincere proprio sul filo di lana del traguardo.
Vi ho già detto,
per caso, che è una bella storia?
Quattro stelline,
piene, grasse. E non le mettiamo a dieta come Cady!
Ciao ragazze mi tocca e ve la giro!
RispondiEliminahttp://labibliotecadellibraio.blogspot.it/2014/04/rubriche-sfida-di-poesia.html
Vi sfido!
Mi hai molto incuriosito con questa recensione! Lo metto in lista dei libri da leggere!
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