Recensione: "SOGNO DI UNA NOTTE" di Nykyo





Genere: M/M, Contemporaneo, sportivo
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 175
Prezzo: € 4,49 
Uscita: 20 Marzo 2017








Sinossi:

Il’ya è un giovane fotografo sportivo freelance con un amore spiccatissimo per l’hockey e il balletto e un’antipatia viscerale per il pattinaggio artistico sul ghiaccio. In apparenza cinico, sarcastico e con una propensione per gli uomini dal fisico massiccio e molto mascolino, durante una serata in discoteca Il’ya si ritrova suo malgrado stregato da un misterioso ragazzo androgino che sembra un folletto. Puck, come Il’ya finirà per ribattezzarlo, lo trascinerà dritto dentro un “sogno” da cui alla fine della notte Il’ya avrà ben poca voglia di svegliarsi. Ma sarà vero che gli incantesimi delle fate svaniscono sempre all’alba?








Fin dalla prima lettura della trama avevo intuito che l'autrice di questa nuova uscita Triskell si era ispirata alla celebre opera di William Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate”, un libro che ho amato molto, che mi fu regalato quando andavo alle scuole medie, che mi ha sempre affascinato; anni fa sono stata anche a teatro a vederne una rappresentazione. 
L'autrice ha utilizzato qualche piccola citazione dell'opera originale del grande autore, cosa che mi ha fatto venire voglia di rileggere l'opera originale! 
I protagonisti di questa storia però non sono fate, folletti e giovani sperduti per i boschi, ma un giovane e talentuoso fotografo che si occupa di sport - ma è anche un terribile paparazzo - e un misterioso ragazzo efebico, che non vuole rivelare il suo nome, ma che sembra proprio il folletto Puck. La sua estrosità, le sue movenze, il mistero che lo avvolge riescono  a stregare il cinico e realista Il'ya fin dal primo sguardo in discoteca, proprio lui che non ha mai provato attrazione per i giovani dal sesso indefinito, preferendogli rudi ragazzi dal fisico massiccio, meglio se giocatori di Hokey! 
Il libro è narrato per il novantacinque per cento proprio dalla voce di Il'ya, quindi in prima persona, solo verso la fine del libro sentiremo anche la voce del “giovane Puck”. 
Come vi dicevo Il'ya rimane praticamente stregato da Puck, non voglio rivelarvi nemmeno io il suo vero nome, perché questo delizioso soprannome gli calza a pennello, ed ecco un collage di come Il'ya lo vede:  
“Ogni volta che le luci virano al giallo o si fanno più neutre, i colori risaltano per ciò che sono in realtà e, quando invece l’ambiente si tinge di nuovo di azzurro o di viola, sembra di guardare il volto di una creatura sovrannaturale o di un alieno...Ho davanti una piccola divinità impudente, fin troppo padrona di sé, o è solo un ragazzino esibizionista che vuol provare a fingersi la star del momento?...Mi piace. Ecco, è questo il punto: mi piace...” 
Puck ovviamente non darà molte indicazioni di se, ha molto da perdere se la sua fotografia in una nota discoteca gay comparisse sui giornali; è abituato a vivere sotto i riflettori, a non avere una vita privata a causa della sua professione, anche se non vi svelo cosa fa, credo non sia difficile da capire! Vi dico solo che Il'ya ama tutti gli sport, lavora per un giornale sportivo, e ama alla follia il balletto classico, “colpa” della nonna materna che lavorava per un teatro e che lo portava con lei durante le rappresentazioni; c'è un'unica cosa che gli da fastidio, che non tollera, che di solito viene associata a tutti i gay: il pattinaggio artistico! 
Il'ya è molto legato al suo passato, alle donne della sua famiglia e a Daniil, l'unica figura paterna da lui conosciuta.  
Già dai nomi avete capito che il libro non è ambientato in Italia, ma in Russia, dove vivere l'omosessualità non è mai stato facile, e non lo è nemmeno tutt'ora... 
Fortunatamente per Il'ya i suoi familiari l'hanno sempre sostenuto, non l'hanno abbandonato nel momento del coming out; la paura più grande di Il'ya era perdere l'affetto di Daniil:  
Sinceramente mi sono sentita in difficoltà al momento di dare un giudizio a questo libro. 
L'autrice ha sicuramente avuto una buona idea di partenza, i personaggi sono accattivanti, ma lo scorrere della vicenda è forse un po' troppo lento. Mi spiego meglio: la storia si sviluppa in due giorni, per il settanta per certo in una discoteca. Troppe descrizioni che appesantiscono la trama; troppi aggettivi per dire sempre le stesse cose. Ho apprezzato di più le parti che riguardavano l'infanzia e il passato di Il'ya. Di Puck sappiamo pochissimo, mi sarebbe piaciuto avere dei dettagli maggiori su di lui. Forse con qualche pagina in più il libro sarebbe stato più completo. Anche il finale è decisamente dolce amaro: si intravede un lieto fine, ma non mi ha soddisfatta pienamente.  
Il mio non è un giudizio negativo, ma decisamente volevo qualcosa di più, nel mio piccolo coltivo la speranza che l'autrice scriva ancora sul paparazzo Il'ya dai capelli di fuoco e lentiggini, e ovviamente su bellissimo Puck dal fisico minuto, capelli corvini e magnetici occhi color verde foglia. 





1 commento:

  1. Ciao, sono Nykyo. Ti ringrazio della recensione :)
    Posso già confermarti che Il'ya e Puck torneranno, perchè l'idea è sempre stata quella di scrivere un seguito e dovrei iniziare a lavorarci a breve.

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