Recensione: "STATICO" di L.A. Witt.

Genere: M/M Paranormal

Editore: Triskell Edizioni

Pagine: 277

Prezzo: € 4,99 (E-book)

Uscita: 27 agosto 2018

Sinossi:

Durante i due anni passati insieme, Alex ha sempre temuto il momento in cui Damon avrebbe scoperto la verità, ovvero che lei è un mutagenere, quella piccola percentuale della popolazione in grado di cambiare sesso a piacere. Grazie a un impianto che le è stato messo contro la sua volontà, però, Alex si risveglia improvvisamente statico, ovvero non riesce più a cambiare da un genere all’altro, e bloccato nella sua forma maschile. Nel giro di una notte, la sua doppia natura viene rivelata a un mondo che non capisce né tollera quelli come lui… e al suo fidanzato eterosessuale.

Damon rimane sbalordito nello scoprire che la sua ragazza è un mutagenere e si spaventa a morte per i notevoli rischi a cui la espone l’impianto che le è stato imposto. Si rifiuta di abbandonarla, ma che ne sarà della loro relazione? Lui è etero e Alex è intrappolata nella sua forma maschile, perché rimuovere l’impianto è troppo costoso e pericoloso.

Derubato di metà della propria identità e costretto ad affrontare complesse conseguenze fisiche e sociali, Alex ha bisogno più che mai di Damon, ma non vede una via d’uscita da quella situazione.

Specialmente se sarà costretto a restare statico per sempre.

L’identità di genere è un argomento che mi ha sempre affascinata e sono felice che la bravissima Witt abbia scritto questo libro.

In una società parallela in cui oltre a persone con orientamento sessuale diverso da quello che erroneamente viene considerato normale, esistono anche i mutagenere, ossia persone che possono cambiare la propria identità a loro piacimento, le discriminazioni non mancano. Come spesso fanno le persone gay, molti mutagenere preferiscono tenere nascosta la loro abilità nel timore di essere discriminati, odiati, considerati un orrore, cacciati via dalla propria famiglia.

Alex, nato maschio, scopre di poter cambiare in donna in quei momenti in cui si sente tale, lo vuole e ne ha bisogno. La sua famiglia non lo ha mai accettato, ora, contro la sua volontà gli impianta un dispositivo che gli impedisce di mutare.

Adesso Alex è costretto a restare un uomo e Damon, il suo ragazzo da due anni a cui ha sempre tenuto nascosto la sua “capacità”, scopre la verità sulla sua compagna (conosciuta nella forma di donna) nel peggiore dei modi.

Alex gli ha mentito, gli ha nascosto qualcosa di fondamentale per ben due anni e, come se tutto ciò non bastasse, Damon è etero e ora la donna che ama è un uomo… Cosa accadrà, adesso? Come potranno mai portare avanti la loro relazione se Alex resterà statico? Potrà mai, Damon, che non ha mai provato attrazione per un uomo, oltrepassare l’aspetto fisico? Alex è ancora Alex, in fondo, e più passa il tempo in sua compagnia per sostenerlo ed aiutarlo in questo momento così difficile della sua vita, più si rende conto che è proprio solo l’aspetto fisico ad essere cambiato: tutto ciò che Damon amava di Alex è ancora lì.

Ho amato davvero tanto questo libro. I mutagenere non esistono, certo. Ma esistono quelle persone che non sono a proprio agio nel loro corpo e con il genere con cui sono nati e sono costretti, per così dire, a camuffarsi. È ciò che fa un uomo quando si trucca, indossa abiti femminili e magari una parrucca lunga; è ciò che fa una donna quando indossa una fascia per nascondere il proprio seno. Esistono i transgender, i genderfluid e i trans. Tutti esseri umani accomunati dal desiderio, dal bisogno di essere di appropriarsi di una identità diversa ma che sentono propria. La storia di Alex fa capire quanto quello che da molti viene visto un capriccio o una stramberia sia in realtà una necessità. Ci racconta di quanto sia difficile non sentirsi in sintonia con il proprio corpo, avere un fisico e un “io” diversi, senza dimenticare anche l’aspetto sociale, che spesso fa sentire queste persone sbagliate e umiliate.

“Capisci cosa significa guardarsi nello specchio e vedere qualcosa di così tanto diverso da ciò che provi? È come guardare il riflesso di un estraneo.”

E poi c’è Damon, che ho stimato in modo particolare. Damon resta giustamente scioccato da questa rivelazione, si trova improvvisamente davanti un uomo anziché la donna con cui ha condiviso la sua vita, eppure non lo lascia un attimo da solo, in un momento così difficile per Alex, sia psicologicamente che fisicamente, a causa dell’intervento per l’impianto subito in condizioni pessime e dopo essere stato drogato.

Poco alla volta, Damon capisce che l’amore, quello vero, può andare oltre l’aspetto fisico.

“Eccolo lì. Quello era l’Alex di cui mi ero innamorato, e che amavo ancora. Amavo lui come amavo lei, perché erano una cosa sola.”

La narrazione si alterna tra i punti di vista di entrambi i protagonisti permettendoci di entrare in sintonia sia con Alex che con Damon, con i loro timori, dubbi e speranze. Non è un libro semplice da leggere, la sofferenza è presente quasi in ogni pagina, ma quei piccoli momenti di gioia sono straordinari ed emozionanti. La storia, sia personale che di coppia, si sviluppa in modo giusto, passo dopo passo senza lasciare nulla al caso.

Questo libro non è soltanto bellissimo, così tanto che non riuscivo a staccarmi da quelle meravigliose pagine, ma anche molto intenso, profondo e significativo. Statico è un paranormal che scivola anche nel dispotico, ma allo stesso tempo è reale, un po’ come una metafora della società in cui viviamo, ed è proprio per questo che consiglio a tutti di leggerlo.