Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Autori Riuniti
Pagine: 233
Prezzo: € 6,99 (E-book) - € 15,00
Uscita: 16 maggio 2016
Sinossi:
Morire e risvegliarsi altrove, in un altro corpo. Questo succede improvvisamente a Francesco Cassini, stimato ingegnere nella Torino di fine Ottocento. Che cosa è successo? Come è stato possibile? Chi crederà alla sua storia? La legge universale che regola il destino di ogni individuo pare essere saltata: Francesco è vittima di una distrazione di Dio. Ai dubbi e alle difficoltà del trovarsi estranei a se stessi, con un altro corpo da abitare, si alternano però anche le avventure e le possibilità che il protagonista del libro si troverà a vivere, innescando una serie di vicende drammatiche, ironiche e struggenti che attraverseranno l'intero secolo. Un romanzo che esplora territori narrativi inediti e che trasforma la nostra idea di identità, di corpo, di destino.
A cura de LA SABAUDA
“Una pagina non scritta è uno sgarbo alla meraviglia”. È la dedica scritta da Alessio sul mio libro. Ha ragione, e sono contenta che lui abbia narrato la meravigliosa storia di Francesco Cassini.
“Era nato due volte. La levatrice lo aveva scosso per fargli sputare il primo pianto, …
ma nulla. Era passato un minuto. Ancora niente. Poi un altro. …avrebbe detto alla
puerpera che il bimbo non ce l’avrebbe fatta, quando Francesco nacque la seconda
volta esordendo con un pianto vigoroso e perentorio”.
Rinascere è il destino del protagonista. Figlio di un povero falegname, è affascinato dal funzionamento delle cose – scoprire il come, il quando e il perché lo fa star bene. Appassionato di matematica e fisica, è però costretto a lavorare nella bottega di famiglia. Qui un giorno entra il conte Carlengo che ordina una libreria. Questo incontro dà a Francesco una seconda chance: diventa ingegnere meccanico e sposa la figlia di un ricco notabile, con cui mette su famiglia. L’ ultimo giorno del secolo ha un incidente d’auto e muore.
Si risveglierà in un altro corpo, morirà e si risveglierà di nuovo, in un altro corpo ancora, e poi di nuovo… attraverso tutto il Novecento e senza confini geografici – da Torino a Parigi, passando per Praga fino a New York.
“Immaginò Dio troppo catturato dalla meraviglia delle cose per far funzionare tutto nel modo migliore.
Aveva un mondo intero da gestire da lassù. Bisognava muovere interrottamente i mari, far fare alla Terra un giro all’anno intorno al Sole, spremere miliardi di cuori al ritmo di di settantacinque battiti al minuto.
Se qualcuno moriva prima del tempo, prima che si fosse preparati a lasciarlo andare, cosa rimproverargli? Come biasimarlo se, oberato di lavoro, avesse dimenticato di far morire Francesco come gli altri, una volta per tutte?
A Dio si doveva pur concedere una certa dose di distrazione”.
La trasmigrazione riguarda i corpi che Francesco di volta in volta occupa, mentre la sua memoria rimane inalterata. Ed è con questa che deve fare i conti.
“Lui non aveva mai dimenticato nulla nel corso di quei centotrentatré. Evidentemente non c’era
più spazio dove immagazzinare i ricordi”.
Il romanzo è terreno di riflessione sull’esistenza, sul senso di perdita, sulla solitudine, sugli affetti – in particolare la paternità – sul senso di colpa, sul continuo scontro tra corpo e psiche in cui il protagonista lotta per non soccombere.
“Si chiese se fosse abbastanza forte da vincere quella sfida…
Era passato per quelle cose. Era ancora lì. Era forte per forza”.
Lo stile fluido del testo tiene incollato il lettore alla storia, tanto da voler scoprire altri corpi e altre vite.
È un romanzo ben scritto, intenso e sorprendente: consiglio di leggerlo e di soffermarvi in particolare sulla quarta vita e sui dialoghi vividi con Max Cole e Fatboy.
Faccio i complimenti ad Alessio e tanti auguri per la nuova sfida: far rivivere la storia di Francesco in una appassionata serie televisiva. Un plauso va anche alla Autori Riuniti, casa editrice gestita interamente da autori, che pubblica testi di qualità e curati.
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