Genere: Romanzo rosa
Editore: Newton Compton Edizioni
Pagine: 194
Prezzo: € 1,99 (E-book) - € 9,90
Sinossi:
Nelle questioni sentimentali tutti gli uomini hanno una spalla. A partire dall'abbordaggio nei bar, fino alla risoluzione dei litigi più spinosi, hanno bisogno di sapere che c'è qualcuno che regge loro il gioco. Per Reign Braxton quel qualcuno sono io. E nonostante sia una donna, sono l'alleata migliore che possa desiderare per riconquistare la sua ex. Già, perché il grande Reign, l'uomo più sexy del nostro secolo... soffre per amore. Ed è disposto a pagarmi una fortuna per tentare di ingelosire la donna che gli ha spezzato il cuore. Il piano potrebbe funzionare e per il giusto prezzo sono disposta a fare tutto quello che mi chiede. Ma nel nostro accordo non avevo previsto una clausola fondamentale: non innamorarmi di lui.
A CURA DI ELISA CALCIATI
Un grande punto interrogativo. Questo è in sintesi ciò che mi ha lasciato questo libro. Ho avuto difficoltà a capirlo: troppo rapido e incasinato nello svolgersi degli avvenimenti; inoltre ho avuto l’impressione che ci siano più nonsense, rispetto ai fatti logici.
Reign e Tia. Sono entrambi personaggi poco chiari.
Tia non ho capito cosa fa: la spalla? Supporto morale? È, diciamo, una factotum. Si occupa un po’ di tutto: è una contabile, trova donne a Reign, è la sua migliore amica, fa ingelosire la ex. Diciamo, quindi, che è “un po’ troppo”. È anche troppo sopra le righe e sboccata. Sinceramente mi è parsa un po’ vuota e inconsistente. Vuole essere “tutto”, ma finisce per essere anche lei sotto il giogo di chi ha sempre deriso.
Reign invece è uno zerbino. Lo avrei preso volentieri a calci in un certo posto. Ok, soffri per amore, ma un minimo di dignità, per l’amor del cielo!
È molto petulante, imbranato ma non in maniera dolce, anzi, è imbarazzante... insomma, sembra un bambino incapace di fare le minime cose; si aspetta che la gente accorra ad ogni suo cenno e lo adori come il Re che crede di essere.
Sono due personaggi che non si sa come finiscono per stare insieme.
La Jewel ha uno stile di scrittura molto scorrevole e a tratti ironico, però ho trovato difficoltà a leggerlo (traduzione fatta male?). Mi sembrava di saltare di palo in frasca, quindi ho avuto difficoltà a stare dietro alla storia.
Compaiono anche altri personaggi che sembra facciano parte di altre storie: si fa riferimento ai loro vissuti e questo mi ha reso ancora più difficile apprezzare le qualità del libro.
Per cui posso affermare che non è un libro da perderci la testa: va bene più che altro per passare qualche ora serenamente e per sognare un po’.
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