Genere: Narrativa
Editore: Garzanti
Pagine: 192
Prezzo: €. 9,99
Uscita: 6 maggio 2019
Sinossi
Si dice che ciascuno di noi, nel corso della propria vita,
accumuli in media tredici segreti. Di questi, solo cinque sono davvero
inconfessabili. Lena ne ha soltanto uno, ma si fa sentire dentro come se ne
valesse mille. E per quanto si sforzi di dimenticarlo, è inevitabile per lei
ripensarci mentre dal traghetto scorge l'isola di Levura, meta del suo viaggio.
Levura, frastagliata e selvaggia, dove ha passato le estati indimenticabili
della sua giovinezza. Dove non ha più rimesso piede da quando aveva quindici
anni. Da quando ogni cosa è cambiata. Ora suo padre le ha regalato la casa di
famiglia e lei ha deciso di affittarla per dare una svolta alla sua esistenza.
Perché si sente alla deriva, come una barca persa tra le onde. Perché il suo
lavoro di illustratrice, che ama, è ad un vicolo cieco. Lena non sarebbe mai
voluta tornare a Levura, non sarebbe mai voluta tornare tra quelle mura. Ma è
l'unica possibilità che ha. Mentre apre le finestre arrugginite e il vento che
sa di mare fa muovere le tende, i momenti trascorsi dell'ultima vacanza lì
riaffiorano piano piano: le chiacchierate, gli schizzi d'acqua sul viso, le
passeggiate sulla spiaggia. E insieme il ricordo di quel giorno impresso a
fuoco nella sua mente. II suo progetto è quello di stare sull'isola solo
qualche giorno, trovare degli affittuari e ricominciare altrove tutto quello
che c'è da ricominciare. Eppure nulla va come aveva immaginato. Lena non sa che
quei giorni che abbronzano il suo viso chiaro e delicato saranno per lei molto
di più. Ancora non sa che ci si può proteggere dalle emozioni con una corazza,
ma c'è sempre qualcuno pronto a scalfirla, come Tommaso l'affascinante ragazzo
che giorno dopo giorno la aiuterà a capire chi vuole essere davvero. Non sa che
la verità ha mille sfumature. Che nulla è davvero inconfessabile perché la
colpa spesso non è dove credevamo che fosse.
A CURA DI LA SABAUDA
L’ultimo
romanzo della Gazzola non ha niente a che vedere con la serie dell’Allieva. Per
i fan di Alice Allevi potrebbe essere una delusione, o una piacevole sorpresa
come è stato per me.
Lena
ritorna sull’isola di Levura. Varcare la soglia della casa, donatale dal padre,
è il primo passo di un percorso emotivo. È da quindici anni che non mette
piede in quella casa a seguito di un brutto avvenimento. Fatto che non ha mai
raccontato a nessuno.
“Da
quel momento pur sembrando pazza a chi era al corrente della mia neo-proprietà
ho sempre trovato una buona scusa per non
andarci mai. Il tempo passò così. Anno dopo
anno, estate dopo estate, l’accaduto si
ingigantì, prosperò, dilagò in me, divenne un tutt’uno
con me, divenne me”.
Lena
vuole liberarsi dalle catene causate dal suo segreto e l’isola, non solo
ambientazione ma coprotagonista della storia, diventa la medicina che allevia
la sofferenza della ragazza.
“Le
isole, tutte le isole, hanno qualcosa di presuntuoso. Loro esistono immutabilmente
dalla
notte dei tempi e non hanno bisogno di niente.
Sei tu ad aver bisogno di loro per far vacanza,
per cercare te stesso, per sentirti meglio”.
Quello
di Lena è un ritorno difficile, ma indispensabile per poter affrontare il
futuro con coraggio. E poi le sue finanze sono al collasso. Infatti la sua
carriera di illustratrice ha avuto un blocco, ha perso l’ispirazione e la
fiducia in se stessa. Quindi la migliore soluzione è di sistemare la casa,
grazie all’aiuto di Peppino e Giovanna, e di affittarla nei mesi estivi, mentre
lei soggiornerà nella dépendance. A fargli compagnia c’è Cassius, un cagnolino
dimenticato sull’isola, e l’inquilino del faro di fronte a cala Ventosa,
Tommaso.
I primi
locatari sono una famiglia inglese, la cui figlia diventa fonte di ispirazione
per i disegni di Lena. La bimba e il luogo suggestivo sono un aiuto per uscire
dalla gabbia che Lena si è costruita intorno.
“O
forse il problema di quest’isola, che ci mette di fronte ai nostri fantasmi e
non ci
resta che affrontarli”.
Il romanzo
tratteggia il percorso catartico di Lena. Il soggiorno a Levura è la
purificazione dal blocco emotivo e fisico che l’attanaglia, è l’approdo sulla
terra ferma dopo aver navigato acque tempestose: è la conquista di una maggiore
consapevolezza di se stessa.
Alessia
scrive in modo fluido e scorrevole; splendide sono le descrizioni del
paesaggio. È stata
brava a trattare l’argomento delicato, ovvero il segreto con cui la
protagonista deve fare i conti.
Consiglio
di leggere il romanzo per il messaggio di speranza e rinascita che trasmette.
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