REDUCE DAL SUCCESSO DE "IL GIOCO DELL'INGANNO" E AL BATTESIMO CON UN NUOVO GENERE, ADELE VIERI CASTELLANO HA CONCESSO A INSAZIABILI LETTURE UNA LUNGA INTERVISTA.
NON PERDETE LE SPERANZE, LE CURIOSITA' E I PROGETTI PER IL FUTURO DI UN'AUTRICE CHE HA CONQUISTATO IL PUBBLICO ITALIANO!
NON PERDETE LE SPERANZE, LE CURIOSITA' E I PROGETTI PER IL FUTURO DI UN'AUTRICE CHE HA CONQUISTATO IL PUBBLICO ITALIANO!
Ø Emozionata per l’uscita del nuovo romanzo? Quali erano le tue principali
preoccupazioni e i tuoi dubbi?
Moltissimo. Mi ero cimentata
solo con libri ambientati nell’antica Roma, scrivere di un’epoca come la fine
del XVIII secolo era una sfida. Le preoccupazioni erano appunto rivolte al
periodo storico, molto sfruttato dal romance, con grandi scrittrici e grandi
storie e un’atmosfera molto più “familiare” per molte lettrici. L’unica mia
“salvezza” era l’ambientazione italiana, in una città dai costumi molto meno
rigorosi dell’Inghilterra, set dove sono ambientate la maggior parte delle
storie che vengono dalle scrittrici anglosassoni o americane. Venezia mi
offriva la sua suggestione, il suo romanticismo su un piatto d’argento. I dubbi
sono rimasti fino ai primi riscontri, poi sono tornata serena. La “mia” Venezia
e i miei personaggi sono piaciuti.
Ø Come mai hai scelto di creare un eroe con una menomazione?
I miei eroi sono uomini reali, anche se
sembra un controsenso parlare così di un personaggio di un libro. Vivevano in
un contesto ben diverso dal nostro e se erano uomini di guerra o di azione, era
inevitabile che sul corpo portassero il segno di una vita attiva e violenta.
Non c’erano cliniche, chirurgia ricostruttiva o abili chirurghi per guarire e
far scomparire le cicatrici. Quelle rimanevano e quelle raccontano le storie.
Jacopo Barbieri, il protagonista de “Il Gioco dell’Inganno” è lo
specchio di ciò che è la sua vita. Ne porta i segni, dentro e fuori. E poi
questi uomini alfa segnati dalla vita piacciono tanto, credimi.
Ø Il periodo Regency è molto sfruttato per i romance storici, ma nonostante
ciò molto amato dalle lettrici. E’ per questo che la scelta è caduta su questo
periodo storico o più per l’opportunità di usare Napoleone nel tuo romanzo,
visto che sappiamo quanto tu ami la storia?
Non ho fatto molto caso e non ho pensato
al periodo Regency quando scrivevo: in fondo in Italia non c’entra nulla la
reggenza inglese, da noi la storia… era un’altra. Ho solo collocato, nel
periodo finale e tragico della caduta di una città millenaria come Venezia, la
vicenda del mio libro, proprio perché molte lettrici non la conoscono anzi,
purtroppo a volte conoscono meglio la storia inglese (proprio grazie agli
storici Regency) di quella italiana. Io amo raccontare storie nella Storia,
vorrei che attraverso i miei libri si amasse e si conoscesse di più il passato
del nostro paese.
Ø Lorenza è differente dalle altre tue eroine. Livia era una donna che aveva
sofferto e che inseguiva il sogno dell’amore. Ishold era una guerriera che
anelava la libertà . Lorenza ci ricorda molto le eroine della Austen: forte,
determinata, intelligente ed emancipata. Come scegli il carattere dei tuoi
protagonisti?
Proprio perché ognuno di noi è diverso, i
personaggi che descrivo e descriverò nei miei romanzi saranno sempre diversi.
L’eroe stereotipato di certi libri che vengono tradotti, eroi o eroine tutte
uguali, a me non piacciono, mi annoiano. Ogni epoca, ogni protagonista di una
storia vive ed ha caratteristiche sue proprie, che appartengono solo a lui, che
dipendono dal modo in cui vive e si muove in una trama e in un contesto e che
devono essere del tutto adeguate alla storia che si vuole scrivere. E’ più
difficile, bisogna dare introspezione psicologica ai personaggi, creare un
carattere: non solo l’aspetto fisico, occhi di colori diversi, capelli lisci o
ricci: un personaggio per essere amato e sembrare reale deve avere una
personalità , deve cambiare ma soprattutto deve essere credibile e realistico.
Il carattere dei miei personaggi dunque è strettamente legato al periodo
storico di cui è protagonista ed è questo, innanzitutto, a renderli diversi.
Ø Quando hai deciso di proporre il veneziano a Fanucci?
Quando abbiamo parlato dei libri che avevo
nel cassetto, subito dopo la pubblicazione di Aquilato. Il mio editore si è
dimostrato molto interessato e quindi gli ho proposto il manoscritto del
“Gioco”, che una casa editrice italiana aveva rifiutato. Ne abbiamo parlato e,
alla fine della lettura, ho apportato qualche modifica visto che era un libro
di quattro anni fa. Infine, nel mese di aprile 2013, è stata decisa la sua
pubblicazione.
Ø Cosa ti ha spinto a concentrarti sulla revisione di questo romanzo invece
di proporre la storia di Massimo Valerio Messalla, il futuro protagonista di un
altro romance della serie “Roma Caput Mundi”?
Sostanzialmente il fatto di non legare
troppo il nome di Adele Vieri Castellano a libri solo ed esclusivamente
ambientati nell’antica Roma, per dimostrare che qualsiasi periodo storico può e
deve essere ben raccontato.
Ø So che hai molti progetti che vorresti vedessero la luce, cosa devono
aspettarsi le tue lettrici nel prossimo futuro?
Innanzitutto una raccolta di racconti, “La
Legge del Lupo e altre Storie” che sarà pubblicata dalla casa editrice
digitale Spinnaker DG Books. Uscirà poco prima di Natale su Amazon
e su Kobo e conterrà cinque racconti, di cui uno inedito, paranormal e
contemporaneo che dà il titolo alla raccolta. Gli altri sono storici,
rivisitati ed ampliati per l’occasione, tutti ambientati in Italia. Per la
Befana, un racconto che sarà pubblicato da Emma Books e per la primavera forse
uscirà un contemporaneo. Dico forse perché ne ho due nel cassetto e dovrò
scegliere quale…
Ø Puoi spiegarci che cos’è il sapone di Aleppo e come si collega a te?
Il sapone di Aleppo è un sapone antichissimo,
molto simile a quello di Marsiglia, composto di olio d'oliva con l'aggiunta di
una percentuale variabile di olio d'alloro, che viene lasciato a “maturare” per
dodici mesi in luoghi appositi ed è un prodotto tipico della città di Aleppo,
in Siria e sembra che le prime testimonianze archeologiche di questo sapone
risalgano addirittura al 2500 avanti Cristo. Si collega a me perché in un altro
romance che ho nel cassetto, ambientato in Egitto nel 1871, il protagonista -
che è un archeologo - ha una “querelle” simpatica e intrigante con uno di
questi saponi, mentre fa il bagno in un laghetto di un’oasi nel deserto
egiziano. Il romance, che si intitola “Il Canto del Deserto” è
in lettura presso un editore e incrocio le dita…
Ø “La Legge del Lupo”, il racconto di Natale: so che è una nuova sfida, il
tuo primo romanzo paranormal. E’ solo un esperimento o pensi in futuro potremo
leggere un tuo romanzo sul genere?
E’ entrambe le cose. Il paranormal è un
genere che mi affascina e preoccupa allo stesso tempo: scrivere in
un’ambientazione che si stacca completamente dalla realtà cercando di rendere
credibili certi avvenimenti e certe caratteristiche dei personaggi. Se
l’esperimento funziona e la storia del mio “lupo” ha successo, il romanzo sarÃ
certamente scritto. (“La legge del Lupo” è inserita nella raccolta di racconti
uscita a Dicembre 2013, intitolata LA LEGGE DEL LUPO E ALTRE STORIE. Potete
trovare la scheda e la nostra recensione qui: http://insaziabililetture.forumfree.it/?t=67636996 )
Ø Chi sono i Legio?
Vuoi sapere proprio tutto, eh Karin?
Ebbene i “Legio” sono tre protagonisti di un contemporaneo, uno dei due
contemporanei di cui accennavo nella domanda sette. E’ la storia di tre ex
legionari della Legione Straniera italiani che, dopo aver lasciato la vita
militare, fondano una palestra a Roma insieme a un’agenzia di investigazione.
Sono tre alfa molto “interessanti” e che sono sicura potrebbero piacere alle
miei lettrici. Un Romantic Suspense ambientato in Italia… finalmente dico io,
dal punto di vista di lettrice!
Ø È stato annunciato da Maria Paola Romeo, direttrice editoriale di Emma
Books, che il primo libro di questa serie Romantic Suspense dovrebbe
uscire a Maggio 2014 (incrociamo le dita). Oltre al tuo, verranno
pubblicati altri due romanzi sullo stesso genere per inaugurare la nuova
collana Romantic Suspense di Emma Books. Puoi raccontarci qualcosa di
come è nato questo progetto?
E’ nato già nel 2013, se ne era parlato
con Maria Paola Romeo alla Vie en Rose e poi a settembre, al Women Fiction
Festival di Matera dove abbiamo, come si dice in gergo suspense, aggiustato la
mira. Sono felice ed emozionata, per due motivi: esco con un romanzo
contemporaneo abbandonando il set storico e con un genere che qui in Italia è
poco considerato dalle CE, che per ora hanno puntato solo su autrici straniere.
E’ una sfida anche questa e incrocio le dita insieme alle altre due scrittrici
che pubblicheranno con me, Monica Lombardi e Elena Taroni Dardi, al suo
esordio.
Ø Il romance contemporaneo è notoriamente meno seguito del romance storico,
merito e colpa delle case editrici che hanno improntato i loro progetti
editoriali sulla rievocazione del passato. Come si inserisce il Romantic
Suspense nello scenario letterario contemporaneo in Italia? Pensi che rispetto
agli altri generi abbia una marcia in più? Cosa lo rende interessante ai tuoi
occhi?
Il thriller è uno dei miei generi
preferiti insieme alla fantascienza. Se all’intrigo si mescola una storia
d’amore, la trama può diventare più intrigante. Meno piatta, se così posso
dire. Proprio perché per anni siamo state “nutrite” esclusivamente a storico,
io stessa come lettrice ora sento il bisogno di un cambio di… menù. Da mesi
ormai leggo solo contemporaneo, soprattutto RS. La mia autrice preferita e,
secondo me la vera maestra del genere, è Linda Howard ma come non citare Sandra
Brown? Peccato che qui in Italia pochi dei loro libri siano stati pubblicati.
Ø I protagonisti del tuo primo romanzo saranno Damiano e Giorgia. È stato
difficile per te coniugare (e giustificare) l’amore al carattere forte di un
uomo abituato all’indipendenza, la solitudine e la violenza? Puoi svelarci
qualcosa su di loro e sulla nascita del loro rapporto?
Ho la bocca cucita… vi dico solo che saranno
scintille, soprattutto quando la bella Giorgia si troverà in una situazione
pericolosa. Damiano è un uomo di poche parole ma agisce… eccome!
Ø Roma resta la protagonista dei tuo scritti. L’ambientazione è per te un
atto di amore verso la città eterna oppure una necessità pratica? Mi spiego
meglio: i “Legio” si sarebbero mossi in modo coerente su un altro sfondo?
Quanto è importante in un testo contemporaneo l’ambientazione?
Roma è un atto d’amore, in ogni mio libro
ne parlo, al passato o al presente. Comunque i “Legio” si sarebbero potuti
muovere anche in altre città italiane, il set è importante e deve accompagnare
una scrittura solida, scorrevole a protagonisti ben caratterizzati. Il set è
importante in un libro e bisogna immergere il lettore nel contesto, altrimenti
la storia, pur avvincente che sia, resta sulla pagina. E’ un errore che fanno
in molti, trascurano lo sfondo. Noi autori dobbiamo pensare come i pittori:
prima le pennellate che serviranno come base, poi i particolari. Un libro è
come un quadro, nasce a poco a poco ma con sicure e vivaci pennellate…
Ø Sei una delle socie fondatrici di un’associazione chiamata EWWA. Il suo
scopo principale e di riunire le autrici italiane per promuovere ed aiutare chi
ha la passione della scrittura. Ti va di spiegarci meglio di cosa si tratta?
EWWA, European Writing Women Association,
è stata fondata a settembre 2013 da un gruppo di donne scrittrici italiane. Lo
scopo e il collante dell’associazione sono la passione per la scrittura in ogni
suo genere e abbiamo come obiettivo la solidarietà professionale e creativa tra
donne che lavorano in questo settore in Europa. L’associazione promuove la
scrittura, la creatività femminile nelle più diverse espressioni e la crescita
professionale delle iscritte. Vorremmo ampliare gli orizzonti didattici e professionali
delle associate, sostenere la formazione continua delle iscritte ed essere un
tramite tra autore e gli operatori del settore. Non solo teoria però: nel
contempo intendiamo promuovere varie attività , per sostenere concretamente le
nostre associate. Faremo seminari, work-shop, corsi di scrittura e di
aggiornamento sia a Milano che a Roma. Una vera rete solidale che funziona a
360° gradi. Questo è il nostro blog, visitatelo per avere informazioni più
dettagliate:
Colgo qui l’occasione per ringraziare
Karin e il blog “Insaziabili Letture” per l’intervista e per la vivacità e
simpatia con cui segue i miei libri, un abbraccio a tutte voi carissime e buon
lavoro!
Adele Vieri Castellano
Un saluto da Adele Vieri Castellano
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Bellissima intervista...complimenti a karin che ha proposto ad Adele Vieri Castellano le domande che tutte noi lettrici avremmo voluto farle.... E un grazie ad Adele innanzitutto per i suoi Romance passati presenti e... futuri perchè so già che li adorerò come ho adorato gli altri ed anche per come nelle risposte a questa intervista ci ha illustrato il suo mondo di scrittrice
RispondiEliminaBellissima intervista,le domande di Karin interessanti e mirate,e Adele che ci fa trapelare belle notizie qua è là :D La cosa che mi fa più felice è che avrò ancora tanti bei libri da leggere,la cosa che mi rende un po' triste è l'uscita digitale dei Legio,perdonatemi se mi ripeto,ma era una serie che avrei voluto ,tenere tra le mani,e gustarla pagina per pagina sfogliando un bel libro. E' una questione di gusti,e si se volete anche un po' di fissa personale,abbiate pazienza che le fisse son brutte >.< . Ma ciò non vuol die che il libro mi appassionerà di meno anche a leggerlo con il reader :)
RispondiEliminaIn bocca al lupo ad Adele e anche alle altre uscite Romantic Suspence di Monica Lombardi e Elena Taroni.
Chiara (scusate l'anonimo ,ma da lavoro non ricordo le credenziali d'accesso :p )
Bellissima intervista. Anche a costo di sembrare "di parte", posso solo dire che la castellano ha uno stile molto più fluido rispetto ai tant libri letti che, ultimamente, ci vengo propinati dalle CE.
RispondiEliminaNon leggo storico, non mi piace proprio, ma i suoi libri sull'antica Roma mi hanno conquistato. Adesso, però, come dice giustamente Adele, è ora di cambiare menù. Aspetto con ansia l'uscita dei Legio (lo dico con cognizione di causa)... non so... ma ho il vago sospetto che conquisterà molte lettrici, aprendo la strada ad un genere dimenticato e isolato, come il somantic suspense. Bella intervista... N.B (per Karin: la prossima volta chiedile: quanto sono fighi sti legio?)
;-)