“Semplicemente favoloso!”
Julia Quinn
Editore: Mondadori
Pagine: 160.
Prezzo: € 2,99 edizione digitale
Uscita: 4 gennaio 2014
Sinossi:
Quando la nipote Belinda segue il consiglio della
misteriosa cronista mondana che si firma "Busybody", fuggendo con
l'uomo che ama, la furiosa Eleanor Tennant decide di stanare l'irresponsabile
autrice e ottenere soddisfazione. Con stupore scopre che sotto lo pseudonimo si
cela in realtà un uomo terribilmente attraente: il poeta Simon Westover. Per
proteggere la propria identità, Simon accetta di aiutarla nella ricerca dei
fuggitivi e presto la disorientante vicinanza con quella squisita lady dagli
occhi di smeraldo diventa per lui una tentazione insostenibile. Ma se Eleanor
non crede nell'amore, Simon è invece un inguaribile romantico...
La serie
"Ladies’ Fashionable Cabinet" è così composta:
1 - Once a Dreamer - MIA DOLCE SOGNATRICE
2 - Once a Scoundrel - La sfida (di prossima ristampa)
3 - Once a Gentleman
1 - Once a Dreamer - MIA DOLCE SOGNATRICE
2 - Once a Scoundrel - La sfida (di prossima ristampa)
3 - Once a Gentleman
RECENSIONE A CURA DI BABETTE BROWN:
Busybody è una cronista popolarissima fra le giovani ladies dell’Alta Società. Gestisce con animo romantico una rubrica di posta del cuore sulla rivista “The Ladies’ Fashionable Cabinet” e distribuisce consigli alle giovincelle sconvolte da pene d’amore. Lo fa anche con Belinda, alla quale scrive: “E’ quindi auspicabile che la stimata zia modifichi la sua opinione per favorire un sincero affetto invece del fascino esercitato da ricchezza e posizione e incoraggi Miss Doleful a seguire il desiderio del suo cuore.”
Basta poco per convincere la testarda ragazza: Mr.
Pendleton è ricco e ha una posizione di tutto rispetto? Non va bene, è noioso e
troppo “perbenino”. Mr. Barkwith è bello, affascinante, libertino quel tanto
che basta? Va benissimo…e Belinda fugge con lui.
Immaginate lo sconquasso che questo colpo di testa della
nipote provoca nella vita ordinata, scialba ed irreprensibile di Eleanor
Tennant, zia della ragazza e convinta che la poveretta sia stata irretita da un
mascalzone che, dopo averne depredato il fiore della virtù, la abbandonerà in
una valle di lacrime.
Con un acume degno del migliore Sherlock Holmes, Eleanor
scopre subito che dietro il nom de plume
di Busybody si nasconde Simon Westover, un gentiluomo di nobili natali e
considerevole patrimonio che scrive poesie, crede nell’amore romantico e…
ebbene, avete capito, è lui il sognatore. Eleanor è assolutamente il suo
opposto: concreta, pratica, con i piedi saldamente piantati per terra.
I due si trovano, obtorto collo, a collaborare: Simon, pur
di evitare che Eleanor sbandieri ai quattro venti l’identità di Busybody, mette
a disposizione la propria carrozza e due agenti di Bow Street (all’epoca si
poteva assoldarli per indagini private), si sobbarca tutte le spese e via!
L’inseguimento comincia.
Pensavate che i protagonisti fossero Belinda e Barkwith?
Vi siete sbagliate. Eleanor e Simon rubano la scena ai due fuggitivi e la fanno
da padroni per il resto del libro.
Deliziose le schermaglie che si succedono nel corso delle
giornate di viaggio: Simon, non solo predica l’amore romantico, ma è un
protofemminista che utilizza le colonne del giornale per far passare idee
moderne. È entusiasta, tenerissimo. Arrossisce ad ogni piè sospinto e si perde
nella contemplazione del labbro superiore dell’imbronciata bocca di Eleanor.
Invece di dormire, scrive (pessime) poesie. Appare in netto contrasto con
Eleanor, cui la vita ha impartito lezioni che bruciano ancora. Due caratteri
diametralmente opposti? Ovviamente, si innamorano e godranno di un lieto fine
auspicato fin dall’inizio dal nostro animo, romantico quanto quello di Simon.
Se devo essere sincera (lo sono sempre…), ho trovato molto
realistico il personaggio di Eleanor, la quale ha una visione molto chiara
della realtà sociale dell’epoca e delle donne, passate come un pacco postale
dalla responsabilità/tirannia del padre a quella del marito e, nel caso, del
figlio maggiore. Meno riuscito Simon, portatore sano di idee troppo radicali
per l’epoca. D’accordo, siamo in un periodo in cui, in Francia, la fascia
“intellettuale” delle donne ha provato a rivendicare i propri diritti di esseri
senzienti! Però, trovo che l’autrice abbia attuato una forzatura
nell’attribuire a Simon idee decisamente troppo innovative e radicali per quel periodo.
A parte questa puntualizzazione, non posso che dirmi entusiasta
del romance. Anche la “classica” scena di sesso arriva al momento giusto, la
sentiamo necessaria allo svolgimento della vicenda; per dirla in parole povere,
non è la solita pretesa della Casa Editrice, bensì una scelta indovinata di
Candice Hewrn.
Quattro stelle la mia valutazione.
Un post scriptum.
Titolo originale? “Once a dreamer”, ovvero “C’era una
volta un sognatore”. Ancora una volta, non ci siamo con il titolo dell’edizione
italiana. Se c’è ( e c’è) un sognatore, questo è Simon!
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