Genere:
Thriller
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 432
Prezzo: € 17,00
Uscita: 4 Febbraio
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 432
Prezzo: € 17,00
Uscita: 4 Febbraio
Sinossi:
Kay
Scarpetta è finalmente tornata a casa sua a Cambridge, dopo l'ultimo
difficile caso, quando riceve una telefonata dal suo storico compagno
di lavoro, Pete Marino, il quale la informa che il corpo di una
giovane donna è stato ritrovato sul campo da baseball del
Massachusetts Institute of Technology. Ben presto si scopre che si
tratta di Gail Shipman, un ingegnere informatico che ha in corso una
causa milionaria contro una società di intermediazione finanziaria
che l'ha mandata sul lastrico. Kay Scarpetta dubita che si tratti di
una coincidenza e ha anche il timore che questo caso sia in qualche
modo collegato a sua nipote Lucy. A un primo sguardo, la causa della
morte di Gail Shipman non è chiara: il suo cadavere è avvolto in un
telo ed è stato composto in una posa particolare. Questo fa pensare
che chi l'ha uccisa non sia un killer alle prime armi. Sul corpo
vengono inoltre ritrovate tracce di polvere fluorescente rosso
sangue, verde smeraldo e blu zaffiro. Tutti questi elementi collegano
il fatto a una serie di omicidi a sfondo sessuale perpetrati a
Washington da un serial killer soprannominato Capital Killer. La
famosa anatomopatologa e i suoi collaboratori si ritrovano ben presto
di fronte a uno scenario molto più inquietante di un semplice caso
di omicidi seriali, un mondo sinistro che ha a che fare con le droghe
sintetiche e la nuova tecnologia dei droni, che vede coinvolti il
crimine organizzato e le più alte sfere governative.
RECENSIONE A CURA DI BABETTE BROWN:
Il
4 febbraio è uscito in Italia “Polvere” (Dust, A Scarpetta
Novel), di Patricia Cornwell. Si tratta del XXI romanzo di una serie
famosa nel mondo e molto seguita anche nel nostro Paese.
La
dottoressa Kay Scarpetta ha lavorato ad uno dei massacri più
efferati e sanguinosi della storia statunitense ed è tornata a casa
per trovare un po’ di serenità e di salute (anche mentale).
Una
telefonata di Pete Marino la riporta al lavoro: il corpo di una
ragazza è stato ritrovato all’ M.I.T., la prestigiosa Università
scientifica. Il finissimo telo color avorio che avvolge con cura il
cadavere e la disposizione sofisticata dello stesso fanno capire
subito che il killer non è al suo primo tentativo.
Kay
scopre che il corpo è coperto da uno strato sottile di polvere che,
sottoposta a luce ultravioletta, si colora: rosso, blu e verde.
Proseguendo con le analisi, il medico legale comprende che le prove
collegano l’omicidio ad una serie di delitti a sfondo sessuale
perpetrati a Washington da un seriel killer soprannominato Capital
Murder, sui quali sta indagando da oltre un mese Belton Wesley
dell’F.B.I., marito di Key. Non si tratta, quindi, di una semplice
coincidenza.
Benton,
inoltre, crede che qualcuno di molto potente voglia proteggere
l’assassino e che questa persona operi all’interno dell’F.B.I.,
con un incarico di grande responsabilità; in grado, quindi, di
tarpare le ali a chiunque voglia contribuire a chiarire il mistero di
queste uccisioni.
Kay,
scavando nei casi collegati, si trova davanti a qualcosa di molto più
grave di un caso di omicidi seriali: droghe sintetiche dagli effetti
devastanti, tecnologie avanzatissime, corruzione nelle alte sfere del
governo, criminalità organizzata. Il pericolo circonda da ogni parte
Kay e Benton.
Uscito
negli Stati Uniti lo scorso novembre, “Polvere” ha diviso i fan:
gli entusiasti ed i delusi si sono fronteggiati gli uni contro gli
altri armati. Molti lettori hanno espresso la propria soddisfazione
per il ritorno di Key Scarpetta con una nuova storia; altri (e di
questi non pochi sono vecchi appassionati) hanno criticato con
ferocia questo romanzo, convinti che gli ultimi volumi della serie si
discostino dai precedenti, segnando una vera e propria involuzione
nelle vicende scarpettiane (si potrà dire?).
Non
mi colloco né fra gli entusiasti, né fra i delusi. Il romanzo non
mi ha suscitato sentimenti così profondi… Da una parte, si vede
che il “mestiere” è saldamente nelle mani di Patricia Cornwell,
che costruisce una vicenda senza pecche, con una sapiente alternanza
di momenti clou e di pause di riflessione. Dall’altra, sembra che
il fondo del barile delle storie sia stato raschiato a più non posso
e che le idee siano finite. Del resto, non possiamo aspettarci altro,
arrivati alla ventunesima devastante storia di serial killer!
Ottima,
come sempre, la caratterizzazione dei personaggi. Ecco, i personaggi.
Sono stanchi, oppressi dal mestiere che svolgono. Sembrano snaturati.
E come se, tutte queste vicende terribili (l’ultima, la
ricorderete, il massacro di bambini) avessero preteso da Key, Benton
e Pete (l’adorata nipotina è un’aliena e questo l’abbiamo
capito da tempo, quindi non conta!) una parte della loro umanità. Li
ho sentiti al limite della patologia mentale. Mi sono detta che la
salvezza, se per Pete Marino può arrivare da una certa ruvidità di
carattere, per Key e Benton può scaturire solo dal profondo legame
affettivo che li unisce.
Tre
stelline e mezzo (la mezza stellina è un omaggio ad una serie che ha
fatto la storia del thriller).
Qualcuno lo ha letto?
Condivide l'opinione di Babette?
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