Un racconto perfetto come "Miglio 81", scritto a quattro mani
con Joe Hill.
CONTIENE L'ANTICIPAZIONE DI "DOCTOR SLEEP", L'ATTESISSIMO SEGUITO DI
"SHINING".
Genere: Horror
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 43
Prezzo: € 4,99
Uscita: 13 Dicembre 2013
Sinossi:
"Un parcheggio
abbandonato: esiste posto migliore dove ambientare una storia horror? Due
fratelli accostano al ciglio di una strada dopo aver sentito il pianto di un
bambino che chiede aiuto, e si addentrano nell'erba alta. Pochi minuti e
perdono il senso dell'orientamento, mentre la vegetazione s'infittisce sempre
di più. Ben presto si trovano separati l'uno dall'altro, angosciati dal pianto sempre
più disperato del bambino. Quel che segue è terrore puro. "
RECENSIONE A CURA DI ANITA BLAKE:
Un nuovo racconto
scritto a quattro mani per l’autore horror più amato nel mondo.
“Nell’erba alta”,
ultimo parto di Stephen King e Joe Hill, racconta la storia di Cal e Becky, due
fratelli molto legati tra loro che si trovano, viaggiando sulla Route 400, a dover aiutare un
bambino che urla sperduto in un campo con l’erba altissima, tanto da impedire
la vista.
Quali orrori si
celano tra le fronde alte del Kansas? Solo alla fine lo si scopre, scorrendo
riga dopo riga questa storia al cardiopalma tra orrore e paura.
Tutti i personaggi
sono a loro modo protagonisti della vicenda, tuttavia il piccolo Tobin, Cal e
Becky sono i veri cardini della storia.
Nulla si sa di Tobin
eppure è lui cha da inizio e conclude la storia. La voce del piccolo disperso
riecheggia nella calda giornata estiva, è quella stessa voce a portare i
fratelli a cercarlo disperatamente. Poi più niente, nessuna descrizione fisica,
nessun dettaglio fino alla fine, nelle ultime concitate pagine.
Cal e Becky sono uno
l’ombra dell’altra. Hanno caratteri simili, sono coraggiosi, intelligenti e
dimostrano di avere anche un cuore buono.
Gli autori non
forniscono descrizioni fisiche nemmeno dei fratelli, nessun dettaglio
particolare, solo l’abbigliamento leggero per tenere fresco il corpo dalla
calura.
Nonostante ciò,
tutti e tre appaiono estremamente completi e concreti. Il lettore riesce quasi
ad immaginarli, giovani e impavidi, mentre attraversano il campo.
La bravura di King e
Hill sta proprio in questo: nel riuscire solo con destrezza stilistica a
catapultare il lettore nell’orrore della storia.
Il ritmo serrato
favorisce sia la lettura scorrevole sia, soprattutto, l’immedesimazione. I
cuori battono insieme, le goccioline di sudore imperlano anche le nostre
fronti, la paura attanaglia anche la nostra anima.
La conclusione del
racconto, un po’ inattesa, quasi un po’ ovvia, visto lo svolgimento degli
ultimi eventi, è circolare. Chiude e completa l’inizio della storia senza
lasciare nulla in sospeso.
Ogni cosa viene
spiegata e chiarita, nonostante la mente si rifiuti di accettare tale orrore,
tutto non può che continuare e ricominciare. “Oltre” come gli stessi autori concludono la storia.
Un racconto bello e
coinvolgente che merita davvero il plauso dei lettori, amanti di questo genere
e quelli più indifferenti.
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Adoro Stephen King, e questo lo aggiungerò alla lista dei mille suoi che devo ancora leggere! ^-^ ♥
RispondiEliminaS ilegge in un soffio e ti lascia senza fiato ;)
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