Genere: M/M, Contemporaneo
Editore: Dreamspinner
Press
Serie: “Sì o no?”. Libro 1
Pagine: 210
Uscita: 23 Agosto
2016
Traduttore: Emanuela Graziani
Sinossi:
Kieran
Delaney-Schwartz – informatico pigro e poco ambizioso per sua stessa ammissione
– vive una vita nell’ombra secondo il motto “chi non fa non sbaglia”. I suoi
fratelli, tutti adottati come lui, ottengono risultati al di sopra della media
grazie ai loro genitori aperti e incoraggianti, ma Kieran ha deciso che se lui
non crea aspettative, nessuno finirà per essere deluso. Sta navigando con
leggerezza i suoi vent’anni quando viene travolto da Theo, affermato produttore
di Broadway. L’uomo, che ha dieci anni più di lui, lo cattura per tredici mesi
in un dolce turbinio. Il giorno di San Valentino, però, la loro armonia finisce
dopo un’inaspettata proposta di matrimonio fatta con un flash mob a Times
Square.
Ora tutti vogliono partecipare al
matrimonio, tranne gli sposi…
Il titolo di questo libro
potrebbe trarre in inganno, io stessa credevo di avere tra le mani l'ennesima
trama che trattava di una sdolcinata storia d'amore con i soliti personaggi stile occhi a cuoricino e tutto zucchero.
Invece mi sbagliavo!
La storia è certamente romantica,
ma anche molto divertente a causa della valanga di coincidenze ed equivoci
pronti a piombare addosso ai protagonisti: il dolce e romantico Theo e il
pragmatico, scontroso, super serioso Kieran!
Due personaggi differenti
tra loro in molti frangenti. Theo è un
po' più grande di Kieran e di origine greca. Kieran, invece arriva dalla Corea
e fa parte di una grande famiglia multietnica composta da genitori ebrei e
fratelli tutti adottati come lui.
I due protagonisti
vorrebbero trascorrere il resto della loro vita, insieme naturalmente, ma
mentre Theo è sicurissimo del fatto che Kieran sia l'uomo della sua vita e lo
sposerebbe subito, Kieran è un po' restio a mettersi un anello al dito a causa
del suo carattere poco espansivo e riservato. Ama Theo, ma non riesce ad
esprimere a voce i sentimenti.
“Odio sentirmi così, e odio l’idea di farti anche solo sapere quanto voglio stare con te. L’idea che lo sappiano tutti gli altri – quel tipo di rischio – mi spaventa da morire.”... Kieran non sembrava più arrabbiato, ma non era la sua solita voce dolce quella che disse: “L’unica cosa che mi spaventa di più è non rischiare. Perché per quanto sia un posto sicuro, fa un cazzo di freddo nella mia testa tutto da solo.”
Kieran teme che le persone
si aspettino sempre ottimi risultati da lui, non vorrebbe deludere nessuno,
specialmente la sua famiglia: i fratelli riescono bene in qualsiasi cosa
facciano, Kieran invece si accontenta del suo lavoro di programmatore
informatico, anche se ha un talento innato nella creazione di grafic novel. È un appassionato di
fumetti, ma non vuole mostrare a nessuno i suoi “scarabocchi”. Un nerd, insomma, che ha rinunciato ad
studiare al MIT, dove era stato ammesso, per evitare il rischio di non farcela.
Questa paura di poter
deludere la famiglia e il suo compagno lo manda in tilt, spingendolo spesso
alla fuga e facendolo rifugiare sul divano dell'unico vero amico che ha, il suo
ex coinquilino Brett, un simpatico barista senza peli sulla lingua!
“Perché sposarsi significa questo, cretino. Tutti i tuoi amici e i tuoi familiari che arrivano e si lamentano del cibo e della musica e danno vita a un sondaggio su quanto a lungo resterete insieme. Sono anni che gli etero rovinano tutto. Adesso è il nostro turno.”
Kieran mi ha fatto molta
tenerezza con le sue “stranezze”, il suo pensare sempre negativo, la sua voglia
di rendersi invisibile al resto del mondo; vorrebbe vivere la vita senza la
pretesa che gli altri la giudichino, come in una specie di bolla dove essere se
stesso. Un personaggio particolare che mi ha conquistata.
Theo lavora in teatro, nel
mondo della musica, vive la vita come fosse sempre sotto i riflettori. È
estroverso, romantico, impulsivo nel voler rendere felice a tutti i costi il
suo Kieran.
“Theo era bravissimo a leggerlo. Era la prima persona che si fosse mai preoccupata di prestare abbastanza attenzione per capire – e offrire – ciò che voleva Kieran...Kieran derideva la maggior parte del mondo da dietro un sogghigno cinico, ma non l’aveva mai rivolto a Theo.”
Theo risulta teatrale in
tutto ciò che fa, senza neanche rendersene conto. Non vede che tutto quello che
compie sembra essere stato studiato a tavolino, come impostato per risultare a
effetto. Sembra essere tanto sicuro, invece è terrorizzato dal poter perdere Kieran.
“Non era un maniaco del controllo, nessuno lo avrebbe mai definito un attivo, ma avere qualcuno che si donava a lui a quel modo, che aveva così bisogno di lui, gli faceva riempire le palle come se fosse a lui che lo succhiavano. Ed era così dolce avere Kieran, che di certo era un maniaco del controllo...Ci era andato così vicino. Aveva pensato che fosse sicuro chiedere qualcosa, solo per quella volta. E aveva quasi perso tutto. Ma Theo poteva essere proprio ciò di cui aveva bisogno Kieran. Poteva aspettare.”
Kieran non è l'unico che
nutre dubbi sulle future nozze poiché dello stesso avviso — ovvero che sia un
errore — lo sono anche gli amici storici di Theo: Gideon, Jax e Dane. Gideon è
il più contrario alla cosa...
I quattro uomini si
conoscono dai tempi dell'università e pur avendo preso strade lavorative
diverse, tutti gli anni onorano il patto di ritrovarsi per una folle corsa
sulle montagne russe!
Una bellissima amicizia
che dura da tredici anni, e poiché io credo molto nell'amicizia, trovo che in
questo libro sia resa veramente bene.
Gli amici di Theo sono
ormai la sua famiglia, visto che la sua, una strampalata orda di parenti greci,
l'ha ignorato per anni a causa del suo essere gay.
Insieme alla nonna ebrea
di Kieran, Bubbe, sono stati gli elementi più antipatici del libro, soprattutto
lei, che usa termini poco carini con Theo. Non li non ho digeriti, ma entrambe
le fazioni si salvano solo nel finale.
Il libro mi è
veramente piaciuto e spero che anche il secondo venga pubblicato, visto che il protagonista
sarà il tormentato Jax!
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