Genere: M/M,Contemporaneo
Editore: Dreamspinner
Press
Serie: Una buona causa. Libro 2.
Pagine: 181
Uscita: 16 Agosto
2016
Traduttore: Ernesto Pavan
Sinossi:
Bryce Morton ha bisogno di cambiare aria:
dalla morte del suo compagno, avvenuta un anno prima, è diventato distante e
taciturno. I suoi amici, Jerry Lincoln e Akecheta (John) Black Raven, lo
convincono ad andare in campeggio con loro in una riserva Sioux. Anche se
l’idea lo lascia perplesso, l’interesse di Bryce aumenta quando conosce Paytah,
il proprietario dell’emporio del posto.
La vita di Paytah Stillwater è colma di
sofferenza e l’unica cosa che gli rimane è l’orgoglio. Dopo essere stato
abusato da bambino e aver visto la propria denuncia accolta con incredulità, si
è chiuso in se stesso, ma non riesce a mettere una pietra sul passato, perché
la causa del suo dolore sta ancora nella riserva. Paytah è orgoglioso delle
tradizioni del suo popolo e custode attento del proprio cuore, ma quando Bryce
compie un gesto di altruismo nei confronti di un bambino nativo, le mura che ha
costruito attorno a sé cominciano a crollare.
Bryce e Paytah devono affrontare entrambi
il dolore che si portano dentro. Quando colui che ha fatto del male a Paytah
posa gli occhi su uno dei ragazzini della riserva, i due devono mettere da
parte la propria lotta interiore. La ricerca di un modo per fermare quell’uomo
li unisce in una causa comune e nel cammino verso un futuro insieme.
La serie "Una buona causa" è al momento così composta:
Attendevo molto questo
secondo libro; avevo amato il primo, l'avevo trovato originale e incentrato su
una tematica che non conoscevo: “la tratta” dei bambini nativi americani.
Ero rimasta letteralmente
scioccata.
Conosciamo troppo poco la
storia di questo antico popolo che ha corso il rischio di essere annientato
dalla colonizzazione dei bianchi, e ancora meno sappiamo cosa accade e come si
vive nelle “riserve”, i luoghi dove i nativi americani vivono cercando di
mantenere le loro tradizioni.
Purtroppo, quello che
conoscevo io non corrispondeva alla realtà e mi sento estremamente in imbarazzo
per questo. Non voglio scaricare tutta la colpa ai media, ma l'idea che mi ero
fatta derivava principalmente dalla visione di film discutibili e incentrati solo
sulla figura bellicosa dei nativi americani, passati proprio attraverso questo
mezzo.
Anche il nostro programma
scolastico è stato un po' carente di informazioni, durante i tempi della
scuola.
Certo, la nostra cultura è
nata nel mediterraneo, vanta una storia più vecchia della “giovane"
americana; capisco che si dia più importanza alle nostre origini, ma credo che
qualche parola in più sulla storia dei nativi americani sarebbe stata utile.
Grazie alla visione di un
altro film del 1990, del tutto diverso da quelli fino ad allora girati, e sto
parlando del successo planetario “Balla coi Lupi”, molte delle idee sbagliate
che mi ero fatta sono cadute.
In diverse serie scritte
da Andrew Grey, il tema sociale la fa da padrone, è il cardine intorno al quale
ruota la vicenda, e qui siamo in presenza di quello forse più odiato da tutti:
l'abuso di minori.
I protagonisti della
storia sono Bryce, il tecnico informatico che lavora per Jerry già apparso nel
primo volume e reduce da un lutto che l'ha letteralmente distrutto, e Paytah,
un orgoglioso nativo americano, molto serio e attaccato alle sue radici.
È passato già un anno
dalla morte del dolce Percy, il compagno di Bryce, ma lui sembra non essersi
ancora ripreso e — complice un campeggio nella riserva dove vivono i genitori
di John Black Raven — la sua vita sembra essere destinata a cambiare.
Una scena molto poetica
quella dell'addio a Percy, che sono sicura strapperà più di una lacrima.
“Le lacrime cominciarono a scorrere quando sentì la voce di Percy nel vento dirgli che andava tutto bene e che era ora di andare avanti. Ti amerò per sempre, ma c’è qualcun altro là fuori che ti amerà allo stesso modo, sembrava dire. Il vento lo accarezzò ancora una volta, poi sparì...“Non ho visto niente, ma ho sentito la voce di Percy nel vento,” rispose; poi attese, ma l’aria era immobile e andava raffreddandosi. “Mi ha detto che mi amerà per sempre, ma che è ora che io vada avanti.” Cacciò indietro le lacrime. “Ma era solo un sogno.” Lentamente, John scosse la testa. “No. Era una benedizione. Gli spiriti hanno acconsentito che lui venisse da te e ti desse un messaggio. Non ignorarlo o pensare di essertelo immaginato.”
Il primo
incontro tra i due non è molto idilliaco; Paytah è orgoglioso delle sue origini
e tradizioni, non è aperto al cambiamento, soprattutto non ha fiducia nell'uomo
bianco. Sa benissimo, per esperienza personale, che non fa nulla per nulla e
non riesce a credere che Bryce voglia semplicemente aiutarlo senza un
tornaconto personale.
I due uomini
stanno vivendo due tipi di dolore completamente diversi l'uno dall'altro, ma
per entrambi sembra essere giunta la possibilità di andare finalmente oltre.
Bryce non
riesce credere che un tempo, quel giovane dalla pelle color rame e i lunghi
capelli neri e lisci, fosse sempre allegro; doveva essere successo qualcosa, e
vuole a tutti i costi scoprirlo.
Non so come Grey riesca a
trattare temi così spinosi senza descrivere scene di violenza esplicita; riesce
a rendere perfettamente l'idea dell'incubo vissuto da Paytah anche senza
inviare immagini dettagliate al lettore, semplicemente attraverso un suo
sguardo o il silenzio.
Il rischio di cadere nella
morbosità è stato evitato grazie al tatto con cui si approccia alla vicenda,
che rende meno oppressiva la lettura della storia, specialmente dal senso di
giustizia che anima i protagonisti.
"Quello che stai facendo è una cosa buona e lo stai facendo per il motivo giusto. Non è per vendetta, ma per giustizia e per il desiderio di risparmiare ad altri bambini quello che hai subito tu. Non importa quello che pensano gli altri: stai facendo la cosa giusta.” Accarezzò una guancia di Paytah. “All’inizio qualcuno potrà non vederti di buon occhio, ma la verità vincerà e tu saprai di aver fatto bene. Usa questa consapevolezza come un’armatura."
Paytah è un
vero guerriero che lotta per il suo popolo, e con Bryce dalla sua parte nulla
sarà impossibile; Bryce — con le sue idee brillati nate dal cuore per aiutare
il popolo di Paytah — che credeva che nulla avesse più senso senza il suo Percy,
ora troverà finalmente la sua altra metà.
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