Genere: Romanzo storico
Editore: Newton Compton
Pagine: 448
Prezzo: € 4,99 (ebook) - € 9,90
Uscita: 05 maggio 2016
Sinossi:
Londra anni Venti. Gwendolyn Hooper, giovane donna inglese appena sposata per procura, si trasferisce nella lontana isola di Ceylon per raggiungere il marito. Ma l’uomo che le viene
incontro nella piantagione di tè non è lo stesso di cui si era innamorata in Inghilterra tempo addietro. Distante e indaffarato, Laurence trascorre le giornate nella piantagione, lasciando la sua sposa da sola a occuparsi della casa, della servitù e delle nuove incombenze. La grande casa coloniale, agli occhi di Gwendolyn, appare un luogo misterioso, con porte chiuse a chiave e indizi di un torbido passato: in un baule polveroso è nascosto un vecchio abito da sposa ingiallito e le ombre del giardino celano una piccola tomba… Poco tempo dopo, Gwen rimane incinta, suo marito è finalmente felice e tutto sembra andare per il verso giusto, ma c’è poco tempo per festeggiare. In sala parto la neomamma dovrà prendere una decisione terribile, di cui non potrà fare parola con nessuno, neanche con Laurence. Quando, infine, arriverà il momento della verità, Gwen sarà in grado di spiegare che cosa ha fatto e perché? Un’appassionante storia di tradimenti, colpe e segreti indicibili che avvince il lettore e non lo lascia più andare.
Buongiorno Insaziabili!
Il romanzo che vi presento oggi è il secondo di Dinah Jefferies, scrittrice che merita davvero un posto di spicco nella letteratura straniera.
Nonostante Il profumo delle foglie di tè non sia il genere di romanzo che prediligo, il connubio di più generi lo ha reso una lettura accattivante, originale, deliziosa.
Romanticismo, storia, misteri e luoghi esotici vi faranno battere il cuore fino all’ultima pagina... parola di Tatiana!
Siamo nel 1925, a Londra. Gwendolin Hooper è una giovane sposa che decide di trasferirsi a Ceylon per raggiungere il ricco marito, proprietario di una piantagione di tè.
Quando giunge nell’afoso Sri Lanka, non è solo la diversità del luogo a disorientarla, ma anche il cambiamento nel carattere dell’uomo che le ha rubato il cuore.
Laurence Hooper in Inghilterra era un amante dolce, un marito premuroso. A Ceylon, invece, è sempre distratto dagli affari della piantagione. Ma Gwen sa che non è solo questo a tenerlo lontano da lei: sin da subito comprende che un mistero, legato alla casa in cui si trovano, è racchiuso gelosamente nel suo cuore. La presenza della problematica sorella di Laurence, Verity, e di Christina, affascinante americana che tenta di far naufragare il loro matrimonio, non fa altro che minare il
labile equilibrio che Gwen cerca in tutti i modi di preservare. Il ritrovamento di un vecchio abito da sposa e di una piccola tomba al limitare della casa, non fa altro che mettere in subbuglio i nervi della giovane sposa.
Proprio quando dà alla luce il loro primo figlio, ogni speranza di felicità viene spazzata via come una foglia al vento.
A insaputa di Laurence, Gwen è costretta a prendere una decisione che segnerà per sempre la sua vita.
Gran parte del romanzo ruota attorno a questo grande mistero che verrà risolto solo alla fine, solo quando sarà - forse, o forse no - troppo tardi.
È un romanzo che insegna. Insegna a non arrendersi mai, insegna ad avere coraggio e a prendersi la responsabilità delle proprie decisioni.
L’autrice ci fornisce un realistico spaccato della società di quel tempo, del rapporto duro tra padroni e “schiavi”, ci fa immergere nell’affascinante e colorata Ceylon. In ogni pagina si respira il profumo dell’Oriente, con le sue spezie, i suoi fiori, il suo sole cocente.
Il romanzo scorre lento - forse è l’unica pecca - ma lo stile è scorrevole ed elegante, equilibrato.
La vicenda si estende nell’arco di quasi un decennio. Il mio consiglio è quello di gustarlo a piccoli “sorsi”, come se si bevesse una tazza di tè. Se lo consiglio? Assolutamente sì.
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