Editore: Giunti Narrativa
Genere: Thriller
Pagine: 400
Prezzo: € 4.99 (e-book); € 9,99
Uscita: 16 Marzo 2016
Sinossi:
La vita di Tom e Abby Stuart viene tragicamente
sconvolta dalla misteriosa scomparsa della figlia dodicenne Caitlin. Ogni
ricerca si rivela inutile e l'angoscia e il senso di colpa finiscono per
distruggere il loro matrimonio. Finché, quattro anni dopo, quando ormai ogni
speranza sembra perduta, Caitlin ricompare all'improvviso: sporca e
scarmigliata, ma sorprendentemente calma e per niente disposta a parlare di
quello che le è accaduto. Quando la polizia arresta un uomo sospettato di
essere coinvolto nel suo rapimento, la reazione della ragazzina lascia i
genitori completamente spiazzati.
Perché Caitlin rifiuta con fermezza di testimoniare
contro quell'uomo? Cosa è successo veramente tra loro in quegli anni? E perché
ha un atteggiamento così glaciale? A Tom restano solo due alternative: lasciare
che il colpevole la faccia franca o tentare di scoprire da solo la verità.
La bambina scomparsa è un thriller psicologico dello
scrittore David Bell che mi ha immediatamente rievocato un caso di cronaca di
qualche anno fa: il rapimento e la segregazione per otto anni di Natascha
Kampusch.
La voce narrante è quella accorata e disperata del
padre della ragazza, Tom Stuart, che oltre ad aver perso l’amatissima figlia
vede il suo matrimonio pericolosamente in crisi. La moglie Abby infatti ha
cercato rifugio in una setta religiosa e, con l’aiuto fin troppo premuroso del
pastore Chris, sta cercando di andare avanti con la sua vita. Tom invece non ha
mai perso le speranze di ritrovare la bambina, legata a lui da un legame
speciale, e quando una giovane donna afferma di aver visto la ragazza scomparsa
in compagnia di un uomo molto più grande e losco, in lui si fa strada la
certezza di poterla riabbracciare. Di lì a poco infatti i genitori di Caitlin
vengono convocati dalla polizia per il riconoscimento di una adolescente che si
pensa possa essere la bambina scomparsa. Il ritrovamento di Caitlin non pone
fine alla pena dei genitori, la ragazza infatti non vuole parlare di ciò che è
accaduto durante i quattro anni in cui è stata lontana da casa e quando viene
arrestato l’uomo accusato di averla rapita, la giovane si rifiuta di
testimoniare contro di lui.
Mentre Abby è decisa a voltare pagina e piano piano
riconquistare l’affetto e la fiducia della figlia, il padre Tom non si arrende
e vuole sapere a tutti i costi la verità, facendo anche delle scelte che
possono sembrarci discutibili.
"Quante volte la vita può
cambiare all'improvviso? A me successe due volte in quattro anni. La prima
quando Caitlin scomparve, e poi di nuovo, proprio in quel momento, quando
tornò."
I temi trattati in questo romanzo sono molto
delicati e più che mai di attualità (purtroppo).
Siamo di fronte a un libro molto particolare che
mette in luce i fragili rapporti tra genitori e figli e su quanto possa essere
fragile il legame di fiducia che li lega. Se la copertina che hanno scelto per
l’edizione italiana è molto bella e commovente con la bambina che si volta
indietro quasi a chiedere aiuto ai genitori, non rende bene l’idea che il
romanzo vuole trasmetterci. La protagonista, infatti, ha già dodici anni
(quindi più grande rispetto all’immagine scelta) e questa è un’età molto
particolare: non siamo più bambini ma non si è neppure adulti. Ci si sente
spesso incompresi e il rapporto con i genitori si fa più che mai critico. Ma a
dodici anni si possono fare scelte definitive per la vita? E quanto si può
essere suscettibili al plagio di persone senza scrupoli in quest’età così
critica e difficile?
Durante la lettura, a primo impatto si è portati ad
empatizzare molto con Tom, si percepisce la sua disperazione per la perdita
della sua piccola e anche il suo dolore per la crisi che sta subendo il suo
matrimonio.
"Il dolore che sentii fu
palpabile. Mi attraversò il petto e si estese lungo il corpo. Chiusi forte gli
occhi e sentii di nuovo la risata di Caitlin riecheggiare nel cortile, un
trillo di gioia. Riconobbi la sensazione del vento freddo che mi pungeva le
guance, e la neve che lei mi aveva infilato sotto la camicia che mi gelava la
schiena. In quel momento, quel momento insieme magnifico e denso di dolore,
Caitlin era lì con me. Poi passò, veloce com’era arrivato. La mia pena si
attenuò, e il ricordo svanì. Aprii gli occhi ed ero solo: un uomo di mezza età
in piedi davanti a un armadio, aggrappato al cappotto di una bambina."
Abby viceversa, nella prima parte del libro, ci
appare fredda e distaccata, quasi si fosse dimenticata della figlia, presa solo
dal suo rapporto col reverendo Chris e dagli impegni nella chiesa, dopo il
ritrovamento di Caitlin invece riesce a riscattarsi e in lei riaffiora quel
sentimento di amore materno che sembrava sopito. La figlia riesce a legarsi di
più con lei, al contrario sembra delusa dal padre, dal quale non si è sentita
abbastanza tutelata e protetta. Caitlin non corrisponde allo stereotipo di
‘vittima’: è arrabbiata con i genitori e con il mondo, chiusa nel suo mutismo
sembra non provare più interesse per nulla e per nessuno.
"Avevo immaginato quel
momento tantissime volte, ma mai l’intera scena.
Mi figuravo una bambina, la stessa
dodicenne che era sparita mentre portava Frosty a passeggio, lanciare un grido
di gioia e saltarmi in braccio. E man mano che il tempo passava, non riuscivo
ad aggiornare la scena, non riuscivo a pensare a come Caitlin sarebbe stata o a
cosa avrebbe fatto.
Così l’avevo lasciata sospesa. Ma
adesso ero lì, squadrato dagli occhi circospetti di una adolescente che, in
teoria, avrebbe dovuto essere mia figlia.
Ma lo era? Lo era davvero?"
Un altro personaggio ambiguo con cui dobbiamo fare i
conti è Buster, lo zio della ragazza, inizialmente sospettato della sua
sparizione: fino in fondo restiamo incerti se considerarlo un personaggio buono
oppure no.
Il romanzo è scritto in maniera fluida e si lascia
leggere senza intoppi, spinti da mille curiosità su quello che è successo alla
giovane protagonista durante gli anni che è stata lontana dalla famiglia. Un
libro da leggere quindi non tanto per l’elemento thriller in sé ma interessante
soprattutto per i risvolti psicologici e familiari che tocca. Anche se non
tutti i dubbi alla fine saranno chiariti ci lascia con la speranza che il
trauma subìto dalla giovane protagonista possa essere, se non dimenticato,
superato e infine rimarginato.
Pure io ho dato il massimo di voti, se li merita tutti! *-*
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