Salve a tutti amici Insaziabili.
Oggi parte la 11^ tappa del Blog Tour dedicato al romanzo di Regina Pozzati:
“IN UNA PAROLA".
Genere: Fantasy
Formato:
E-book, Cartaceo a inizio Maggio
Prezzo: 1,49 €
Pagine: 122
Uscita: 18 Marzo
2015
Sinossi:
“Nella sua voce
Tira aveva un potere raro e pericoloso.
Quello di uccidere
un uomo… e quello di salvarlo.”
Una fiaba
oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime
diverse ed al contempo uguali.
Là dove le
cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai
pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr offre a uno
schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più
inconfessabile…
Con una parola.
L'autrice:
Regina Pozzati
nasce a Bologna, città che ama immensamente. Sogna storie sin da quando è
bambina, accompagnata dalla magia di suo padre, illusionista per passione, e
dalle letture che hanno riempito le sue giornate. Coltiva l’amore per la
scrittura con la stessa caparbietà con cui conduce la propria vita. Ama finire
le cose che inizia e adora le sfide.
Si trasferisce
a Milano il giorno stesso in cui si laurea, per amore e contro al volere della
propria famiglia. Riversa tutta se stessa in quello che scrive, fondendo
insieme generi diversi e dando vita a personaggi marcati, capaci di essere
amati e odiati con la medesima intensità.
Ha scritto
storie di diverso genere, tra cui Fantasy, Soprannaturale, Storico e Azione.
PAGINA
FACEBOOK: https://www.facebook.com/pozzatiinunaparola
SITO
AUTORE: http://www.reginapozzati.it/
In questa tappa l’autrice ci regala un brano del suo romanzo.
Sussultò,
colpita dalla durezza della sua voce. Nonostante avesse trascorso le ultime ore
ad ascoltarlo, dubitava del fatto che sarebbe mai riuscita ad ignorare il
brivido che accompagnava ciascuna delle parole che uscivano dalla sua bocca.
Kirien parlava di rado, ma ogni volta che accadeva riusciva a ferirla con la
propria asprezza. Si piegò su un gomito e si girò verso di lui. I capelli le
scivolarono lungo la pelle, andando a coprirle le spalle come un mantello.
«Tu
come hai fatto? Quando hai cominciato a combattere, intendo.»
L’espressione
dello schiavo si fece tesa, distante.
«Nell’arena
non hai scelta. O vinci, o muori.»
«Hai
mai ucciso un amico?»
«Spesso.»
«E
te ne sei mai pentito?»
«Mai.»
Tira
avvertì un brivido correrle lungo le braccia nude. Sentì freddo, nonostante il
calore dei bracieri e delle fiaccole. Anche se le fiamme dipingevano sul corpo
di Kirien una miriade di sfumature diverse, la sua natura non era fatta per le
mezze misure. Lui era come il deserto: crudele e inclemente. Arido, ma allo
stesso tempo ricco. Nel momento in cui ti avvolgeva, ti costringeva a temerlo.
Una volta che avevi assaporato le sue albe e la profondità dei suoi spazi,
però, non potevi più farne a meno. E così si sentiva Tira in quel momento:
spaventata dalla sua ruvidezza, ma allo stesso tempo affascinata da ciò che era
certa si nascondesse oltre la spessa coltre di indifferenza e reticenza che lo
costringeva a chinare la testa ed obbedire a qualsiasi ordine gli fosse stato
dato.
«Ti
sei mai ribellato?»
Lo
vide sussultare, prima di voltarsi e di guardarla negli occhi.
«Una
volta soltanto, e non me ne sono mai pentito.»
Tira sentì un calore insopportabile divampare
all’interno del proprio corpo e rubarle il respiro. Il suo cuore accelerò i
battiti. Aveva capito che si stava riferendo all’unica volta in cui aveva osato
sollevare gli occhi da terra e guardarla. Senza che lo volesse, si ritrovò a
pensare che era come se quei tre anni non fossero mai passati. Quando lui la
guardava, non poteva fare a meno di sentirsi esattamente come allora. Le gambe
le tremavano. Un morso le stringeva lo stomaco. Ed i suoi occhi si
spalancavano, desiderosi di nutrirsi del mistero che lo circondava. Nonostante
si sentisse a disagio per il modo in cui la stava fissando – con desiderio, intensità
e devozione –, l’orgoglio le impedì di distogliere lo sguardo e fu allora che
l’emozione che stava provando le impose di fare qualcosa di ancora più
avventato e di porgli la domanda che l’aveva tormentata negli ultimi anni.
«Perché
da allora hai smesso di guardarmi?»
Ringraziamo l’autrice, Regina Pozzati, e gli altri blog che hanno partecipano a questo Blog
Tour.
Grazie a tutti voi per la collaborazione, la pazienza e la disponibilità :)
RispondiEliminaE' stato un piacere conoscervi attraverso questo blog-tour!