La scorsa settimana Laura Gay ci ha parlato dei personaggi. Oggi, la lezione continua con alcuni preziosi consigli per costruire la scheda del personaggio. Scoprite come fare!
Lezione 9
La
scorsa settimana avevamo parlato di personaggi. Ebbene, oggi
approfondiremo l’argomento. Non crederete che sia stato già detto
tutto, vero? Considerate che i personaggi sono l’anima di un
romanzo; hanno più importanza della trama in quanto sono loro stessi
a costruirla, tramite le loro azioni, il loro interagire e i loro
pensieri.
Quindi,
per creare un buon romanzo è necessario riuscire a rendere vivi
i nostri personaggi.
Come
fare? Prima di tutto dobbiamo considerarli come delle persone vere:
coi loro difetti, i loro pregi, le loro caratteristiche, il loro
vissuto. Descriverli tutti allo stesso modo è sbagliatissimo, si
finisce per renderli piatti, incolori. E badate che non mi riferisco
solo alla descrizione fisica, ma anche al loro modo di muoversi,
comportarsi, parlare, ecc.
Giusto
per fare un esempio, un nobile del seicento agirà, penserà e si
comporterà in maniera diversa da un giocatore di rugby dei giorni
nostri. Così come un uomo sarà differente da una donna.
Ciascun
personaggio ha le sue peculiarità e prima di cominciare il nostro
romanzo noi dobbiamo conoscerle alla perfezione. Se temete di non
riuscire a tenerle a mente, potete creare una scheda in cui inserire
tutte le loro caratteristiche: età, peso, altezza, modo di
camminare, pregi, difetti, ecc.
Personalmente
io non amo molto schede e schemini, però c’è chi non riuscirebbe
a scrivere senza. E poiché ciascuno è libero di usare il metodo che
preferisce, sarete voi a stabilire quale sia il vostro. L’importante
è che riusciate a creare dei personaggi realistici.
Un
altro consiglio che posso darvi è quello di imparare ad osservare
chi vi sta intorno. Cominciate a portarvi dietro un quaderno in cui
scrivere le vostre annotazioni, e prendete spunto dalle persone
reali. Vi sarà utile per capire come ciascuna di esse reagisca in
maniera diversa agli eventi, e per approfondire la conoscenza dei
diversi caratteri. Ebbene sì, uno scrittore dovrebbe essere anche un
po’ psicologo: capire cosa c’è dietro a un determinato
comportamento, cosa può averlo causato.
A
volte, nei romanzi mi è capitato di incontrare personaggi che
reagiscono in modo assurdo agli eventi. Per esempio, una ragazza che
scopre che uno sconosciuto la segue in continuazione e si apposta
sotto casa sua per osservarla di nascosto, nella vita reale come
reagirebbe? Sarebbe felice e penserebbe a come fare per conquistarlo?
Si preoccuperebbe se all’improvviso non lo vede più? Ragazzi, se
io fossi pedinata da un tizio che non conosco, andrei dritta alla
polizia. Allora perché nei romanzi trovo personaggi che si
innamorano a prima vista dello stalker in questione? Che non provano
neanche un briciolo di paura?
Be’,
ve lo spiego: perché l’autore non si è posto neppure la domanda
di come si comporterebbe lui al suo posto, non ha cercato di
approfondire la psicologia del personaggio.
Conoscere
a fondo il nostro personaggio significa infatti sapere come
reagirebbe a una determinata situazione, proprio come nella vita
reale. E per fare questo dobbiamo porci delle domande. Eccovi alcuni
esempi:
- Qual è la sua paura più grande?
- Qual è il suo punto di forza?
- Qual è il suo punto debole?
- Qual è il suo desiderio più grande?
- C’è qualcosa nel suo modo di essere che può rappresentare un ostacolo al raggiungimento dei suoi obiettivi?
- Fino a che punto si spingerebbe per realizzare questi obiettivi?
- Ha qualche segreto? E come influenza la sua vita e il rapporto con gli altri personaggi?
- Come si vede? E il suo modo di concepire se stesso coincide con ciò che gli altri pensano di lui?
- Cosa ama e cosa detesta?
- C’è qualcosa nel suo passato che lo condiziona? In che modo?
- Chi o cosa considera suo nemico?
È
chiaro che, una volta stabiliti questi punti, il nostro personaggio
dovrà attenervisi. Altrimenti al diavolo la coerenza! Per esempio,
se abbiamo un personaggio che prova rancore per qualcuno, al punto da
voler votare la propria vita alla vendetta, senza riuscire a pensare
ad altro, sarà improbabile che si scordi all’improvviso il suo
scopo primario, solo perché vede la figlia del suo nemico e
improvvisamente è tutto amore, coccole e cuoricini. Non sarebbe
credibile.
Con
questo non intendo dire che il personaggio non si possa innamorare
della figlia del suo nemico, ma dobbiamo farlo accadere in modo
graduale. Dobbiamo farlo sentire combattuto tra quello che in
precedenza era il suo scopo primario e l’attrazione che prova per
la ragazza in questione.
Naturalmente
la psicologia dei personaggi andrà curata anche in base
all’importanza del personaggio stesso, all’interno del romanzo.
Se il personaggio appare in due righe della nostra storia e poi non
compare più, mi pare evidente che non dovremo porci tutte le domande
elencate sopra.
Sono
stata chiara? Bene, per ora ci fermiamo qui. Come compito a casa
provate a creare la scheda di un personaggio, in cui annoterete tutte
le sue caratteristiche, sia fisiche che psicologiche. Vi sarà utile
a focalizzare l’attenzione sul vostro personaggio e vi aiuterà a
immedesimarvi in lui. Buon lavoro!
NB.: Se avete delle domande commentate la Lezione e Laura vi darà delucidazioni!
Lezioni:
Lezione 1: La grammatica
Lezione 2: L'infodump
Lezione 2: L'infodump
Lezione 3: Lo Show don't tell
Lezione 4: Le descrizioni
Lezione 5: Il punto di vista
Lezione 6: Ritmo e velocità
Lezione 7: Rallentare il ritmo
Lezione 8: I personaggi
Ottimo aiuto per tutto. devo leggere anche i precedenti. Me li sono persi, rimedierò ;)
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