Genere: Romanzo storico/Romance storico
Editore: Mondadori
Pagine: 396
Prezzo: 22,00 €
Prezzo ebook: 9,99 €
Prezzo ebook: 9,99 €
Uscita: 23 Giugno 2015
Urbino, 1488: il duca Guidobaldo di Montefeltro
non ha mai amato nessuna donna, ma per Elisabetta Gonzaga, sua sposa, prova una
vera passione. Il giovane duca sa di non avere ereditato il carisma e la
sensualità di suo padre Federico, ma desidera liberarsi dall'affettuosa ma
limitante tutela dello zio Ottaviano Ubaldini. L'Ubaldini, uomo dotto con una
spiccata inclinazione per l'astrologia e l'alchimia, nasconde un segreto
doloroso: lo spettro di un antenato lo tormenta da decenni, ricordandogli una
colpa del passato. Unica sua consolazione è l'amore di una donna misteriosa,
incontrata anni prima nei boschi quasi assiderata e senza memoria; lui l'ha
chiamata Deodata, le ha assegnato una piccola casa e la protegge lasciando che
eserciti le sue straordinarie doti di curatrice: arti che, però, la mettono in
pericolo perché attirano su di lei il sospetto di stregoneria. Deodata vive ai
margini della città, in compagnia di un lupo e di una ragazzina muta, eppure
proprio la sua misera capanna diventerà il crocevia di molti destini…
Dalle fastose sale dei palazzi urbinati, alla
piazza del Mercatale animata dal gioco dell'aita e dai vivaci mercati, alle
sobrie celle dei conventi, fino ai boschi fruscianti di misteri, si respira
l'atmosfera luminosa e allo stesso tempo cupa del Rinascimento italiano.
Intrighi, tradimenti, odi e passioni si intrecciano alla magia in un ritmo
incalzante, vivacizzati dalle eterne domande che infiammano i cuori degli
uomini: quali sono le nostre radici? Perché siamo capaci di farci
reciprocamente tanto male? Riusciremo a vivere con pienezza la sola cosa per
cui valga la pena di vivere, e cioè l'amore?
Le autrici:
Elena
e Michela Martignoni, sorelle milanesi, sempre in bilico tra il loro amore per
la Storia e la loro vena thriller, risolvono il problema scrivendo thriller
storici. Da molti anni scandagliano gli oscuri abissi della famiglia Borgia,
trovando sempre qualche nuovo e intrigante spunto per i loro romanzi.
Con
lo pseudonimo Emilio Martini hanno iniziato una serie poliziesca di successo.
Per
chi non si accontentasse di queste notizie esiste il loro sito che regala ai
visitatori alcune novelle inedite e scritti sarcastici.
“Il duca che non
poteva amare” è un libro pieno di amore, un amore puro, spesso
incorruttibile. L'amore per una donna, un figlio, un amico,
l'amore per Dio, sono tutte facce di uno stesso bellissimo sentimento che nulla può intaccare e che si declina nelle forme
della passione, talvolta, ma anche nella pietà, nella generosità e nella penitenza.
Elena e Michela
Martignoni, tuttavia, dell'uomo conoscono e mostrano sempre nelle
loro opere anche il lato più turpe e abietto, mostrano
l'aggressività, l'ambizione insana, la violenza che non conosce
limiti... né nella morale, né nei rapporti personali.
Questo magnifico
romanzo, in un'alternanza mai noiosa di punti di vista e di racconti,
permette di conoscere la storia e le passioni che muovono i grandi
gesti, gli impulsi e le superstizioni che guidano le scelte degli
uomini del passato, che si riflettono nell'uomo moderno, anche se
ridimensionate e meno epiche.
Le due autrici, con
quella sensibilità che è il loro marchio di fabbrica, rendono vero il
verosimile e raccontano il vero con il fervore di un cantore, che
tutto rende incantato, anche la realtà.
La loro penna sicura,
raffinata, e il lessico mai altisonante anche se ricco, accompagnano
il lettore nelle vite della nobiltà di Urbino, in quella del Duca
Guidobaldo da Montefeltro e di sua moglie Elisabetta Gonzaga, in
quella dello zio Ottaviano Ubaldini della Carda, nella misteriosa e
sinistra famiglia Foschieri, e anche nelle esistenze più povere ma
non meno ammirevoli di Deodata, di frate Alessio e del giovane
Giovanni Bravo, esempio di quella giovinezza appassionata che il duca
non ha avuto e non potrà mai avere.
I personaggi sono tanti,
eppure pagina dopo pagina si impara ad amarli tutti: dalla
contadinella muta all'uomo di scienza, dalle vittime ai finti
carnefici. E nello stesso tempo il lettore prova l'odio e il dolore
per chi dietro una maschera di perbenismo calpesta la vita, i sogni,
le speranze e viola il corpo e l'anima.
Le Martignoni firmano un
romanzo che parla ai sentimenti più che alla testa del lettore e,
diversamente dal loro solito, questa volta il racconto non si sporca
per rendere più vivide le immagini, ma la narrazione resta soave,
dolce, una cornice semplice e di buon gusto a un quadro che si impone
con la forza delle sue emozioni.
“Il duca che non
poteva amare” è un ottimo romanzo storico, che ha nella coralità
il suo più grande punto di forza, e nel sottile mistero il desiderio
di arrivare alla fine. I capitoli brevi, che incastrano molte vite
sullo sfondo di una città al massimo del suo splendore, si
susseguono con un logica che nel finale mostra come il destino del
singolo sia indissolubilmente legato a quello del prossimo.
Le pagine scorrono con
la voglia di sapere di più di questo o quel personaggio, e la
perfetta ricostruzione storica, unita alla fantasia competente e mai
fuori luogo delle autrici, immerge il lettore in un'atmosfera che
piace pensare fosse quella respirata nel ducato di Urbino.
Ancora una volta Elena e
Michela Martignoni riescono a creare la magia che deve accompagnare
il romanzo storico, rendendo il loro lavoro dinamico, incalzante,
estremamente piacevole, ma soprattutto il mezzo per amare un genere
che viene spesso ed erroneamente associato a trattati di storiografia.
Un libro da non
perdere, due autrici da seguire ancora e sempre per smarrirsi nei
loro bellissimi lavori.
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