Genere: Romance Contemporaneo
Editore: Newton
Compton
Pagine: 416
Prezzo: € 0,99 (e-book) - € 8,90
Uscita: 22 Marzo 2018
Josephine
è una donna di successo, fiera, combattiva e soprattutto autoritaria. A
trentacinque anni è già presidente di un’importante agenzia pubblicitaria. È abituata
a controllare tutto e la sua vita ruota attorno alla società che ha ereditato
in seguito alla morte del padre. Divisa tra il lavoro e una famiglia
sgangherata, Josephine si concentra sulla carriera a scapito delle sue
relazioni personali, finché un giorno, durante un viaggio di lavoro a Dubai,
incontra Meds, tipico uomo del nord dal fascino glaciale. Meds è un dominatore
esperto e ambito nel mondo sommerso del BDSM, ma si concede raramente e rifugge
qualsivoglia coinvolgimento emotivo. L’uomo, infatti, nasconde un segreto che
non intende rivelarle, un segreto che vincola i suoi sentimenti e che lo
obbliga a mantenere le distanze da chiunque. Eppure sarà sempre più difficile
per lui nascondere ciò che prova realmente.
Faccio
una premessa: detesto la sofferenza fisica.
Il
pensiero di essere sculacciata in un modo che non sia un buffetto di
apprezzamento mi terrorizza. Essere legata come un cotechino e appesa al
soffitto mi fa pensare ai pezzi di carne che arrivano al macellaio, pronti per
essere sfasciati ed esposti nei banconi.
Vi
chiederete, allora, perché attribuisco 5 stelle a un romanzo a sfondo
BDSM che non si sposa affatto alla mia ridicola soglia del dolore e alle mie
poco attraenti fantasie su tagli di manzo e suino.
Be’, da
dove cominciare? La lista è lunga.
La verità
è che, durante la lettura, a immagini turpi non ho pensato nemmeno per un
secondo, e non in un solo punto ho avvertito brividi di ripugnanza e
indignazione.
Ciò che
ho sperimentato è stato ben diverso, più sottile e complesso, più raffinato: ho
provato piacere.
Banale?
Per nulla. Non mi riferisco al piacere evocato da immagini ad alto contenuto
erotico, nemmeno a quello suscitato da dialoghi intensi. No, l’eccitazione
prodotta in me da “Chiudi gli occhi” ha un sapore prettamente estetico, nel
senso propriamente filosofico del termine.
Vi
spiego meglio.
L’equilibrio
della trama, l’eleganza dello stile, la meccanica del racconto, la sapidità di
personaggi ottimamente caratterizzati, l’arguzia elegante e vivace dell’autrice
hanno reso il romanzo un’esperienza sì cerebrale, ma anche squisitamente
sensoriale.
L’immersione
nella tela di parole e immagini intessuta dalla Scisci è stata per me totale e
mi ha permesso di gustare la storia non solo con la vista, ma anche con il
tatto, con il gusto, con l’olfatto e l’udito. E allora il sesso, pur nella sua
accezione di gioco perverso, ha assunto i connotati di un’esperienza onirica ed
entusiasmante.
Non
nascondo la mia sorpresa, il mio turbamento nell’essermi scoperta vittima di un
incantesimo che mi ha imprigionata in una continua dialettica tra corpo e
mente.
Come la
protagonista, la bellissima Josephine, sono stata fatalmente affascinata da un
uomo che della dominazione non ne fa solo uno strumento erotico, ma un
principio di vita che si esplica in ogni campo.
Questa
capacità di Mads di dominare e influenzare le persone e l’ambiente non è mera
prepotenza, spropositata arroganza o malriposta superbia, piuttosto si tratta
della peculiarità di un fine intelletto che dirige, plasma e indirizza chiunque
abbia la fortuna, o forse la sfortuna, di incontrarlo.
Il
protagonista maschile di questa storia è un magnete. Lo conosciamo poco,
sappiamo di lui ciò che ci dice Josephine, ma tanto basta per convincerci della
sua capacità di calamitare interessi, pulsioni, fantasie e sentimenti.
Sì,
Mads è sicuramente il polo di attrazione di questa storia, ma non è il fulcro,
così come il sesso non è l’elemento principale del romanzo. È la bella e
determinata Jos il vero valore aggiunto di “Chiudi gli occhi”, colei che ci
conduce in una vicenda che mischia crescita individuale, scoperte sensuali e
suspense in modo davvero inedito.
Monique
Scisci, infatti, non ha esibito pulsioni devastanti, non ha spiattellato fatti
eclatanti, neppure ha caricato di aspettative passaggi chiave. Non ha ceduto al
colpo di scena facile, non ha perseguito l’effetto “Wow” con diabolica
determinazione. Ha messo in atto una strategia più intelligente, più ricercata,
meno scontata che le rende onore e getta sulla sua scrittura una luce di
eleganza che pochi autori possono vantare.
L’autrice
ha lasciato che fossero gli eventi, il succedersi dei giorni e l’accumulo di
esperienze a stuzzicare l’appetito del lettore. Ha costruito un romanzo su step
piccoli e consecutivi che a mano a mano potessero suscitare il desiderio di
scoprire di più, di accelerare nell'acquisizione di conoscenze di un mondo e di
uno stile di vita inconsueti.
Tramite
Josephine ha creato quel tipo di connessione con l’eroina cha instilla la
volontà di perseguirne i passi.
Vi
renderete conto che ci troviamo davanti a un erotico ben diverso dal solito,
con personaggi più reali e sfaccettati, più adulti non solo anagraficamente.
Non ci vengono presentati trentenni che ragionano come ragazzini, bensì una
donna e un uomo di potere, che si muovono in sfere alte della società, che
possiedono una cultura tale da rendere gli scambi densi di significati e
fascino intellettivo. Non ricalcano gli errori facili e stupidi di protagonisti
di romance noti e le loro interazioni sono degne di un rapporto reale, in cui
le difficoltà sono affrontate con forza di carattere e non con la debolezza di
playboy fatui e ragazzette insicure. E quando i problemi sono rimandati e si
verificano delle fughe, state certe che i motivi sono dannatamente seri… e
tutti da scoprire!
In attesa del prossimo volume non posso che complimentarmi con Monique per la sua crescita, che ho seguito negli anni, per la sua scrittura e per la sua brillante mente che non delude mai.
In attesa del prossimo volume non posso che complimentarmi con Monique per la sua crescita, che ho seguito negli anni, per la sua scrittura e per la sua brillante mente che non delude mai.
“La
felicità ha le sue regole, incomprensibili a molti, è una splendida menzogna
che fa di un attimo l’eterno tormento.”
da Chiudi gli occhi di Monique Scisci
Chi siamo noi per giudicare in cosa consista la
felicità altrui? Chi siamo per giudicare cosa sia più o meno lecito in amore? E, sopratutto, come possiamo salire in cattedra e giudicare la vita sessuale
altrui? Non siamo giudici, non siamo boia, ma spesso ci ergiamo a difensori
della normalità relativa, a mio parere, e ci sentiamo in diritto di bollare come stravagante, se gli va bene, oppure come malato o deviato chi non rientra in un
preciso stereotipo dettato dagli usi e costumi della società.
La protagonista di questa intrigante storia,
Josephine, è proprio una donna fuori dagli schemi che la società le ha
costruito attorno; una donna che lotta continuamente contro chi la vorrebbe
ingabbiata solo perché femmina, il cui obbiettivo finale dovrebbe essere quello
di trovarsi un uomo, farci una famiglia e rinunciare al successo più che
meritato.
Josephine è una donna dei nostri tempi, ma che
ancora trova sulla sua strada uomini che si sentono minacciati dalla sua
intelligenza e audacia. È molto bella, oltre che intelligente, e ha un carattere
d'acciaio.
Non aspettatevi la solita protagonista senza
spina dorsale pronta ad annullarsi per l'uomo di turno: Josephine è tosta, in
gamba, sicura di se stessa, una maniaca del controllo. E io l'ho adorata
proprio per questo. Non rinuncia a nulla, è testarda come un mulo e quello che
vuole se lo prende!
Tutta la vicenda ci viene raccontata dalla voce
di Josephine, la narrazione in prima persona ci catapulta nel suo mondo, ci fa
conoscere tutte e emozioni che la travolgono sin dal momento in cui i suoi
occhi verdi si fermeranno sul misterioso Mr Kavén:
“Mr Kavén era odioso, saccente, pieno di sé e
sempre sulla difensiva, tuttavia, non potevo fare a meno di desiderarlo.”
Mads Kavén è divenuto dopo un solo sguardo
l'oggetto del desiderio di Josephine, ma la donna sarà preparata a lasciarsi
andare a lui? Mads non è un semplice docente di filosofia di origini svedesi,
anche se si presenta come tale, ma in lui c'è un abisso oscuro che cercherà di
dominare il corpo e la mente di Josephine:
“Avevo gli
occhi gonfi di lacrime che non sapevo se attribuire al dolore, quello fisico,
oppure al piacere che avevo provato nell’essere percossa. Ero in preda alla
confusione che mi riempiva la testa, turbata e sconfitta da pulsioni perverse
che non sapevo di possedere. Ero smarrita e impotente, eppure ardente di
desiderio per il mio carnefice. Gli avevo ceduto il mio corpo e lui ora
controllava la mia mente”
“Ecco ci risiamo!”, starete pensando, “L'ennesimo BDSM uscito sull'onda delle 50 sfumature!”
Per me è NO. Certo, c'è una
forte componente legata a questo universo, ma nel complesso il libro va oltre:
è il viaggio di una donna alla riscoperta di se stessa tramite la
sua sessualità. Una donna forte, che in camera da letto lascia le redini alla
passione e trasgressione perché finalmente ha trovato un uomo che la capisce e
che la fa sentire viva, padrona di se stessa. Una donna completa che si mostra
a trecentosessanta gradi: un essere sensuale, forte e determinato.
Mads riesce a scavare nell'anima di Josephine,
la vede davvero per quello che è, senza veli, senza orpelli:
“Vedi, mi
affascina il dominio mentale, perché alla fine il corpo non è altro che
materia, un veicolo, mentre dal cervello vengono gioia e dolore, ed è per
questo motivo che bisogna prestare la massima cautela a come si maneggia...
Mads toccava le note più profonde del mio essere, rianimandole senza mai
appagarle completamente, mi lasciava in bilico.”
In due punti specifici della narrazione
assistiamo anche ad un cambio di narratore: Mads prende la parola solo per
poche righe, ma in quelle poche parole si intuisce che anche per lui il gioco è
diventato più serio del previsto... Riuscirà a non farsi trascinare da
Josephine, a negarle ciò che brama, o rimarrà vittima della sua stessa schiava?
Devo però dire che durante la lettura la mia
attenzione è stata rapita anche dal bell'editore che vuole a tutti costi fare
breccia nel cuore di Josephine: peccato per lui essere arrivato dopo Mads!
In libro è davvero molto articolato e scritto
bene, a tratti più in linea con un suspense che un erotico in piena regola. Un
libro dalle molteplici chiavi di lettura ma sempre con protagonista una donna
“cazzuta” e completa nelle sue imperfezioni.
Sono anni che seguo questa talentuosa autrice e
le sue donne sono sempre personaggi molto forti, che rispecchiano anche molti
lati del mio carattere.
Un testo molto scorrevole e d'impatto, con una
vena sadica che percorre non solo Mads ma anche l'autrice stessa, visto il
dolore che Josephine dovrà sopportare per rinascere. Una caratteristica
peculiare dell'autrice che mi ha ricordato i suoi primi lavori legati al
fantasy.
bhè se scritto con eleganza un BDSM risulta essere sempre un bel romanzo.. il non fermarsi solo a quello ma ad trama intrigante e accattivante è sicuramente il punto vincente di questi romanzi!!!
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