Genere: Thriller
Editore: Giunti
Pagine: 336
Prezzo: € 4,99 ebook
Uscita: 30 agosto 2017
Sinossi:
Siamo in Giappone sul finire degli anni Trenta.
Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di
astrologia e alchimia, una giovinezza trascorsa a Parigi, una vita all'insegna
dell'occultismo, dell'estetismo e del lusso, viene ritrovato morto, il cranio
sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall'interno.
È mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i
possibili sospetti hanno alibi di ferro. L'artista ha appena completato l'ultimo
di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli
appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la
creazione di Azoth, l'essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di
due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte
vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni
astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce
l'ispirazione e il sogno di ogni alchimista. Il fatto è che, poco tempo dopo la
morte dell'artista pazzo, le sei ragazze Umezawa vengono effettivamente uccise
e ritrovate, variamente smembrate, in luoghi diversi dell'arcipelago nipponico,
ciascuno con una precisa valenza magica e simbolica. Chi ha ucciso Heikichi
Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra
mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent'anni
dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo
giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma...
A cura di ALESSANDRA IURLARO
“Le persone attraversano l’esistenza commettendo un peccato dopo l’altro” Kiyoshi
Prima di iniziare a parlare di questo insolito
romanzo, trovo doveroso spendere alcune parole sul suo autore, il “Dio del
mystery” come è stato soprannominato dalla critica internazionale. Shimada Soji
è nato nella provincia di Hiroshima nel 1948 e “Gli omicidi dello zodiaco”,
uscito in Giappone nel 1980, è stato il suo romanzo d’esordio. Questo thriller
rientra nella particolare categoria dei cosiddetti “enigmi della camera chiusa”,
la caratteristica di questo genere consiste nel fatto che l’indagine si svolge
intorno a un delitto compiuto in circostanze che sembrano impossibili come, per esempio, in una camera chiusa dell’interno. Il fulcro del romanzo, quindi, non è scoprire
l’assassino, ma capire come è stato commesso l’omicidio e come il criminale
sia riuscito a svanire nel nulla. Il lettore è coinvolto attivamente nella
ricerca del responsabile, avendo a disposizione i medesimi indizi sui quali si
basano le ricostruzioni dell’investigatore protagonista del racconto. Parlando
ora della trama, “Gli omicidi dello zodiaco” vede coinvolti Mitari Kiyoshi, un
famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e Ishioka Kazumi, il
suo giovane assistente, intenti a risolvere degli omicidi inspiegabili avvenuti
trent’anni prima. Gli omicidi in questione vedono coinvolto un personaggio
fondamentale nella ricostruzione dell’intreccio: Umezawa, uomo enigmatico,
appassionato di alchimia e occultismo, che viene trovato morto nel suo studio
chiuso a chiave dell’interno. Tra gli appunti dell’uomo, gli inquirenti
scoprono un progetto mostruoso: la creazione di Azoth, l’essere femminile
perfetto, ottenuto assemblando parti del corpo di donne diverse. A seguito della
morte dell’uomo, già inspiegabile di per sé, si pensa che la creazione di
Azoth sia un progetto incompiuto, ma così non è perché sei donne vengono successivamente ritrovate morte e prive di determinate parti del corpo. Chi ha
portato a compimento il mostruoso progetto di Umezawa? Sulla trama preferisco
non dilungarmi ulteriormente, lasciando al lettore il piacere di scoprire da
solo i dettagli sempre più sconvolgenti di questo thriller sui generis.
“Quello degli omicidi dello zodiaco non era certo un mistero ordinario e aveva rovinato la vita di tanti. [...] Anch’io mi sarei sacrificato sull’altare di questi delitti irrisolvibili?” Kazumi
La lettura di questo romanzo richiede una buona
dose di attenzione e concentrazione, necessaria soprattutto a memorizzare i
moltissimi nomi giapponesi presenti, cosa non semplice, ma una volta entrati
nel vivo della narrazione, fattibile. Il libro è scritto in maniera semplice e
accattivante, ti incolla alle sue pagine sin dai primi capitoli, senza annoiare
mai, facendoti ammaliare, oltre che dall’intreccio narrativo, anche da una cultura
tanto diversa dalla nostra. Il testo si presenta come un susseguirsi di
congetture e deduzioni, una più stravagante dell’altra, ma una volta trovato il
bandolo della matassa, tutto acquisterà una sua logica, anche quegli aspetti che in un
primo momento sembravano incredibili. Personalmente ho apprezzato moltissimo
questo romanzo e ne consiglio la lettura non solo agli appassionati del genere
ma a tutti coloro che vogliano mettersi alla prova con questo insolito enigma,
in quanto sarà lo stesso autore, con un messaggio inserito a circa metà del
racconto, a sfidarci a risolvere il mistero, augurandoci anche buona fortuna.
“Manca ancora qualcosa… Il caso era tanto grottesco da sembrare incomprensibile, ma ho il sospetto che in realtà non sia affatto complicato. Quando scopriremo l’anello mancante, comprenderemo tutta la storia. [...] E io, sono un detective che non si arrende!”
Nessun commento:
Posta un commento