Esce oggi Non Toccarmi, settimo volume della serie dark contemporanea Blood Bonds, il primo con protagonisti Armand Lamaze e Ekaterina Kuznetsov! Scorrete il post per i link d'acquisto, l'estratto e le nostre recensioni❤
Titolo: Non Toccarmi
Serie: Blood Bonds #7
Genere: Dark Contemporaneo
Editore: Selfpublished
Pagine: 255
Prezzo eBook: € 2.99
Prezzo cartaceo: € 9.90
Ho perso una battaglia, e ho pagato il prezzo più alto.
Ho eseguito gli ordini, e ho ucciso l’unico amico che abbia mai avuto.
Ho fatto una promessa, ma è così difficile mantenerla.
Ho una missione da portare a termine, ma tutto in me mi supplica di non farlo.
Lei mi sta trascinando giù.
Lei vuole prendere il controllo.
E ora che questa donna è entrata nella mia vita, resistere all’oscurità è impossibile.
Ma non glielo permetterò.
Perché c’è qualcosa in Katerina che mi inquieta.
Perché c’è qualcosa in Armand che mi attrae.
Ma non riesco a smettere di volerla.
E non riesco a restare concentrata sul mio compito.
Stupida Ekaterina.
Dark Contemporaneo
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e macabre e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. Se ne raccomanda la lettura a un pubblico adulto e consapevole.
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RECENSIONI SERIE BLOOD BONDS:
HENRI & ALEKSANDRA
Soffocami
Distruggimi
Uccidimi
ANDRE & NADYIA
Per Addestrarti
Per Combatterti
Per Sconfiggerti
ARMAND & EKATERINA
Non toccarmi
LEGGI L'ESTRATTO
«Non mi ha semplicemente guardata. Mi ha analizzata, da cima a fondo. Era come se cercasse qualcosa…» Mi incupii. «Qualcuno. In me.» Osservai la padrona, aspettando invano che mi desse qualche delucidazione su questa mia sospetta sensazione. «Come se per un attimo mi avesse scambiata per un’altra.»
Un sogghigno impercettibile affiorò sul suo viso. «Ottimo.» Trasse un respiro profondo, gli occhi di nuovo puntati fuori dalla finestra. «C’è altro?»
«Il campione», replicai. «Ha detto una cosa strana.»
«Ovvero?» La sua voce era distaccata.
«Ha avvertito Lamaze di decidere in fretta se unirsi a loro o no, perché non è Henri, il nostro prossimo bersaglio, ma lui.» «Ed è la verità », confermò, lievemente irritata. «Cosa c’è di strano?»
«Il fatto che l’abbia affermato con una convinzione tale da far intendere di conoscere intimamente i suoi pensieri, maestà », controbattei di getto. «Di conoscere lei.»
Lentamente, Neela Å arapova si girò. Mi scrutò con fare sinistro, poi mi si avvicinò e mi si parò dinanzi, sovrastandomi di qualche centimetro, l’espressione truce. «Non mi conosce affatto.»
Sostenni il suo sguardo e lo sondai per scoprire cosa mi stesse nascondendo.
Poiché la mia sovrana mi stava mentendo, e non l’aveva mai fatto prima.
Nondimeno, non osai domandare il perché e sviai gli occhi dai suoi, accettando la sua risposta con un compito: «Sì, maestà ».
La Regina mi fissò in silenzio, inflessibile. Poi espirò dalle narici e arretrò fino ad appoggiarsi al bordo del tavolo. «Ieri notte Armand è stato distratto da Leks e poi destabilizzato dal vostro incontro, perciò è chiaro che si ripresenterà stasera per ottenere quel che cerca ogni volta in quel night.» Tamburellò le unghie di una mano sul tavolo. «Come pensi di guadagnarti la sua attenzione, stavolta?»
Riportai lo sguardo su di lei. «Non dovrò farlo, perché lui non tornerà per quello.» Alzai il mento. «Tornerà per me.»
«Bene», sussurrò Neela, compiaciuta. «Ricorda…» Mi tornò vicino per sfiorarmi l’orecchio con le labbra. «Piano.» Prese a girarmi intorno con movenze sensuali, la voce suadente, lo sguardo che mi toccava ovunque. «Lascia che si avvicini con i suoi tempi, nel modo che preferisce. Studia ogni sua minima reazione a ogni tuo gesto. Lascia che tenti di carpire i tuoi pensieri.» Mi si fermò di fronte, osservandomi con intensità . «Guardalo.» Mi chiuse la mano a coppa sotto il mento per sollevare il mio viso verso il suo. «Con questi occhi. Fagli credere di essere in grado di vederlo. Spingilo a provare dei sentimenti per te.» Le sue dita affondarono con forza nelle mie guance, mentre ringhiava: «E fa’ sì che lo strangolino fino a ridurlo in cenere».
Proprio quando pensavo che la mia mandibola si sarebbe sbriciolata sotto la sua morsa, lei la allentò gradualmente, trasformandola in una carezza carica di significato.
«Danza per me, Ekaterina», mi comandò, in tono saturo di lussuria. «Come non hai mai fatto prima.»
Assoggettata, mi premetti il pugno destro sul cuore e chinai la testa. «Non fallirò, mia Regina», promisi, lo sguardo avvinto al suo. Lei mi contemplò per secondi che mi parvero lunghi un’era, l’espressione indecifrabile. «Dio, le somigli così tanto…»
Era a questo, dunque, che servivano le lenti a contatto, la tinta per capelli e il profumo: per assomigliare a qualcun altro.
A qualcuno che turbava il granitico Armand Lamaze.
Neela fece per passarmi il pollice sul labbro inferiore, ma poi rinunciò e fece un sorrisino mefistofelico. «Impazzirà .»
«Perché?» non mi trattenni dal domandare.
Chi era la donna che dovevo rammentargli? Una vecchia fiamma che lo aveva fatto soffrire, ingannato, tradito? L’amore che aveva perso e che ora lo perseguitava nei suoi incubi?
Richiamai alla memoria il fascicolo dell’obiettivo, in cerca di indizi, ma non trovai alcuna risposta. Mi erano state fornite troppe poche informazioni su cui lavorare. Avevo partecipato ad altre missioni con ancor meno dati sul mio target, e non era mai stato un problema, ma questa volta c’era qualcosa di diverso.
Qualcosa che mi insospettiva.
Qualcosa che non mi piaceva affatto.
La padrona si avviò verso la porta. «Se te lo dicessi, ti toglierei tutto il divertimento di scoprirlo.»
«Scoprire cosa?»
Aprì il battente e si mise il cappuccio della felpa, scoccandomi un’occhiata malvagia da sopra la spalla. «Il suo piccolo segreto.»
Un sogghigno impercettibile affiorò sul suo viso. «Ottimo.» Trasse un respiro profondo, gli occhi di nuovo puntati fuori dalla finestra. «C’è altro?»
«Il campione», replicai. «Ha detto una cosa strana.»
«Ovvero?» La sua voce era distaccata.
«Ha avvertito Lamaze di decidere in fretta se unirsi a loro o no, perché non è Henri, il nostro prossimo bersaglio, ma lui.» «Ed è la verità », confermò, lievemente irritata. «Cosa c’è di strano?»
«Il fatto che l’abbia affermato con una convinzione tale da far intendere di conoscere intimamente i suoi pensieri, maestà », controbattei di getto. «Di conoscere lei.»
Lentamente, Neela Å arapova si girò. Mi scrutò con fare sinistro, poi mi si avvicinò e mi si parò dinanzi, sovrastandomi di qualche centimetro, l’espressione truce. «Non mi conosce affatto.»
Sostenni il suo sguardo e lo sondai per scoprire cosa mi stesse nascondendo.
Poiché la mia sovrana mi stava mentendo, e non l’aveva mai fatto prima.
Nondimeno, non osai domandare il perché e sviai gli occhi dai suoi, accettando la sua risposta con un compito: «Sì, maestà ».
La Regina mi fissò in silenzio, inflessibile. Poi espirò dalle narici e arretrò fino ad appoggiarsi al bordo del tavolo. «Ieri notte Armand è stato distratto da Leks e poi destabilizzato dal vostro incontro, perciò è chiaro che si ripresenterà stasera per ottenere quel che cerca ogni volta in quel night.» Tamburellò le unghie di una mano sul tavolo. «Come pensi di guadagnarti la sua attenzione, stavolta?»
Riportai lo sguardo su di lei. «Non dovrò farlo, perché lui non tornerà per quello.» Alzai il mento. «Tornerà per me.»
«Bene», sussurrò Neela, compiaciuta. «Ricorda…» Mi tornò vicino per sfiorarmi l’orecchio con le labbra. «Piano.» Prese a girarmi intorno con movenze sensuali, la voce suadente, lo sguardo che mi toccava ovunque. «Lascia che si avvicini con i suoi tempi, nel modo che preferisce. Studia ogni sua minima reazione a ogni tuo gesto. Lascia che tenti di carpire i tuoi pensieri.» Mi si fermò di fronte, osservandomi con intensità . «Guardalo.» Mi chiuse la mano a coppa sotto il mento per sollevare il mio viso verso il suo. «Con questi occhi. Fagli credere di essere in grado di vederlo. Spingilo a provare dei sentimenti per te.» Le sue dita affondarono con forza nelle mie guance, mentre ringhiava: «E fa’ sì che lo strangolino fino a ridurlo in cenere».
Proprio quando pensavo che la mia mandibola si sarebbe sbriciolata sotto la sua morsa, lei la allentò gradualmente, trasformandola in una carezza carica di significato.
«Danza per me, Ekaterina», mi comandò, in tono saturo di lussuria. «Come non hai mai fatto prima.»
Assoggettata, mi premetti il pugno destro sul cuore e chinai la testa. «Non fallirò, mia Regina», promisi, lo sguardo avvinto al suo. Lei mi contemplò per secondi che mi parvero lunghi un’era, l’espressione indecifrabile. «Dio, le somigli così tanto…»
Era a questo, dunque, che servivano le lenti a contatto, la tinta per capelli e il profumo: per assomigliare a qualcun altro.
A qualcuno che turbava il granitico Armand Lamaze.
Neela fece per passarmi il pollice sul labbro inferiore, ma poi rinunciò e fece un sorrisino mefistofelico. «Impazzirà .»
«Perché?» non mi trattenni dal domandare.
Chi era la donna che dovevo rammentargli? Una vecchia fiamma che lo aveva fatto soffrire, ingannato, tradito? L’amore che aveva perso e che ora lo perseguitava nei suoi incubi?
Richiamai alla memoria il fascicolo dell’obiettivo, in cerca di indizi, ma non trovai alcuna risposta. Mi erano state fornite troppe poche informazioni su cui lavorare. Avevo partecipato ad altre missioni con ancor meno dati sul mio target, e non era mai stato un problema, ma questa volta c’era qualcosa di diverso.
Qualcosa che mi insospettiva.
Qualcosa che non mi piaceva affatto.
La padrona si avviò verso la porta. «Se te lo dicessi, ti toglierei tutto il divertimento di scoprirlo.»
«Scoprire cosa?»
Aprì il battente e si mise il cappuccio della felpa, scoccandomi un’occhiata malvagia da sopra la spalla. «Il suo piccolo segreto.»
L'AUTRICE
Nata il 24 gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal Dark Fantasy e Dark contemporaneo all’Erotic Suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
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Finalmente
ci siamo, tocca ad Armand.
Dopo
il rabbioso Henri, il freddo Andrè arriva il fratello maggiore, Armand, l'uomo
che fin dalle sue prime apparizioni ha trasmesso una sensazione di vero
pericolo, di vera oscurità .
Diversamente
dai suoi fratelli, di cui conosciamo gli abusi subiti e le conseguenze sulle
loro personalità , Armand è un personaggio avvolto nel mistero: la nostra
autrice ha omesso nella narrazione qualunque aspetto del suo passato. Lo
vediamo come il capo di questa famiglia e organizzazione, distante, quasi
alieno a ogni emozione, riuscendo a mantenere un perfetto equilibrio tra Re e
Regina, almeno fintanto che i suoi fratelli non si fanno travolgere dai propri
sentimenti e minano il difficile equilibrio.
Il
romanzo è il primo della trilogia che riguarderà Armand e ci dà solo un rapido
assaggio di quello che, spero, la Cilli potrà creare. Le premesse ci sono
tutte, anche se alcuni aspetti mi hanno lasciato dei dubbi: in certi momenti ho
trovato Armand poco incisivo rispetto al passato, quasi spaesato, quasi fosse
presente con il corpo ma non con la mente. Certamente dobbiamo considerare che
la morte di Andrè ha destabilizzato la famiglia tagliandola fuori dal triangolo
di potere cui apparteneva. Ogni suo membro affronta la cosa in modo differente.
Henri dimostra ancora una volta la sua debolezza, Nadyia soffre come ogni donna
innamorata che ha perso con il suo compagno parte di sé e cerca vendetta in
maniera istintiva. Armand si chiude ancora più nella sua mente, divorato dal
mostro che alberga in lui, soggiogato dai propri incubi.
Armand
vive la sua esistenza nell'oscurità di eventi vissuti e subiti ben più tragici
di quelli che hanno subito i fratelli e, come loro, ne è travolto. Il
danno inflitto lo ha profondamente danneggiato e lasciato in un abisso che lo
imprigiona e lo costringe a rivivere quotidianamente le stesse dinamiche senza
riuscire a interrompere una spirale infinita. Armand pare non vivere nel mondo
reale: è imprigionato nella sua mente e nei ricordi, cova odio e rancore anche
per se stesso.
Gli
fa da contraltare la bellissima Ekaterina, la campionessa della regina
incaricata del suo omicidio.
Nemici?
Certo.
Mostri?
Anche.
Ekaterina
vive una condizione di sudditanza a una Regina che l'ha plasmata, condizionata
tanto da soffocare la sua personalità e coltivare il lato crudele e sanguinario
del sicario che la rende la Campionessa. Lei è una sopravvissuta che ritrova in
se stessa il modo di convivere con i ricordi delle violenze subite. Persegue il
suo obiettivo con ferrea determinazione lasciandosi andare a pochissimi momenti
di smarrimento in cui vince la donna e non il sicario. In quei momenti, viene
sopraffatta dai ricordi della perdita.
Armand
ed Ekaterina da due nemesi si scoprono due metà collegate, due personalità che
potrebbero salvarsi, almeno fino a quando… Qui la narrazione si interrompe
aprendo scenari da brivido.
Ho
aspettato questa storia proprio attratta dai due personaggi e dal loro lato
oscuro. Nel prossimo libro spero che Armand riesca a superare la staticità che
in alcuni momenti pare permearlo mentre è a contatto con il mondo, fuori dal
castello, fuori dalla propria mente. Armand appare implacabile solo in certe
situazioni, le stesse in cui noi lettori lo osserviamo nella sua fragilità .
Questi
due personaggi nutrono un bisogno istintivo l'uno per l’altra ma non
confondetelo col sentimento, l'amore in casa Lamaze può portare solo
morte.
Adesso
aspettiamo.
Verrà la morte
e avrà i tuoi occhi
questa morte
che ci accompagna
dal mattino
alla sera, insonne,
sorda, come un
vecchio rimorso
o un vizio
assurdo. I tuoi occhi
saranno una
vana parola,
un grido
taciuto, un silenzio.
Così li vedi
ogni mattina
quando su te
sola ti pieghi
nello
specchio. O cara speranza,
quel giorno
sapremo anche noi
che sei la
vita e sei il nulla.
Per tutti la
morte ha uno sguardo.
Verrà la morte
e avrà i tuoi occhi.
Sarà come
smettere un vizio,
come vedere
nello specchio
riemergere un
viso morto,
come ascoltare
un labbro chiuso.
Scenderemo nel
gorgo muti.
Cesare Pavese
Ho atteso che accadesse, che Armand si
rivelasse, che quel suo distacco e quella glaciale freddezza lo portassero a
rivelarsi al mondo per ciò che è.
E non vi dirò chi è veramente lui.
Cos’è. Dovrete scoprirlo.
Armand ha lo stesso sapore pungente di
un bourbon invecchiato. Brucia ogni cosa al suo passaggio, ma il vero sapore si
insinua lento, si diffonde in modo quasi impercettibile, per esplodere quando
non te lo aspetti, annebbiandoti la vista e togliendoti il respiro.
Siamo arrivate all’inizio dell’ultima
storia dei Lamaze. Il fratello maggiore, colui che ha sempre osservato e agito
di nascosto o non agito affatto.
Colui che sembra immune a tutto.
Colui che sembra non avere un posto in
questo mondo.
Eppure Armand è il più complesso, il
più tormentato e il più disturbato dei tre. Forse ciò a cui ha assistito, ciò a
cui si è dovuto sottomettere lo ha portato oltre il baratro, giù in fondo al
dirupo.
Vive imprigionato in un passato che
esiste solo nella sua mente, in un ricordo che si ripete all’infinito,
consumandolo lentamente. Inesorabilmente.
E poi c’è lei.
L’altra metà dell’oscurità .
Una ragazza che non è più nulla, pur
sapendo essere chi vuole. Una schiava reale, prigioniera di se stessa e di chi
la comanda; anche lei vittima di un passato che la tiene ancorata a un inferno
che non ha fine.
Sono legati, i due protagonisti.
Sono legati e simili.
Sono simili e completamente distrutti.
Non possono aggiustarsi, non possono
redimersi.
Non potranno mai conoscere la luce.
A meno che…
Ed è qui che la Cilli ci lascia. Un
angosciante dubbio. Mille briciole di pane seminate, come quelle che Ekaterina
lascia dietro al suo passaggio e che Armand coglie come fossero l’unico respiro
di vita in mezzo alla morte più nera.
È inflessibile, Ekateriana, è precisa,
affidabile, astuta, preparata, allenata… ingenua. Ingenua e, forse, un po’
presuntuosa. Troppi aspetti le sono stati celati, ha dato troppa fiducia in chi
la guida, la comanda, la possiede.
Né lei né lui sapranno a cosa stanno
per andare incontro. E nemmeno noi, ragazze. Ciò che leggerete in Non
toccarmi è solo un assaggio di qualcosa – spero – di grande e dilaniante.
La scrittura della Cilli ti trascina
ovunque, ti fa accettare situazioni inaccettabili ed eventi improbabili. Ti
conduce nelle segrete di una magione infestata dall’odio e dalla perversione.
Ti accarezza piano e ti accoltella un attimo dopo.
Imprevedibile. Silenziosa.
Stupefacente.
Ti porta in un mondo dove giusto e
sbagliato non esistono. Esiste la mera sopravvivenza e un dolore lacerante che
ti divora.
C’è una vendetta che deve essere ben
studiata e una sete di sangue senza confini.
C’è una guerra in atto. E non solo tra
le famiglie a capo di Véres.
C’è una guerra tra cuore e mente, tra
follia e baratro.
C’è una storia che si sta avviando
verso una fine, verso una conclusione che non riesco a prevedere.
Non toccarmi non è un
romanzo semplice, ed è difficile per me valutare una tale complessità solo da
un assaggio.
La storia scorre fluida, il ritmo è scandito
da Armand, dalla sua andatura lenta e riflessiva, eppure vieni inghiottita dai
suoi occhi, dai suoi pensieri e dalla sua angoscia. Ti porta con sé, come se
condividere lo potesse, in qualche modo, salvare.
Oh, Armand. Spero che l’autrice ti riservi
una storia degna di lasciare il segno, perché la tua anima lo reclama. Lo
pretende. Ne è degna.
In questo primo volume, se devo essere
sincera, il protagonista è meno forte di ciò che mi aspettassi. Sembra, a
tratti, uno spettatore spaesato. Un uomo debole e perso.
Credo, se non sbaglio a interpretare,
che ci sia una transazione obbligatoria, un passaggio che non può essere
evitato: l’elaborazione del lutto, della perdita del fratello. Me lo auguro,
poiché un personaggio come Armand ha molto da offrire, molto più di quello che
abbiamo letto.
Per quanto riguarda Ekaterina, l’ho
trovata spettacolare. Le sue cadute sono coerenti con il personaggio e la sua
forza emerge anche nei momenti più difficili.
Non mi resta che attendere il seguito,
scoprire i tasselli mancanti – perché ne mancano, eccome – vedere come
risolveranno l’impasse nel quale stanno annegando.
Come Armand risolverà .
Spero davvero di assistere a una
ripresa del nostro glaciale protagonista, di veder inciampare la piccola
Ekaterina, di far trovare a Nadyia un po’ di pace e a Henri un nuovo scopo
nella vita.
Alla prossima!
Sto svenendo! Infarto! Grazie dal profondo del cuore, dico davvero, le vostre parole... non so come descriverle! THEY'RE EVERYTHING! ♥
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