Recensione: "SHAMELESS - SENZA VERGOGNA" di Belle De La Nuit.











TITOLO: Shameless - senza vergogna
AUTORE: Belle De La Nuit
EDITORE: self publishing
PUBBLICAZIONE: 18 aprile 2019
GENERE: M/M romance










Se qualcuno, un giorno, mi avesse detto che sarei diventato dipendente dal corpo di un uomo, io, che ho perso il conto del numero di donne che si sono susseguite nella mia vita, gli avrei riso in faccia.
E mi sarei pure offeso, a dirvela tutta. Ma poi ho conosciuto lui:
JOEL.
Fa lo spogliarellista in un locale, sapete?
Ovviamente, quando l'ho conosciuto, non ero lì per lui. Quella sera, ero lì per le femmine, ma poi... poi è successa una cosa strana.
LUI MI HA GUARDATO.
E MI HA BACIATO.
E non so dirvi che è successo. So solo che da quel momento ho come vissuto a testa in giù, o in su, in base ai punti di vista.
Perchè ci sono storie semplici, quelle normali e poi ci siamo io e Joel:
LA FOLLIA DELLA CASUALITÀ.







Sono musica. Sono sesso. Sono la perversione che divampa tra le gambe degli uomini che mi guardano e perdo il contatto con me stesso. Le anche si muovono, così come le mani e le spalle. Indietreggio fino a sentire contro la schiena il freddo del palo e poi mi piego in avanti. Lo faccio scorrere tra le natiche, volgare e allusivo al tempo stesso, ma non bado a nulla. Mi dimeno, mi abbasso sulle ginocchia, lascio che tutti vedano, che tutti sognino di infilarmelo proprio lì dove il palo lucido si appoggia e poi mi tiro su. Mi aggrappo, mi alzo sulle braccia e spalanco le gambe per aria. Butto indietro la testa e la parrucca sfiora il pavimento mentre giro su me stesso con le gambe aperte. Non penso. Non desidero. Sono musica tradotta in sesso. Sono la bocca che tutti vorrebbero, il culo che tutti ambiscono.
 
Cosa succede se un etero convinto, grande Casanova, sposato con una moglie che non lo ama più, due figli, una carriera lavorativa eccellente che gli consente una vita agiata perde la testa per un una splendida spogliarellista, Queen, che si rivela essere un lui?

La giacca cade giù a terra lasciandola solo con il perizoma e le calze e lentamente, con fare più che studiato, si gira. Aspetto di guardarla davanti, di perdermi nelle forme morbide delle sue tette, ma quando la vedo finalmente scoperta, un nodo mi stringe la gola perché lei non è una lei. Lei è un lui. Si tocca i capezzoli, spostando dietro la schiena sottile la massa di capelli e intanto si avvicina su quelle gambe lunghe e perfette, con il ventre piatto e le costole che si intravedono sotto la pelle. Lei è un lui. Un lui. Cristo.

Basta un addio al celibato particolarmente piccante, uno sguardo penetrante, un profumo intenso per creare in Jason un'incredibile attrazione capace di mettere in crisi tutte le sue certezze.

Ormai sono un uomo perduto. Un disgraziato. Un uomo sedotto. Così lascio che i miei istinti prevalgano selvaggi e non penso più. Bocca, sì la bocca. Culo, sì, quel magnifico culo che avrei voluto toccare, Cristo santo. Mi masturbo con violenza, quasi punendomi per quel dannato desiderio che aleggia in me come un fantasma, promettendomi che non accadrà più, sì, mai più, ma già so che sto di nuovo mentendo a me stesso. Lo so. Vengo schizzando sulle mattonelle, tra i getti d’acqua tiepida, accaldato pure se fa un freddo cane, stordito. E poi esco dalla doccia con le gambe che mi formicolano, gli occhi arrossati, una voglia dirompente che mi spezza. Mi vesto velocemente, infilo un giubbino, prendo le chiavi della macchina ed esco incazzato con il mondo, con me stesso, con quel lui/lei che mi ha annichilito il cervello.

Jason è un vero maschio alfa, abituato ad un sesso intenso e aggressivo, un uomo che non ha mai avuto problemi a  conquistare rapidamente ogni donna che potesse interessargli. Cercava l'avventura di una notte, ma quell'incontro gli stravolge la vita e non riesce più a desiderare niente altro che lui.

Esile. Delicato. Profumato. Non riesco a distinguere l’uomo dalla donna in lei. Non riesco a definirlo se non… Se non femmina, dannata, stronza, perversa, peccaminosa femmina.

La vita di Jason va a rotoli e l'uomo scopre quanto quell'apparenza di perfezione non fosse altro che fumo negli occhi. Bravissima la nostra autrice a metterlo a nudo, a farci entrare nei suoi pensieri, che Jason, da uomo rude e diretto quale è, espone senza mezzi termini in lunghi dialoghi con sé stesso alla ricerca di risposte, di chiarimenti, di una  vita. Un personaggio che ho amato molto per la sua forza, la sua fragilità,  la sua determinazione a cercare una soluzione, il suo arrivare fino in fondo. Un uomo da tutto o niente, che riscopre sé stesso e i suoi figli,  che si riappropria del ruolo di padre, che si butta  capofitto in una passione inaspettata scoprendo di avere un cuore, un cuore che andrà a pezzi per poi risorgere.

Caffè, sigaretta, telefono, soffitto. Sto in ufficio sdraiato sul divano a guardare il bianco asettico tra le lampade al neon, con una sigaretta tra le dita, una tazza di caffè per terra in attesa di essere bevuta, il cellulare sulla pancia. Non penso e in verità non lo faccio da giorni, da quando quel dannato di Mitch… Da quando ho saputo che Joly… Sputo il fumo, chiudo gli occhi e il telefono prende a vibrare. Vibra da ore, da giorni, da mesi, da anni, non lo ricordo più. Non so più da quanto sto così, con la testa appesa alle nuvole e il cuore infilato nelle feritoie buie delle fogne di New York. L’ho perso, quel dannato muscolo del cazzo. L’ho perso qui in ufficio. Ricordo che ero seduto alla mia scrivania. L’ho cercato. Pure sotto alla scrivania. Sotto la sedia. Ma non l’ho trovato. L’ho perso.

Ma torniamo a Queen, alias Joel, un personaggio complesso non solo per la sua doppia sessualità,  complesso per la vita che lo ha duramente provato, per quello che fin da bambino ha dovuto affrontare, per un futuro che non ha e non vede, per un certo “bipolarismo" che lo caratterizza.

Getto il telefono sul letto e mi levo la vestaglia. La lascio cadere a terra, entro in bagno e mi fisso allo specchio. Ho il viso stanco dalle lunghe notti trascorse in quella bettola di locale, gli zigomi pronunciati che sottolineano le guance scarne dove si addensano ombre scure, così come sotto gli occhi, ma fingo. Fingo di piacermi, come ho sempre fatto. Fingo che il mio corpo sia quello bellissimo di una dea, malgrado le costole che spingono sotto la pelle, la sagoma appuntita delle mie spalle minute.

Joel è un sopravvissuto circondato da sopravvissuti e l'incontro con Jason almeno all'inizio non è dei migliori.

«Non capisci, io… Come te lo spiego…» «So ciò che vuoi dirmi» rispondo gelido come la neve. «Vuoi scopare ma non lo hai mai fatto con un uomo e non sai come fare, non è così? Non sai come giustificare questa voglia assurda che ti è presa, tanto che non ti riconosci più e allora quale cosa migliore di infilarlo nel culo a un altro uomo per capire se sei frocio o no? O non è così?» La sua espressione cambia e il suo viso si intristisce tutto insieme. Abbassa lo sguardo a terra, mi dà le spalle e prende a camminare piano nel verso opposto al mio. E, cazzo, quasi mi dispiace essere stato così brutale. Quasi mi sento un idiota.

Joel teme di amare, ha perso chi amava e non è stato mai amato, ha il terrore di sciogliersi in un sentimento che potrebbe distruggerlo, parte già sconfitto nel rapporto con Jason: non ha speranza ed è convinto che per quell’uomo, quell'etero scurrile e prepotente lui possa essere solo un passatempo, una curiosità.
Quanto si sbaglia… vediamo pagina dopo pagina il bisogno estremo che i due hanno l’uno dell'altro crescere sempre più,  superare il livello fisico, diventare dipendenza del cuore. Ho sofferto con loro, mi sono arrabbiata, indignata per quelle reazioni emotive sopra le righe, li ho capiti, compresi e consolati, abbracciati, ho pianto e riso perché questo è un libro che ti entra dentro.
La loro è una storia di alti e bassi, di paura, di rifiuto. Il loro rapporto attraversa le stesse fasi dell'elaborazione del lutto: Rifiuto. Rabbia. Depressione. Tristezza. Accettazione. Le stesse fasi che attraversiamo anche noi.
I personaggi non potevano comunque essere diversi, anche il dirty talking che tanto caratterizza Jason durante il sesso fa parte di lui, di quel suo essere il “maschio" della situazione, mentre invece è Joel che lo domina completamente con il profumo, gli sguardi, il suo essere fragile.
Una lettura da tutto d'un fiato che vi consiglio assolutamente. Aspetto nuove opere di Belle.







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