Dal giallorosa al Romantic Suspense, Teresa Siciliano ci racconta la sua nuova passione per gli adrenalinici romanzi rosa con un pizzico di thriller!
In
passato non amavo i giallorosa: per esempio, adoravo Stephanie James e Amanda
Quick, ma detestavo i romanzi della Krentz, eppure si trattava sempre della
stessa scrittrice. Infine ignoravo addirittura l’espressione romantic suspense.
Anche
se ero lontana dall’immaginarlo, le cose cominciarono a cambiare nel 2011,
quando Mondadori iniziò la serie di Samantha Jellicoe con Un sentimento pericoloso. Secondo il mio solito, fui drastica: “Un Enoch molto insolito. Facendo un
calcolo approssimativo, direi… una trentina di pagine di sesso e amore… e 390
di giallo, sempre giallo, fortissimamente giallo” (in questi casi Alfieri è
sempre il mio punto di riferimento). Fu lo spunto anche per una polemica, che
si chiuse però subito. Manco a dirlo, tutte le altre lettrici del blog non
erano d’accordo, anche perché molte conoscevano già i RS.
La cosa divertente è che i due volumi successivi della
serie mi piacquero molto (del resto, la Enoch è sempre stata nei romance
storici una delle mie autrici preferite). Ma le lettrici comuni non condivisero
questo mio improvviso innamoramento e perciò la serie si bloccò dopo il terzo
volume.
Poi nel blog dei Romanzi Mondadori scoprii da
un’osservazione casuale che, parallelamente ai romance, che conoscevo da
sempre, Maria Masella scriveva dei gialli e mi rivolsi per informazioni
direttamente alla scrittrice. All’epoca i Mariani cominciavano ad uscire in
ebook in ordine disordinato, a cominciare dagli ultimi. Perciò l’autrice mi
mandò in pdf Primo, il prequel, e
qualche altro. Man mano che uscivano in digitale io comprai tutti gli altri e
sono ancora una fan accanita della serie. Per cui, quando alla VER di Firenze
quest’anno c’è stato l’intermezzo recitativo dedicato al commissario genovese,
mi sono davvero eccitata ed entusiasmata.
Ripensandoci, non arrivo a capire bene perché Antonio
Mariani mi abbia affascinata tanto: in fondo, come uomo, ha un difetto per me
gravissimo: almeno nei primi anni di matrimonio tradisce ripetutamente sua
moglie Francesca, una donna meravigliosa, che pure ama molto. E su questo si
potrebbe costruire un intero manuale di psicanalisi. In realtà il poverino si
trova a trattare con due donne a dir poco eccezionali: la mamma Emma, ex
partigiana ed esattamente l’opposto della madre mediterranea tipica, e la
moglie Francesca, donna in carriera di successo, amorosa e intelligente, al
punto di dargli anche qualche aiuto nel suo lavoro. Insomma, da due donne così
un uomo deve anche fare attenzione a non essere schiacciato!
Pertanto questo aspetto non mi ha fermata e anzi mi ha
spinta lungo tutti gli attuali 14 volumi della serie (impresa eroica e per me
senza precedenti). Di Antonio mi piace lo stile investigativo e l’interesse
umano verso tutti (eccetto, in genere, ricchi, potenti e corrotti), ma
soprattutto verso i più poveri e diseredati. Insomma abbiamo le stesse idee
politiche.
Poi per me arrivò il fenomeno Roberts. Avevo sempre
amato i rosa di quest’autrice, ma confesso che le serie su giardini e spose non
mi entusiasmarono. Non so come approdai ai gialli: credo a seguito della mia
fame di romanzi, cui i Mondadori non bastavano, e ad una maxi offerta a prezzo
stracciato. Fu davvero una rivelazione e la scoperta di un mondo.
Quelli della Roberts sono autentici RS: quindi la
storia d’amore, ogni volta diversa, sempre importante, viene affiancata e
intrecciata ad una trama gialla complessa. Il più bello, finora, secondo me, è Un’ombra dal passato dove viene
sviluppato il tema di un doppio serial killer, tipo Il silenzio degli innocenti, sempre conservando, però, una netta
distinzione fra il bene e il male.
D’altra parte l’autrice instaura un inedito
e interessante parallelo fra i cattivi e l’eroe positivo del romanzo, con
qualche suggerimento per il sano sviluppo della personalità di un uomo. Accanto
a questo titolo non posso fare a meno di menzionare anche Luci d’inverno e Due vite in
gioco.
Nel frattempo in Italia l’offerta di RS è molto
aumentata: quindi ho letto i romanzi della Clare, della Banks e della
Brockmann.
L’aspetto per i miei gusti più sgradito è che spesso
il protagonista, che dovrebbe essere l’eroe positivo, infrange la legalità e
non ha ritegno ad usare sistemi sbrigativi e violenti: su questo versante forse
il libro migliore è l’ultimo pubblicato della Stuart, grande inventrice di
terribili bad boys: Freddo come il
ghiaccio presenta un protagonista davvero discutibile, ma riuscendo a
renderlo umanamente credibile e narrativamente verosimile, senza inaccettabili
(per me) giustificazioni: anche quando gli agenti infiltrati hanno buone
intenzioni, a contatto con il male, non possono fare a meno di contaminarsi.
Fra tutte le numerose novità ci sono anche alcune
italiane: qui spicca Monica Lombardi con i romanzi Summers e attualmente quelli
del Team GD.
I primi sono forse più gialli che non RS, anche se in
essi è importante la storia d’amore fra Mike e Julia, che mi ha fatto spesso
soffrire, tanto che la lettura ne è stata rallentata. Confesso che non ho
ancora letto l’ultimo, Scacco matto:
anche perché mi ha lasciata un po’ sconcertata la conclusione-non-conclusa di Gambler (nel senso che, come ho scoperto
inaspettatamente alla fine, l’individuazione dell’assassino avverrà solo
appunto nel volume Scacco matto). E
non ho ancora trovato la forza di superare la delusione. Come sapete, odio i
romanzi a puntate.
Tuttavia nel frattempo il GD Team mi ha travolta: Vertigo e Free fall, più un paio di novelle finora, costituiscono una storia ad episodi molto complessa, dove le vicende
amorose si intrecciano strettamente con i vari filoni gialli. E senza dubbio non
riuscirò a fermarmi prima della fine.
Ultima arrivata nel panorama italiano, insieme alla
Vieri Castellano, di cui sarebbe troppo lungo e complesso parlare qui, la
Taroni Dardi, che si è presentata subito in modo molto diverso: innanzitutto la
sua serie Sisters, di cui finora sono usciti due volumi, Riflessi e Conflitti, è
fatta di puntate e non di episodi; poi è molto complessa e corale con numerosi
personaggi, ma soprattutto i suoi protagonisti NON sono buoni: per loro il
minimo è prostituirsi, ma per vari motivi possono addirittura occuparsi di
traffico di bambini a fini pedofili e ovviamente usano la violenza con
facilità.
Come avrete capito non sono un’esperta in questo tipo
di narrativa, anzi sono proprio alle prime armi: però ho l’impressione che
prossimamente le case editrici di romantic
suspense ce ne forniranno in abbondanza. E, per quanto mi riguarda, come mi
è successo con l’erotico, io farò la solita cernita, scartando i prodotti più
crudi e forti.
Interessante carrellata davvero :) Grazie Teresa per avere puntato i riflettori su questo genere e per il modo in cui hai parlato anche di me.
RispondiEliminaD'accordissimo sulla Roberts, una maestra, il mio preferito finora è Luci d'inverno - ho un debole per l'Alaska. La Stuart su di me ha effetti alterni, non tutti mi piacciono. Mi fermo qui prima di fare altri nomi, altrimenti mi dilungherei troppo.
Buona giornata e buone letture a tutti!
Grazie Teresa per avermi citata! :D
RispondiEliminaE' vero credo che sono arrivata alla pubblicazione e al genere un po' come un missile aria-terra, con una storia complicata con protagonisti ancora più complessi ma... attenzione è quasi uno spoiler... aspetta l'episodio finale (a brevissimo) e poi ne riparliamo meglio! :D :D :D :D
e cosi hanno bloccato davvero la pubblicazione del seguito di amore a rischio..............
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