Genere: Giallo/Thriller
Editore: Self-publishing
Pagine: 216
Prezzo: 0.99€
Uscita: 15 Ottobre 2014
Guido Quetti è un ispettore di polizia cinico,
solitario e disilluso della vita, che quotidianamente affronta senza un perché
la corruzione di una città violenta e decadente. Un giorno si presenta alla sua
porta un volto del passato. Silvie Blake, famosa stilista di abiti gothic e
amica d’infanzia, teme per la scomparsa di una modella a lei cara. Quetti, un
tempo innamorato di lei, mette da parte il distintivo per seguire la ragazza
nella sua città e nello strano ambiente in cui vive, animato da eccesi,
divertimenti sadici ed estremi modi di essere. Il ritrovamento del cadavere
dell’amica scomparsa lo porterà sulle tracce del misterioso serial killer noto
come “il cigno nero”. Addentrandosi sempre più in quella realtà sconosciuta,
l’ispettore si renderà presto conto che la chiave per risolvere il caso si cela
proprio nei canoni che la regolano, ma il tempo incalza: tutti gli indizi
sembrano indicare proprio Silvie come la vera autrice degli omicidi. Ma esiste
davvero questo spietato assassino o è solo una trappola ben congeniata?
Quest’oggi ho il piacere di
presentarvi un romanzo autopubblicato che non ha assolutamente nulla da
invidiare a quelli che troviamo nelle librerie delle nostre città.
Nei gialli classici il lettore
si trova quasi sempre intimorito dall’investigatore, professionista o meno,
protagonista della storia. Chi non ha invidiato le “celluline grigie” di
Hercule Poirot? Chi non ha compatito il povero Watson, sempre un passo indietro
al geniale e indisponente Sherlock? Negli ultimi anni però sono stati portati alla
ribalta detective molto più umani, ma non per questo meno degni
dell’ammirazione del lettore. L’Ispettore Quetti rientra esattamente in questo
secondo filone.
Il protagonista di questo
romanzo è prima di tutto un uomo che ha ben presente (a volte fin troppo) il
proprio bagaglio di difetti ed errori, svolge il suo lavoro con estrema
passione e meticolosità, anche se vuole far credere di essere stanco di tutto e
di tutti.
In questa avventura le sue
capacità sono messe a dura prova non solo dalla bravura del serial killer con cui si deve scontrare, ma anche dal
ritorno nella sua vita di Silvia, che oggi si fa chiamare Silvie. Come ben
sappiamo lavoro e vita professionale dovrebbero rimanere separati, ma in questo
caso non è proprio possibile.
Quetti, per la prima volta dopo
tanto tempo, decide di prendere alcuni giorni di ferie per seguire Silvia nella
sua città allo scopo di ritrovare un’amica scomparsa. In questi libri nulla è come appare e presto
la ricerca di una persona scomparsa si trasforma in una caccia a un serial
killer. La lista dei cadaveri cresce molto in fretta e Silvie sembra sempre più
in pericolo.
La storia è raccontata dalla
voce narrante dell’Ispettore ed è bello seguire l’indagine proprio dal punto di
vista dell’investigatore: ci si sente maggiormente coinvolti, senza nulla
togliere alla scoperta finale dell’assassino.
Il libro viene indicato come
erotico, ma trovo questa categorizzazione poco corretta. Il romanzo è
ambientato nel mondo della moda gothic e in locali in cui si praticano anche
sottomissione e bondage (ma non solo). L’ispettore entra in questo mondo così
lontano dal suo solo a fini investigativi, non rimanendo mai coinvolto
direttamente in nessuna pratica.
Un buon giallo si basa su un
protagonista di spessore, una trama credibile e dei personaggi secondari che
diano il giusto colore all’intera vicenda. In questo romanzo non manca nessuno
di questi elementi.
Ho avuto l’impressione di
essere immersa in un vecchio film in bianco e nero, un film che nessun
giallista appassionato può perdersi.
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