Genere: Romance contemporaneo
Editore: Emma Books
Pagine: 347
Prezzo: € 4,99
Uscita: 13 Aprile 2015
È possibile che la vita viri dal grigio al rosso, passando per il rosa, nell’attimo di un respiro? A sentire Piera Aldobrandi, insegnante di inglese single, salutista e aspirante fotografa, la risposta è sì. Perché, quando incontra il cinico Jean, uno che segue le regole della statistica anche con le donne, l’amore esplode dentro di lei con il calore di una ballata irlandese, finendo per colpire, oltre la sua vita, anche il suo guardaroba che da grigio diventa rosso fuoco. Tutto inizia nel borgo milanese di Bang Bang. Tutta colpa di un gatto rosso, ma poi la storia si sposta in un’Irlanda che più romantica di così non si può, punteggiata da un coro di personaggi divertenti e improbabili e dalle canzoni eterne dei Beatles. Il gatto rosso? C’è anche lui, e se la ride sotto i baffi.
L'autrice:
Ex giornalista, milanese, amante dei bassotti e dei gatti
rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie romantiche contemporanee, più
speziate che sfumate, con eroine decise, ma un po’ imbranate e non certo
sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una romantic comedy e
l'altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più sorridente e vivace
del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il lieto fine per Viviana Giorgi?
Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la sua eroina vesta in jeans o in
stile impero. Perché, come ripete spesso: se si deve sognare, meglio farlo alla
grande, no?
Piera,
donna dal nome normale che più normale c'è solo Rosa, trentaquattro anni,
abbigliamento castigato che spazia dal grigio topo al grigio antracite, più
altre 48 sfumature così facciamo contente le fan della James.
Jean,
De Braud di cognome, figo fino al midollo, professionale e professionista, zio
di una ragazzina tutto pepe e provolone quasi alla stregua di un romagnolo doc.
Vi
starete chiedendo: e che c'entrano l'uno con l'altro, questi due? Perché
abbiamo come l'impressione di vedere la trama di una storia già vista e rivista
con lei bruttina e scialba, lui figo e impossibile?
Perché
non avete letto “Vuoi vedere che è proprio amore”, ecco perché. Credetemi, la
Viviana Giorgi è riuscita in quello che raramente capita alle autrici nostrane:
essere originale e classica allo stesso tempo. E brillante. Ecco, questo è
l'aspetto se possibile più importante e godibile di tutto il romanzo.
Piera
è una leonessa travestita da Bambi, ed è proprio come il dolce cerbiatto della Disney
che il francese la apostrofa fin dalle prime battute. Gli occhioni sempre
aperti e carichi di stupore, le emozioni che corrono come un treno sulle sue
guance pronte ad arrossire, gli istinti sedati da una coltre di timidezza quasi
anacronistica. Come anacronistici sono i suoi commenti estemporanei, tanto
lontani dalle nostre esclamazioni colorite dell'italiano volgare e tanto più
vicini alle caratterizzazioni della signora Minù. Chi non se la ricorda la dolce
vecchina col cucchiaio sulla schiena che si ingrandiva e si rimpiccioliva?
Ecco, Piera è molto molto simile a quel personaggio, se non fosse che è bella e
giovane, per nulla scialba, per nulla priva di attrattiva. Ed è forse il suo
modo di vivere la vita, in maniera priva di ostentazioni, ripiegata sulla paura
di apparire e quindi ancora più normale, ad affascinare il De Braud. De Braud.
E spendiamole due parole su questo adone, perdincibbacco! Perché un uomo deluso
dall'amore che riesce a intuire quanto la sensualità di una donna non dipenda
dallo stacco di cosce, che pure non è che guasta, ma dal suo modo di incedere
nel mondo, ha tutte le carte in regola per stendere la maggior parte delle
lettrici. E sognatrici, inoltre, che come me amano l'uomo intelligente, pronto
a dimostrare che è bastardo, ma nel modo romantico del termine e senza
prevaricare o assoggettare al proprio volere di maschio rude
“chenondevechiederemai”.
Ora, in una situazione contemporanea come quella che
viviamo, in cui l'uomo se non lega non è capace a far sesso, dove se la donna
non subisce non ha ben chiare le regole dell'amore: e che diamine, la Viviana è
una luce nel buio! E datemele queste lucciole, ma da raccogliere a piene mani,
aggiungo. E poi l'autrice è brillante e riesce ad esserlo senza andare a
pescare nel repertorio del banale, dello scontato che fa sempre ridere. Non ha
bisogno di costruire storie assurde e al limite del surreale. Viviana Giorgi fa
ridere con la normalità dei nostri giorni. Piera e Jean siamo noi, con le nostre
paure, le nostre fisime ingiustificate. Ovvio che il tocco di magia ci sia, in
“Vuoi vedere che è proprio amore”, ma non è quello della fata turchina che
corre a riparare situazioni impossibili da districare tanto la trama è
diventata impossibile. Il tocco di magia è dato dall'amore, dalla scoperta che
la felicità rende davvero belli, che non c'è bisogno di numeri da funamboli per
dare un tocco di pepe alla propria storia, che una coppia è bella se unita da
un sentimento, dalla complicità, dal desiderio di stare l'uno nelle braccia
dell'altro. Plauso speciale va alla colonna sonora di tutto il romanzo. E il
tocco di classe della marcia nuziale non ha bisogno neanche di menzioni: è
geniale e romantica al tempo stesso.
Ho
adorato questo libro, ho adorato i tempi comici, ho adorato perfino le femmine
folli (raramente a me fanno impazzire le combriccole di donne, ma queste hanno
il loro perché) e mi sono innamorata del protagonista, quindi c'è poco altro da
aggiungere. Potrei fare una tesi sulla psicologia dei personaggi, ma vi
toglierei tutto l'incanto di queste pagine. L'Irlanda sarà la mia prossima
meta, in ogni caso! Ma vuoi vedere che questo è proprio un piccolo capolavoro?!
Grazie D'Ascani per le tue parole. Mi hai tolto il fiato.
RispondiEliminaE grazie a Insaziabili letture per essere sempre così attento ai miei romanzi.
Ragazze, VVB. :)
Viviana