Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 222
Prezzo: € 17,90 (cartaceo) - € 9,99 (ebook)
Uscita: 5 aprile 2016
Sinossi:
Chissà perché non sono mai scenari speciali o battute da film ad accompagnare i momenti che ci segneranno per sempre; chissà perché spesso le decisioni più importanti restano impigliate a date che non abbiamo scelto, luoghi in cui ci siamo trovati per caso, gesti che non ci rendono eroi.
Arturo cammina da giorni per le strade della sua città, Torino, in cerca di qualcosa che non sa cosa sia. Si è strappato di dosso la sua vita durante una pausa pranzo qualunque, in un giorno qualunque, scappando da sua moglie – Sara – e dalla loro bambina con un sms. Travolto da una crisi improvvisa cui non sa dare un senso. Sara attende l'arrivo della disperazione. Prova a capire come abbiano fatto a infrangersi i suoi sogni e i suoi progetti. Prova a rivivere tutta la storia con Arturo, riguardando foto e rileggendo lettere. Ma si accorge che il suo cuore è calmo, come se la tristezza fosse solo stupore. Come se avesse sempre saputo tutto, ma non avesse mai voluto ammetterlo.
Sara e Arturo: sono serviti undici anni per costruire una vita insieme; è bastato un istante fatto di poche parole per mandarla in mille pezzi. Ora, nell'arco di un mese o poco più, avranno modo di guardare in faccia i propri sentimenti e le proprie illusioni.
Di rivedersi ventenni, quando tutto era possibile, e di ritrovarsi ancora affamati di felicità a quarant'anni, con la paura di aver sbagliato tutto e il desiderio di cambiare tutto. E, allora, chissà seavranno il coraggio di diventare grandi: capire cosa non vogliono più, cosa desiderano ancora... e con chi.
Arturo cammina da giorni per le strade della sua città, Torino, in cerca di qualcosa che non sa cosa sia. Si è strappato di dosso la sua vita durante una pausa pranzo qualunque, in un giorno qualunque, scappando da sua moglie – Sara – e dalla loro bambina con un sms. Travolto da una crisi improvvisa cui non sa dare un senso. Sara attende l'arrivo della disperazione. Prova a capire come abbiano fatto a infrangersi i suoi sogni e i suoi progetti. Prova a rivivere tutta la storia con Arturo, riguardando foto e rileggendo lettere. Ma si accorge che il suo cuore è calmo, come se la tristezza fosse solo stupore. Come se avesse sempre saputo tutto, ma non avesse mai voluto ammetterlo.
Sara e Arturo: sono serviti undici anni per costruire una vita insieme; è bastato un istante fatto di poche parole per mandarla in mille pezzi. Ora, nell'arco di un mese o poco più, avranno modo di guardare in faccia i propri sentimenti e le proprie illusioni.
Di rivedersi ventenni, quando tutto era possibile, e di ritrovarsi ancora affamati di felicità a quarant'anni, con la paura di aver sbagliato tutto e il desiderio di cambiare tutto. E, allora, chissà seavranno il coraggio di diventare grandi: capire cosa non vogliono più, cosa desiderano ancora... e con chi.
Questo
romanzo è piuttosto complicato da leggere, nel senso che è talmente
realistico che non è escluso iniziare a provare dell’ansia pura.
Il protagonista maschile è Arturo, un uomo sulla soglia dei quaranta
anni, che decide di strapparsi di dosso la sua vita durante una pausa
pranzo qualunque, scappando da sua moglie Sara e dalla loro bambina
con un semplice sms di commiato. La causa di questo suo “ travaglio
interiore” non è facilmente definibile, se non forse attraverso
una crisi intima cui lui stesso non sa dare un senso preciso (e alla
fine, nemmeno io come lettrice ho saputo darvi una risposta).
Quello
che mi ha lasciato del tutto sconcertata è il comportamento di Sara,
dopo anni trascorsi insieme; la donna reagisce all’abbandono come
se nulla fosse, quasi avesse sempre saputo tutto, ma dentro di sé
non abbia mai avuto il coraggio di ammetterlo.
Sara
non può far altro che attendere l’arrivo della disperazione (che
però, non arriverà mai davvero a mio parere); provando a capire
come abbiano fatto a infrangersi i suoi, i loro sogni, e i tanti
progetti creati insieme. Ancora entrambi affannati a quaranta anni,
con la paura di avere sbagliato tutto e il desiderio di cambiare ogni
cosa.
Per
l’intero romanzo, come donna, mi sono sentita vicina a Sara, mi
sono chiesta come avrei potuto reagire all’abbandono dell’uomo
con cui ho costruito tanto. Mi ha molto stupito questa sua apatia (io
avrei pianto per giorni interi), lei invece sembra essere sotto
ipnosi, e riesce comunque a ottemperare a tutti i suoi doveri
quotidiani (salvo, forse, sentirsi morire dentro al sol pensiero di
giustificare alla piccola l’abbandono improvviso del padre).
Arturo
dal canto suo, vi permetterà di compiere un viaggio nella sua mente,
passando attraverso diversi stadi, da quello della “confusione
totale” su quale sia la scelta giusta da fare, all’insonnia, fino
alle allucinazioni (forse frutto del senso di colpa, a parer mio)
come quella della bimba col cappuccio rosso intravista nel bosco.
Il
fatto che lui se ne sia andato in questo modo lascia nella mente del
lettore la morale secondo cui la nostra vita è solo questione di
sopravvivenza: nasciamo tutti con un antidoto al dolore, nascosto
da qualche parte, in fondo all’anima. Lo si desume, secondo me,
dal fatto che la stessa Sara non vuole pensare che la fine del suo
matrimonio sia stata solo un fallimento.
Da
ammirare il tentativo della donna di procedere comunque nella propria
esistenza, passando per l’attuazione di nuovi rituali; tra cui il
fatto di tenere nuovamente un diario su cui scrivere quanto compiuto
quotidianamente.
“
Dov’è
finita tutta la polvere dei sogni che facevo, e che facevamo
insieme?”
Un
libro che è una cronaca precisa, e spesso oggigiorno molto
realistica, di come possano evolversi alcuni rapporti d’amore
quando si arriva al capolinea, magari con l’incombenza di un terzo
personaggio.
Una
lettura non semplice (per chi è sposato, convive o più
semplicemente vive in una relazione stabile, già da parecchio
tempo), ma che fa riflettere. Permette di comprendere quali possano
essere gli errori compiuti, e che possono trovare correzione prima
che all’amore possa essere messa la parola fine.
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