Traduttore:N.A.M.
Genere: M/M
Editore: Dreamspinner
Pagine: 241
Prezzo:
Uscita: 17 giugno 2014
Genere: M/M
Editore: Dreamspinner
Pagine: 241
Prezzo:
Uscita: 17 giugno 2014
Sinossi:
Micah Slayde, il cucciolo, vuole Tackett Austin dal primo istante in cui
posa gli occhi su di lui al Guards of Folsom. Vuole trovare uno scopo, qualcuno
che si prenda cura di lui, e vuole dedicarsi al suo Dom: fidarsi completamente
di lui, vivere per lui, appartenergli, diventare tutto per lui. Micah è certo
che Tackett è l’uomo giusto. Il problema è che, per essere un sub perfetto, ha
bisogno di rimanere concentrato, e questo non gli è facile, perché è afflitto
da quella che lui definisce ‘una mente difettosa’. La concentrazione e la
sindrome da deficit di attenzione e iperattività raramente vanno a braccetto.
Da quando ha assistito alla cerimonia di collarizzazione di Ty Callahan e Blake
Henderson, Tackett ha pensato parecchio alla sua solitudine. Anche se Ty lo
sprona a dare una possibilità a Micah, lui non è il tipo da farsi convincere
facilmente: ha passato la vita a costruire una carriera di successo e i sub che
domina non ricevono quasi mai il secondo bacio della sua frusta. Di vent’anni
più grande di Micah, Tackett non ha nessun interesse a prendere con sé e
addomesticare un sub così giovane e disubbidiente, ma è difficile resistere a
un cucciolo tanto adorabile che lo implora.
RECENSIONE A CURA DI
ANTONELLA MICCIO:
Cucciolo è un vezzeggiativo, una parola che evoca
dolcezza, timidezza, amore. Nel romanzo M/M, intitolato appunto “Cucciolo”, il
nomignolo è riferito a Micah, un barista venticinquenne, che lavora in un
locale dedito agli incontri omosessuali in cui si ama applicare le regole del
BDSM. Cucciolo è il modo in cui il Dominatore Tackett chiamerà il suo
sottomesso, che di per sé fa pensare a un epiteto amorevole - e a volte lo è -
ma altre volte mi ha fatto pensare all’atto dell’ammaestramento di un
animaletto nelle mani del suo padrone.

Durante il periodo di due settimane inizia
l’addestramento tra alti e bassi, tra premi e punizioni, tra giochi erotici e
atti di sottomissione. Dopo i 14 giorni Tackett si separa da Micah perché il
giovane deve capire se veramente lo scopo della sua vita è quello di essere un
sottomesso a vita.
Non ho niente da giudicare sul mondo del BDSM poiché sono
pratiche che i partner accettano in modo consensuale.
Quello che proprio non
riesco a digerire è questo rapporto Dominatore/sottomesso che prevede un sottomesso
a vita che svolge diverse mansioni –anche fuori dal letto o dalle stanze dei
giochi - per rendere felice il proprio Dom, per esempio rimanere seduti ai
piedi del proprio padrone mentre quest’ultimo mangia a tavola o siede in
poltrona per vedere la Tv. Mi rivolto contro questa ‘sottomissione’, provo una
rabbia molto forte e vorrei vedere il ‘cucciolo’ che si alza e manda il suo
‘padrone’ a quel paese. Ma come specificato prima non c’è alcuna costrizione,
quindi in me rimane solo il perenne quesito irrisolto ‘come si può accettare un
tale rapporto?’

Ovvio che la lettura offre molti spunti fantasiosi sui
giocattoli erotici, sulle possibilità che possono applicarsi ai vari orifizi
del corpo umano ma si affronta anche un tema decisamente serio: l’iperattivitÃ
di Micah, che si manifesta in una confusione di pensieri che vengono espressi
in frasi disconnesse tra loro.
Lo stesso Micah dice che a volte il suo cervello inizia a correre ed escogita anche un metodo - un elastico al polso - per non perdersi nei suoi pensieri e rimanere vigile ed attento soprattutto sul posto di lavoro.
Tale difficoltà viene
analizzata anche dal Dom che cerca di correggere o almeno di contenere questo
‘perdersi mentalmente’ di Micah e questo gesto mi è piaciuto. Ritorna quindi la
filosofia del rapporto D/s, il Dom si prenderà cura del suo sottomesso e
veglierà su di lui, anche se un controllo medico non sarebbe più appropriato?
Lo stesso Micah dice che a volte il suo cervello inizia a correre ed escogita anche un metodo - un elastico al polso - per non perdersi nei suoi pensieri e rimanere vigile ed attento soprattutto sul posto di lavoro.

La lettura di questo romanzo è consigliata ovviamente
agli amanti del genere. La scrittura è veloce, scorrevole, per la maggior parte
viene utilizzato il discorso diretto quindi le pagine scorrono senza ostacoli.
Il linguaggio è un po’ duro in alcune scene ma c’è da aspettarselo. Io avrei
soltanto aggiunto un po’ di ironia e divertimento in più. Per esempio, se ad
ogni azione non richiesta segue una punizione nella forma di una frustata
inferta al sottomesso, perché non aggiungere una ‘capata in bocca’ al Dom per
ogni tentativo di superamento dei limiti? (non me ne vogliano i Dom e i
sottomessi di questo mondo, la mia è pura innocua ironia!!!)
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