Una cosa appare certa: senza Eric e Pam questa serie non sarebbe la stessa.
Questo è ciò che si percepisce subito dalle impressioni del perfido Goblin.
Che ne penserà della puntata 6?
Leggiamolo insieme!
Mi tocca, caro lettore.
Questo episodio ha avuto, come al
solito, un paio di momenti interessanti solo ed esclusivamente grazie alla
presenza di Eric e Pam, e tutto il resto trascurabile. Non che non sia successo
nulla, qualcosa è accaduto, ma niente su cui ci sia bisogno di sprecare fiumi
di inchiostro. Si ha la conferma che Eric è il migliore, che Sookie ha
l’intelligenza di un broccolo e che la Paquin, quando piange, è la donna più
brutta del mondo, oltre a non essere assolutamente un genio della recitazione.
Dai, seguimi, vediamo di
sbrigarcela in fretta.
L’episodio si apre dove lo
avevamo lasciato: Eric, che stringe ancora in mano la mandibola dello Yakuzo –
credo che non si dica così, ma chissenefrega – si sente sempre peggio. Vista
offuscata, debolezza che lo porta quasi a barcollare… eppure, da solo, continua
a far strage di giapponesi armati ed è strabiliante vederlo. Eppure, a un certo
punto, è costretto ad arrendersi: Pam è stata catturata. I due, con catene
d’argento al collo, vengono condotti in una stanza, messi a sedere davanti a
una vetrata con un temporizzatore: sette ore all’alba.
“Sarà la nostra prima alba insieme” dice Eric, e Pam, che andrebbe
con lui fino alla fine del mondo, non può fare a meno di sorridere.
Sigla.
Casa Compton, con le di lui vene
nerastre che gli corrono sulle braccia alla velocità della luce. Meglio fare qualcosa, pensa lui, invece che stare qui a guardarmi allo
specchio come un coglione. Povero specchio, in fondo, che male mi ha fatto?
No, Bill non avrebbe mai un pensiero così gentile, nemmeno nei confronti dello
specchio che lo ha sopportato per anni. Va bene, sto delirando, non c’è bisogno
di farmelo notare. La mossa successiva è telefonare a uno studio legale
specializzato in diritto vampirico e prendere un appuntamento. Glielo
vorrebbero dare dopo 5 mesi, ma lui dice di essere affetto da Hep-V e di non
avere tutto quel tempo. “Ok, venga qui e
aspetti il suo turno” gli rispondono. Bene. Peccato che Jessica, per caso,
ascolti la telefonata e scopra a questo modo che il suo maker è malato. Sempre
molto trasparente con le persone che lo circondano, il Billuccio, non c’è che
dire. Appena lui esce, Jess telefona al povero Jason che, tornato a casa dopo
la festa – e dopo l’incontro amoroso con la rossa – si trova davanti
Psycoviolet in tenuta da battaglia e deve soddisfare anche lei. Non mi sono
stupita del fatto che la pazza non gli abbia cavato gli occhi subito. Ha proprio
l’aria di una che vuole consumare fredda la propria vendetta. Ecco, Violet è un
personaggio che proprio non mi piace. Spero che la facciano fuori presto e non
verserò una lacrima. Sono affezionata al fratellino di Sookie e sto male per
lui, anche perché, più tardi nell’episodio, confesserà alla sorella di essere
terrorizzato dalla vampira. E come dargli torto?
Scena successiva: Altra pazza,
altro regalo: Lettie Mae convince Lafayette a seguirla nel suo trip mentale
alla ricerca dello spirito di Tara, usando come… propellente il sangue di
James. Stendiamo un velo pietoso riguardo a tutta la faccenda, che ho trovato
interessante come il telegiornale di Emilio Fede o come un programma di Radio
Maria. Proseguiamo.
Di nuovo Eric e Pam, che a pochi
minuti dall’alba ricevono la visita del Presidente della Yokohomo Corporation,
deciso a scoprire dove sia Sarah Newlin. Segue scambio di sbruffonerie come
solo due maschi possono produrre; Eric potrebbe anche decidere di lasciarsi
bruciare, pur di non rivelare dove si nasconde Sarah, ma non metterebbe mai a
repentaglio la vita di Pam, solo per avere la soddisfazione di uccidere
personalmente la Newlin. Autori, avete toppato come al solito. È la stessa Pam a
rivelare ai giapponesi l’esistenza della sorella vampira di Sarah, e anche i
due maschioni paiono arrivare a un accordo: lui la potrà uccidere, e loro
avranno il suo corpo. Sembra un dettaglio? Beh, non lo è. Vedrete più avanti.
Ma eccoci a Bill che arriva
presso lo studio legale: qui la scena è stata obiettivamente abbastanza
divertente. Qualcuno forse ricorderà una situazione analoga in Beetlejuice di
Tim Burton, con lo spiritello nella sala d’attesa dell’aldilà, affollatissima,
con trapassati di tutti i tipi. Anche qui la fauna è molto diversificata, anche
se sono tutti vampiri e tutti malati. Ce ne sono di grassi, di magri, di
bianchi, di neri, giovani e vecchi, a sottolineare un concetto che in True
Blood è sempre stato fondamentale: dimenticate i vampiri alla Dracula, loro
sono come noi. Bill prende il numerino e si sente male, perché ha qualcosa come
200 persone davanti. Tanto vale sedersi. C’è il rischio di schiattare prima di
essere ricevuti, ma non può nemmeno incantare qualcuno per farsi consegnare un
numero più vantaggioso, visto che il glamour non funziona con gli altri
vampiri. Musichetta in sottofondo, da sala da aspetto. Il vampiro accanto a lui
che si alza e cambia di posto quando si accorge di come corrono quelle
maledette vene nerastre sulle braccia di Billuccio. Colui che è stato una
specie di divinità – non ricordatemelo, che vomito ancora adesso – costretto a
fare anticamera come uno qualunque. Quando alla fine viene ricevuto, scopre che
in realtà non può nemmeno assicurare un futuro decente a Jessica: solo i vivi
possono redarre un testamento valido, e lui vivo proprio non è. L’avvocatessa
gli propone l’escamotage dell’adozione, ma gli prospetta anche tempi
lunghissimi, a meno che… “per dieci milioni di dollari la metto in cima alla
lista”, gli dice la furbetta. Allora sì che Bill cerca di incantarla. Lenti
anti-glamour. Ritenta, sarai più fortunato. E lui, che effettivamente di tempo
da perdere non ne ha, le pianta il fermacarte in gola e se ne va. E per una
volta ha avuto la mia approvazione. A casa, intanto, Jess e Sookie hanno
parlato, e Sook, che sospettava di essere la responsabile dell’infezione di
Bill, è andata a fare l’esame del sangue per scoprirlo. Calcolate che Bill è
rimasto in quello studio per tutta la notte e tutto il giorno seguente, fino al
tramonto, quindi le due donne hanno avuto tutto il tempo di fare quello che
volevano. Jason è con loro e non sospetta che Violet si è accorta della sua
fuga. Lei pensa che sia andato da Jess a divertirsi, e prepara la propria
vendetta, che, per quanto ci è dato intuire in questo episodio, sarà molto,
molto crudele, e non solo contro di lui.
Ah, un momento di riflessione lo
merita il discorso che Sookie fa a Jason mentre aspettano il risultato delle
analisi. Altro obbrobrio partorito dalla mente malata di questi autori.
Complimenti, davvero. In sintesi, Sook dice a Jason che sì, ha amato Alcide, a
modo suo ha amato anche Eric – uh, ma che generosa! Ma vaffan… va – ma che
Billuccio Santo è il suo primo amore, e non importa quello che lui le ha fatto,
lei lo amerà sempre. Quindi di nuovo perdoniamo abusi, bugie, sopraffazioni e
tutte le altre porcate che Bill le ha fatto perché lui è il suo primo
amore????!!!!!!! No, ma io non mi capacito, caro lettore. E’ davvero questo il
messaggio che vogliamo far passare?! Buckner, crepa. Comunque sì, Sook è
positiva, è stata lei ad infettare Bill e deve tornare da Jess ad avvertirla.
Quando lui rientra le trova in condizioni penose. Per Sookie vale proprio il
consiglio: “Non piangere, che diventi brutta”. Non che quando ride la
situazione migliori molto, eh? Si nota che non sopporto Sookie e che trovo
orrenda la Paquin? Se devo
ribadire il concetto fatemelo sapere, eh.
Abbiamo anche due novelli Romeo e
Giulietta, in questo episodio, rispettivamente il figlio di Holly, Wade, e la
figlia di Andy (Boh) che, infischiandosene del fatto che tra poco diventeranno
fratellastri, trombano in allegria e vengono colti in flagrante da Andy. Non ce
ne fregherebbe assolutamente niente di questa vicenda, se non per il fatto che
i due scappano a rifugiarsi sulla casa sull’albero in cui Andy giocava da
piccolo e vengono ritrovati da Violet che, con una scusa, li attira, dice lei,
in un posto più sicuro. In questo modo la pazzoide vuole vendicarsi anche di
Jess, perché sa che la fatina è sotto la sua protezione. Vedremo nel prossimo
episodio cosa succederà, ma se non fosse per Jason non me ne fregherebbe poi
così tanto, ecco.
Ultima cosa davvero interessante
è la visita di Sarah Newlin a casa della sorella.
“Io ho cambiato vita. Io posso
salvarti, perché so dov’è l’antidoto. IO sono l’antidoto. L’ho bevuto mentre
fuggivo dal laboratorio, e adesso è dentro di me.” (Traduzione, di certo non
puoi uccidermi, o un milione di altri vampiri ti strapperanno le braccia e le
gambe come se fossero le ali di una mosca). La Newlin è una calamità e porta
disgrazie ovunque vada, ma non si può dire che non sia una donna dalle mille
risorse.
L’episodio si conclude con Eric,
Pam e i giapponesi che arrivano dalla vampira e appena lei apre la porta si
rendono conto della sua miracolosa guarigione. “What the fuck?!” dice Pam. Lo
abbiamo detto tutti, tranquilla. La salvezza per Eric, dunque, è lì ad un
passo. Spero solo che quei maledetti di autori non ci facciano tirare un
sospiro di sollievo mostrandocelo guarito, per poi uccidercelo in un altro
modo.
Forse ho dimenticato qualcosa o
qualcuno; se così è stato, perdonatemi, ma per me le storyline secondarie sono
sempre state una scocciatura, in True Blood. Solo intermezzi fastidiosi tra le
vicende interessanti, insomma. In questa stagione, in cui anche le storie
principali sono in genere fastidiose, figuratevi star qui a disquisire su
Arlene o Sam o chissà chi.
Passo e chiudo, caro lettore.
Incrociate tutte le dita che avete per Eric.
Alla prossima.
The Goblin.
Continuo a chiedermi che tipo di "trip" si sono fatti gli autori quando hanno ideato la trama di questa serie... e continuo a non trovare una risposta -.-'
RispondiEliminaCome sempre, meno male che ci sei tu Goblin a dare il..."giusto contributo" a questa serie altrimenti non riuscirei mai a sopportare gli interminabili piagnistei di Sook e Bill! Grazie mille ^_^
Non sto guardando la serie, ma gusto il sarcasmo velenoso del Goblin.
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