Genere: Romantico
Editore: Triskell Edizioni
Collana: Pink
Pagine: 103
Prezzo: 2.99€
Uscita: 12 Aprile 2014
Sinossi:
Bruno e Aurora vivono a Roma.
Frequentano gli stessi locali, si ritrovano negli stessi angoli perduti della città, a volte restano incantati dagli stessi scorci, negli stessi momenti.
Ma non si incontrano.
Troppo sensibile, lui, rispetto ai suoi amici. Troppo sognatrice, lei, rispetto alle sue amiche.
E tra coloro che riescono a ferirli, coloro che continuano a deluderli, si stagliano i consigli proprio di chi, credendo di proteggerli, riesce solo a inquinarli.
Eppure lo sentono.
Lo sentono dentro, tanto intensamente da spezzargli quasi la colonna vertebrale: esiste qualcosa di più di ciò che sono costretti a vivere pur di assaporare un’emozione da poco.
“La prima volta che
abbiamo fatto l’amore mi è sembrato di averlo fatto con tutti gli uomini che
non avrei mai più avuto.
Avevamo passato e
distrutto il confine ultimo di qualsiasi desiderio avessi e avrei immaginato
mai di avere.
Tutta la mia storia,
ogni amara goccia di sudore delle mie esperienze, tutta la sua storia, ogni
bruciatura cicatrizzata sulla sua pelle, quella pelle tatuata di dolore, tutto
di noi due fu, in un attimo, un tutt’uno.
Una cosa sola.”
Comincia così il racconto di
Aurora Gray, scrittrice romana e classe '84.
La storia di Bruno e Aurora ci
viene presentata, a capitoli alternati, tra presente e passato. Il vissuto dei
protagonisti, i loro amori, le loro esperienze di vita, gli amici, la famiglia,
la disperata ricerca di quel qualcosa che manca a entrambi, vengono elaborati
con maestria in una trama dai toni drammatici che però non fa mistero del
sicuro lieto fine.
Aurora è una ragazza semplice,
nel termine più delicato e dolce possibile. Una ragazza che crede nell'amore,
che crede in quel sentimento potente e non si arrende al cinismo che la
circonda o alla materialità della vita. Lei sente che non può essere tutto per
forza così. Ha il suo lavoro in copisteria, la sua piccola casa, le amiche di
sempre. Nessun grillo particolare per la testa, per Aurora. Ferita quasi a
morte nel cuore dopo una tremenda quanto intensa storia con Christian, non è
ancora riuscita a liberarsi del suo fantasma.
“Il rancore che provo
tuttora non è contro Christian ma contro la mia inesperienza. Se l’avessi
saputo prima, non avrei dedicato a un buffone i miei applausi migliori. Vorrei
tagliarmi la lingua e le mani, vorrei strapparmi di dosso la carne, ogni volta
che penso a quanto gli sarò apparsa stupida e disperata nello srotolargli d’un
fiato il mio amore non richiesto. Gli ho dedicato parole studiate e ben
ponderate, recitate ad alta voce prima di poterle esprimere. I nostri dialoghi
apparivano densi di intesa, densi di significato.
Credevo che Christian
riuscisse a capire i miei umori, a intendere i miei pensieri. Ero sicura che le
nostre anime si fossero riconosciute in questa vita perché unite anche in una
vita passata. Oh, sì, lo credevo davvero.”
Dall'altra parte troviamo
Bruno, un ragazzo forgiato da un passato turbolento e doloroso ma che non si è
fatto contaminare l'anima dallo squallore di cui è circondato. Federico,
l'amico di una vita, ha ottimi consigli per lui, tutti incentrati su scopare,
fregarsene dei sentimenti, sballarsi in ogni modo possibile e ricominciare il
giro daccapo. Bruno ci prova, davvero, ma è come sforzarsi di ingollare un cibo
che proprio non piace. Lo si mangia perché tutti ti dicono che è buono, lo si
assaggia per dimostrare qualcosa, ma poi ecco che si blocca tra la gola e lo
stomaco e non va né su né giù.
“Fermo e deciso, fermo e
deciso. Mi faccio schifo, sto per seguire il consiglio di quel mitomane. Fermo
e deciso. Non un tentennamento, come se fosse tutto estremamente normale.
Normale. Attualmente è normale scambiarsi i liquidi genitali con un essere
umano e poi far finta di non averlo mai conosciuto. È normale chiedere allo
stesso essere umano, in un gesto che ha poco di umano, di uscire di scena come
fosse un manichino.
Mi sembra di aver appena
fatto l’amore con una prostituta, pur senza aver
sganciato una lira.”
Una storia costruita con
coraggio, sviscerando sentimenti, analizzando ogni parte del dolore ma anche
dell'amore. Già, perché poi arriva. Avendolo bramato, cercato e aspettato per
tanto tempo, entrambi si riconosceranno immediatamente. Si meriteranno tutta la
pace. Due anime che hanno vagato a caso, in balia dei tormenti della vita, per
poi apprezzare a pieno la purezza di uno sguardo assetato di affetto.
“Esausta e felice, come
mai prima d’ora. Sento il suo cuore che lentamente si rilassa: i battiti sono
forti ma sempre meno cadenzati. Vorrei restare a godermi ogni singola cellula
del suo sudore ma la stanchezza prevale sui miei piaceri. E così, intrecciati e
moribondi, due pugili sconfitti, ci addormentiamo: le nostre membra sono
cianfrusaglie accatastate in una soffitta impolverata di dolore.”
La scrittura della Gray è
magistrale. Curata, pulita, melodiosa. Una danza morbida che accompagna il
lettore nell'Io profondo dei due protagonisti. Ci racconta e ci mostra Bruno e
Aurora in modo impeccabile. Alla fine li senti tuoi, ti ci affezioni. Ho
apprezzato tanto il cambio di POV perché si percepisce una netta differenza
dello stile tra quello maschile e quello femminile. Sembra davvero di essere
nella testa di un ragazzo, il tono è più secco e deciso, troviamo meno
fronzoli. Impossibile poi non provare empatia per Aurora.
Mi è piaciuta la scelta del
titolo, di lui che si rivolge a lei e non il contrario come nella maggior parte
dei casi. E anche la copertina mi ha incantato per la dolcezza delle forme.
Raffinata, particolare e calda, proprio come questa storia.
Mi sarei goduta un intero
romanzo su questi due bei personaggi, ne avrei voluto molto di più.
Complimenti alla Gray!
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