Genere: Romance Storico
Editore: Harlequin Mondadori
Collana: Historical Top Edition - n° 1
Prezzo web: € 8,90
Regno Lombardo-Veneto, 1848.
Il mistero che aleggia sulla fine della sorella Loretta induce Emma Savoldi a presentarsi alla villa del cognato, il Visconte Alexander Lippi Monzani. Con il pretesto di volersi occupare del nipotino Markus, a cui la lega un sincero affetto, la volitiva Emma ottiene di poter rimanere a Villa Allegra. Il suo scopo, infatti, è indagare sul visconte, uomo dai modi bruschi e dal ruvido fascino, per scoprire se è in qualche modo coinvolto nella scomparsa di Loretta. Un turbine di scintille si sprigiona da subito tra loro, generato dai reciproci sospetti e da risentimenti di vecchia data, ma anche da un'attrazione irresistibile che nessuno dei due è preparato ad affrontare. E mentre la tensione sale e i segreti si infittiscono, diventa sempre più difficile per Emma e Alex soffocare la passione...
Il mistero che aleggia sulla fine della sorella Loretta induce Emma Savoldi a presentarsi alla villa del cognato, il Visconte Alexander Lippi Monzani. Con il pretesto di volersi occupare del nipotino Markus, a cui la lega un sincero affetto, la volitiva Emma ottiene di poter rimanere a Villa Allegra. Il suo scopo, infatti, è indagare sul visconte, uomo dai modi bruschi e dal ruvido fascino, per scoprire se è in qualche modo coinvolto nella scomparsa di Loretta. Un turbine di scintille si sprigiona da subito tra loro, generato dai reciproci sospetti e da risentimenti di vecchia data, ma anche da un'attrazione irresistibile che nessuno dei due è preparato ad affrontare. E mentre la tensione sale e i segreti si infittiscono, diventa sempre più difficile per Emma e Alex soffocare la passione...
Loretta,
la dolce e stupenda Loretta è morta, vittima di una tragica fatalità. Per lo
meno questa è l'opinione con cui il caso della sua dipartita è stato chiuso e
archiviato. Non è dello stesso avviso sua sorella Emma, però, che pur di veder
chiaro nella faccenda si introduce, quasi con l'inganno, in casa del cognato
Alex Lippi Monzani.
Tentando in ogni maniera di far valere le proprie ragioni
in qualità di parente, ma soprattutto zia del piccolo Markus, la ragazza riesce
a ottenere un posto a Villa Allegra scoprendo fin da subito dei segreti celati
persino al proprietario. Alex, infatti, ha occhi e pensieri solo per il piccolo
erede, ormai, persuaso di dovergli impartire disciplina e studio anche a
discapito di un affetto che reclama il giusto tributo, nel cuore del piccolo,
mediante comportamenti apparentemente ineducati a seguito della prematura
scomparsa della figura materna, fulcro centrale della sua giovane vita. Fuorviato dalle strenue convinzioni di un retaggio sociale nettamente agli
antipodi da ciò che invece caratterizza i rapporti familiari di Emma, Alex
sembra spadroneggiare nella Villa come un despota villano e rude, forse egli
stesso complice o fautore della scomparsa della giovane Savoldi.
I segreti e i
misteri sembrano propagarsi nel tempo e tutti gli indizi, nonostante congetture
differenti vedrebbero altre persone coinvolte, remano contro il visconte. Ma
ciò con cui Emma non ha fatto i conti è il fascino conturbante del suo ospite.
L'attrazione reciproca, inaspettata e potente come una deflagrazione, minerà
ogni convinzione pregressa nell'animo di entrambi i protagonisti e nessuno dei
due sarà al sicuro dal cambiamento dato da un sentimento insospettabile quanto
potente.
Vi
è mai capitato di leggere un Harlequin senza sospettarne il finale? Avete mai
avuto la gioia, tranne i primissimi approcci con questo genere di narrativa, di
scoprire la psicologia complessa dei personaggi senza la vocina interiore del
“be', ma si sapeva che sarebbe accaduto”? E ridere increduli davanti a
situazioni perfettamente in sintonia con il nostro spirito italiano, goliardico
e avvezzo al sorriso nei momenti meno opportuni, tanto estraneo solitamente a
una collana incentrata su determinati cliché ben definiti? Bene, se avete
risposto no ad almeno a una di queste tre domande, è proprio il caso che
facciate i salti mortali per procurarvi “Un segreto tra noi” di Mariangela
Camocardi.
Al di là dell'indiscussa bravura dell'autrice, che è semplicemente
una delle massime esponenti contemporanee del genere storico, il romanzo che mi
accingo a recensire merita delle menzioni speciali proprio per la maniera in
cui è stato narrato. La vena ironica spadroneggia laddove subentra uno dei
personaggi più azzeccati degli ultimi tempi. Appena abbozzato, ma talmente
ricco di personalità da emergere da solo dalle pagine, Kilian è un portento di
sregolatezza, genio, dissolutezza, fascino indiscusso e simpatia fuori dal
comune. Assieme all'altro vero personaggio del romanzo, la sua antitesi,
esprime al meglio il talento pauroso di un'autrice che paga lo scotto della
parola data a chiunque voglia metter bocca su qualcosa che non conosce. Non si
tratta di polemica o difesa sterile, bensì di constatazione bella e buona
derivante dalla lettura di alcune recensioni impietose che non hanno né capo né
coda davanti alla maestria di una penna in grado di giocare con il lessico e la
grammatica italiana come un bimbo con il pongo: in maniera del tutto semplice e
naturale.
Ma tornando ai personaggi. Se da un parte vi è Kilian, in grado di
trascinare il lettore in una sorta di ambientazione tipica dei salotti
wildiani, dall'altra esiste la Mutter, la dispotica e insensibile, quanto
glaciale e per nulla empatica viscontessa Sabine. Pur non essendo un
personaggio principale anche la nobildonna concorre allo scettro per la
miglior caratterizzazione. In grado di
suscitare ogni sorta di avversione, la donna è quasi l'artefice dell'amore che
poi divamperà tra i due veri protagonisti del romanzo. Sarà la causa e
l'effetto della maturazione psicologica di Alex, ma senza rendersene
minimamente conto, come d'altronde accade spesso considerando persone il cui
sguardo è offuscato dal proprio smisurato ego. Non mi soffermo né dilungo
nell'analisi della storia principale, dal momento che credo sia importante, in
questo romanzo, dilungarsi su altri aspetti fondamentali e ben più profondi.
Pur riuscendo a esprimere e trasmettere una carica passionale che ha
dell'incredibile, mediante soprattutto scene dall'altissima carica erotica, la
Camocardi punta il dito su aspetti all'apparenza marginali, che in teoria
dovrebbero concorrere al raggiungimento del pathos e che invece, in realtà, lo
costituiscono. L'importanza di una famiglia unita emerge nettamente in ogni
pagina, così come l'insegnamento mediante l'esternazione dei sentimenti e
della loro valenza educativa, prima ancora della tanto decantata disciplina.
Un
dettaglio significativo e positivamente scioccante è la figura maschile del
tutto lontana dal cliché dell'uomo dispotico e padrone; Alex si umilia, pur di
non ledere i sentimenti e i voleri di sua moglie, e accetta il fatto di non
adempiere ai propri impegni coniugali pur di non esercitare la propria autorità
che, all'epoca in cui si svolgono i fatti, sarebbe stata salvaguardata a
maggior ragione di fronte a episodi irrispettosi come quelli di cui si fa
protagonista Loretta.
Particolarmente interessante il ruolo di quest'ultima,
nata come una sorta d'angelo e morta come un entità ferita in volo e caduta nel
nero abisso in cui la sua bisessulità sembra farla precipitare agli occhi del lettore.
Ma non è bigottismo o mera denuncia di usi e costumi dell'epoca, quella che la
Camocardi descrive con la vita della Savoldi, piuttosto è una fotografia di come
la figura femminile, specialmente se estranea alla vita nobiliare, era vista
dal ceto abbiente che su tutto e tutti aveva diritto di parola. A maggior
ragione se in contrapposizione con una figura debole e schiava della propria
ingenuità vi è la forza teutonica di una donna cresciuta a pane e Radesky.
Perfetta l'ambientazione storica che sembra avvolgere il lettore, decisamente
credibile il contesto e i fatti narrati. In una sola parola “Un segreto fra
noi” è superbo. Menzione d'obbligo la ottiene l'orgoglio patriottico che a più
riprese nasce nel cuore di qualsiasi lettore, così come il sentimento di pura
tenerezza nei riguardi di un bimbo desideroso di affetto e preda, invece, di
assurde concezioni medievali prive di empatia e decisamente fuori luogo. La
Camocardi convince, emoziona, fa sorridere e irritare con l'uso sapiente di una
parola troppo spesso bistrattata.
Recensione bellissima che esalta il mio romanzo con parole che sono arrivate dritte al mio cuore, dolci e inebrianti come ambrosia.... grazie, cara Federica, per aver apprezzato fino in fondo Un segreto tra noi.
RispondiEliminaE grazie a Insaziabili Letture per la vetrina.
L'emozione è qualcosa che riesce ogni volta a spiazzarmi :)
Proprio bella bella questa recensione! Questo libro sarà sicuramente una delle mie prossime letture, è da un bel po che mi è saltato all'occhio e mi ha assolutamente colpito, ma fino adesso ero un po titubante a spendere 6,99 euro per un ebook... speravo uscisse in cartaceo, succederà? Attendo con impazienza... :)
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