Oggi Laura Gay ci insegna come velocizzare e dare ritmo a una scena d'azione. Scoprite tutti i trucchi per avvincere il lettore!
Lezione 6
Benvenuti al nostro appuntamento settimanale,
ragazzi. Oggi parleremo di ritmo e velocità, due elementi di cui bisogna
tener conto, quando si scrive un romanzo o un racconto.
Il ritmo e la velocità di una storia si riferiscono
sia al modo in cui si sviluppano gli eventi narrati, sia a quanto tempo passa
in una scena o nell’intera vicenda.
Perché sono importanti? Perché ogni storia
necessita di un proprio ritmo e una propria velocità per funzionare, ed è bene
sapere come gestire questi due elementi. Per esempio, un romanzo d’avventura o
di suspense dovrà essere necessariamente veloce, con un ritmo serrato e
centrato sull’azione. Una commedia romantica avrà invece uno scorrimento più
lento, per poi passare da un momento significativo all’altro.
Ma come facciamo a controllare questi due
elementi, in base alla vicenda che vogliamo narrare? Ebbene, esistono delle
tecniche che ci aiutano in questo. Oggi analizzeremo i modi in cui si può velocizzare il ritmo:
Azione: Le scene d’azione sono
quelle in cui mostriamo ciò che accade. Devono contenere poche digressioni o
descrizioni, e pochi pensieri dei personaggi, soprattutto se ci troviamo in una
scena di suspense o di lotta, insomma un momento critico della storia.
Ricordate che ne abbiamo già parlato? Ebbene, non mi stancherò di ripetervelo.
E adesso cercate di memorizzare questo punto: le scene d’azione aiutano a
velocizzare il ritmo.
Scelta
delle parole:
il linguaggio è il modo più semplice e immediato per influenzare il ritmo. Frasi
brevi e incisive, frammenti, paragrafi essenziali velocizzano il ritmo, così
come la scelta delle parole stesse. Un linguaggio energico e attivo è l’ideale
per costruire delle scene d’azione. Così come eliminare tutte le parole inutili
e trasformare i verbi passivi in attivi. Inoltre, ricordate bene: vanno
eliminate le ripetizioni e le ridondanze.
Cambiamenti: Quando una vicenda
narrata prende una direzione inattesa, di solito nel lettore aumenta la
curiosità e l’interesse. Per velocizzare il ritmo, quindi, basta far susseguire
dei cambiamenti in modo veloce e repentino. Come? Per esempio con il fallimento
di un personaggio, un impedimento improvviso. Se stiamo scrivendo un romanzo
d’azione o di suspense, ogni scena necessita di almeno un cambiamento e ogni
capitolo di una serie di cambiamenti. Tutto per tenere viva l’attenzione. E
ricordate che per cambiamento si intende anche la comparsa di un nuovo
personaggio o uno shock emotivo, qualcosa che interrompa l’azione o
l’inserimento di nuove informazioni.
Dialoghi: per velocizzare il
ritmo sono necessari dialoghi brevi, essenziali, rapidi. Sul modello botta e
risposta. In questo modo le scene risulteranno più efficaci e il nostro
ipotetico lettore non riuscirà a distogliere l’attenzione dal nostro libro.
Tenete conto del fatto che i dialoghi dovranno essere una copia abbreviata
delle conversazioni che si fanno nella vita reale. Reazioni e descrizioni vanno
limitate al minimo.
Cliffhanger: Cosa intendiamo con
questa parola? Il cliffhanger si ha
quando la conclusione di una scena o di un capitolo viene lasciata in sospeso.
Quante volte vi è capitato di leggere un romanzo in cui sul più bello il
capitolo finisce e ne inizia un altro? Come ci comportiamo di solito in questi
casi? È presto detto: continuiamo a leggere avidamente il capitolo successivo,
anche se ci eravamo proposti di terminare la lettura e abbiamo altre cose da
fare. Non c’è santo che tenga: la curiosità di sapere cosa accadrà ha la meglio
su ogni altra cosa. Ebbene, questo non fa altro che aumentare il ritmo. Il che
non significa che dobbiamo per forza lasciare un personaggio in caduta libera
da una rupe o appeso a una fune. Basta terminare il capitolo con una
rivelazione importante, una minaccia o una sfida. Insomma, qualcosa che ci
lasci col fiato sospeso.
In
medias res: e
cioè iniziare una scena nel bel mezzo degli eventi piuttosto che all’inizio. A
volte mi è capitato di leggere romanzi in cui si mena il can per l’aia, pagine
e pagine di descrizioni (spesso noiose) ed eventi di cui lettore non frega
assolutamente niente. Ebbene, se scriviamo un romanzo d’avventura o di suspense,
a maggior ragione, evitiamolo a tutti i costi. Meglio iniziare il nostro
capitolo nel centro dell’azione. Magari una lotta, un inseguimento o via
dicendo. Questo serve a gettare il lettore in qualcosa che suscita il suo
interesse e lo spinge a continuare la lettura, che è proprio il nostro scopo.
Prolungare
le scene critiche: per creare suspense non serve altro che far passare i
nostri personaggi da una scena critica all’altra. Proprio quando pensiamo di
essere arrivati alla conslusione, inventiamo qualcosa che rimetta tutto in
gioco e che lasci il lettore col fiato sospeso. Credetemi, questo non fa altro
che aumentare il ritmo e tenere chiunque incollato alle pagine.
I
tagli:
i tagli di scena e il passaggio improvviso da una location all’altra o dalla
vicenda di un personaggio a quella di un altro, non fanno che aumentare la
curiosità. Il nostro lettore verrà stimolato a proseguire con la lettura e la
sua curiosità non farà che velocizzare il ritmo della nostra storia.
Bene, queste sono le tecniche principali.
Vogliamo provare a metterle in pratica?
Jack
svoltò nel vicolo. Le raffiche di proiettile gli rimbombavano nelle orecchie,
ma non poteva fermarsi. Doveva correre. Il respiro era affannoso e la ferita
alla gamba gli faceva un male cane. Tuttavia, continuò ad avanzare. Un passo
dopo l’altro. Si trascinò avanti con la forza della disperazione, ma si ritrovò
a fissare un muro.
Cazzo,
quello era un vicolo cieco!
Imprecò
sottovoce, saettando con lo sguardo a destra e a sinistra. Nessuna via
d’uscita, dannazione! In quel mentre si aprì una porticina e un viso di donna
sbucò fuori nell’oscurità. – Per di qua.
Jack tirò
un sospiro di sollievo. Sparì dietro la porta, ritrovandosi in un vecchio
magazzino. Seguì la donna su per una rampa di scale, il cuore che gli batteva
nelle costole. – Chi cazzo è lei?
– Mi manda
il Guercio – rispose la sconosciuta, continuando ad avanzare. – Sono qui per
aiutarla.
Dunque analizziamo insieme questo brano. Come
potete vedere, la scena comincia nel pieno dell’azione: un uomo, ferito a una
gamba, è inseguito da uomini armati. Notate le frasi brevi, incisive. A un
certo punto il nostro personaggio si trova davanti a un muro. È il nostro momento
critico, sembra che per lui non ci sia scampo. Invece entra in gioco un nuovo
personaggio e tutto cambia. Il dialogo che i due si scambiano è un botta e
risposta, veloce, non spezza l’azione ma la rafforza, rendendo il ritmo più
veloce. A questo punto della storia potremmo far passare i nostri personaggi a
un’altra scena critica. Proviamo così:
Arrivato
in cima alla scala Jack si accasciò a terra. Il dolore alla gamba si era fatto
insopportabile. Provò a muoverla, ma era diventata un blocco di marmo. Cazzo,
non la sentiva più!
– Che
succede? – l’amica del Guercio si voltò verso di lui. Negli occhi
un’espressione dura, allarmata.
– Sono
stato ferito alla gamba. Non riesco a muoverla.
Lei si
inginocchiò ai suoi piedi per esaminare la ferita da vicino. Il tocco delle sue
mani era leggero, ma gli causò una fitta di dolore che gli fece stringere i
denti. – Vada via di qui – disse Jack, in un rantolo rabbioso. – Mi lasci qui e
si metta in salvo.
– Col
cazzo che lo farò!
Allora? È tutto chiaro? In questo modo, potremmo
far succedere un impedimento dopo l’altro, complicando la fuga dei nostri
personaggi fino a lasciarli in un punto critico e interrompere la nostra scena
per passare a un’altra. In questo modo spezzeremo l’azione e avremo il nostro cliffhanger. Come? Più o meno in questo
modo:
Sam guardò
il Guercio negli occhi. Erano freddi, spietati. Gli occhi di un assassino. – A
quest’ora dovrebbero già essere qui – disse, trattenendo una bestemmia. Non si
fidava di quell’uomo. Il fatto che fosse la loro unica ancora di salvezza non
gli piaceva neanche un po’.
Il Guercio
fece un sorriso sghembo. Si accese un sigaro con esasperante lentezza e prese
una boccata di fumo. – Calma – La sua voce era bassa, gutturale. Rivelava una tranquillità
che lo fece incazzare ancora di più. – Saranno qui a momenti. Sarah sa quello
che fa. È uno dei miei agenti migliori.
Visto? Non abbiamo fatto altro che passare la
palla ad altri personaggi, interrompendo la scena precedente. A questo punto il
nostro lettore impazzirà dalla curiosità di scoprire che ne è stato di Jack e
Sarah e proseguirà la lettura divorando le pagine.
Bene, per oggi è tutto. La prossima settimana
vedremo quali sono le tecniche per rallentare
il ritmo. Nel frattempo esercitatevi provando a scrivere una scena d’azione. Vi
aiuterà a memorizzare i punti che abbiamo trattato.
NB.: Se avete delle domande commentate la Lezione e Laura vi darà delucidazioni!
Lezioni:
Lezione 1: La grammatica
Lezione 2: L'infodump
Lezione 2: L'infodump
Lezione 3: Lo Show don't tell
Lezione 4: Le descrizioni
Lezione 5: Il punto di vista
Utilissimo penso di doverlo studiare a fondo. Grazie Laura.
RispondiEliminaEmi
Lieta di esserti stata utile. :-)
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