Oggi la dolce Molfy, per la nostra rassegna Romantic Xmas, ci ricorda che ci può essere sempre il Natale lì dove si trovano l'amore, la solidarietà e la speranza.
Vi lasciamo al bellissimo racconto "ANCHE STAVOLTA CI SARÀ UN NATALE".
Buona Lettura!
Vi lasciamo al bellissimo racconto "ANCHE STAVOLTA CI SARÀ UN NATALE".
Buona Lettura!
A
Filomena s'era stretto il cuore quando la sua bimba di quattro anni le aveva
chiesto: «Mamma, ma Babbo Natale lo sa che Anna non abita più nella sua casa?
Come farà a trovarla per portarle i regali?»
Anna
era la figlia di sua sorella che, come migliaia di altre persone, non aveva più
una casa, sbriciolata sotto la furia delle innumerevoli forti scosse che
avevano squassato e cancellato i paesi abbarbicati sulle montagne.
Con
tutta la famiglia, miracolosamente sopravvissuta ai crolli, si era dovuta
trasferire in un albergo sulla costa, in attesa della costruzione dei moduli
abitativi temporanei.
Anna si
era adattata presto alla nuova sistemazione, grazie all'inspiegabile capacità
dei bambini di riprendersi abbastanza in fretta dagli eventi più traumatici, ma
soprattutto in virtù del suo carattere solare e aperto. Si era subito fatta
benvolere dal personale dell'hotel ed era riuscita a convincere il direttore a
predisporre una cassetta della posta speciale, in cui i piccoli ospiti della
struttura potessero depositare le proprie letterine a Babbo Natale.
Nella
hall dell'albergo torreggiava uno splendido quanto inconsueto abete, addobbato
di tutto punto con decorazioni racimolate un po' qua e un po' là: c’era chi
aveva portato alcune palle di vetro, chi nastri dorati, chi pendagli
stellati, chi lucine colorate. Al vertice era stato conficcato un puntale scheggiato,
che una signora del paese aveva recuperato insieme a poche altre suppellettili
dalle rovine della sua casa. Tutti si erano dichiarati d'accordo nell'usarlo
quando lei, un po' titubante, l'aveva proposto. E tutti avevano accolto con
fervore anche l'idea di allestire il presepe sopra un piccolo cumulo di macerie
fatte raccogliere tra i resti della chiesa parrocchiale: se ne era incaricato
un volontario della Protezione Civile che, insieme a una squadra di Vigili del
Fuoco, si era recato entro la zona rossa per il prezioso prelievo.
Il
puntale sbeccato e la scena della Natività sui ruderi erano un po' la
rappresentazione della loro vita che, nonostante le incrinature e i crolli,
poteva rinascere ancora.
Filomena
stava pensando che, in fondo, anche stavolta ci sarebbe stato un Natale per
Anna e tutti i suoi, quando la voce della bambina interruppe il flusso dei suoi
pensieri.
«Mamma, non importa se Babbo Natale non trova la strada per arrivare da Anna. Le darò uno dei miei regali. Io ne ho tanti.»
«Mamma, non importa se Babbo Natale non trova la strada per arrivare da Anna. Le darò uno dei miei regali. Io ne ho tanti.»
Ecco.
Questo
era già Natale.
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