Recensione:"A QUALCUNO PIACE DOLCE" di Laura Schiavini.

Leggerlo sarà una dolcezza

Genere: Romance Contemporaneo
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo: € 4,99 (prezzo ebook)
Uscita: 6 marzo 2014

Sinossi:

Giornalista trentenne e single, Amy lavora per «Manhattan Rumors», mensile di bellezza, moda, ma soprattutto gossip, sul quale è spesso costretta a scrivere improbabili e bizzarri articoli che il suo capo, Colette, donna svampita e originale, le commissiona. Quando le viene affidato l’incarico di scrivere un pezzo sui sex toy, i giocattoli sessuali in voga tra le celebrità, Amy precipita nel panico. Non è certo una bacchettona, ma nutre una certa diffidenza per quegli arnesi, senza contare che non ha davvero gli agganci giusti per contattare i personaggi famosi da intervistare. A salvarla arriva Robin, l’uomo più sexy che Amy abbia mai incontrato e che, oltre a farle scoprire il sesso dolce, offrendole momenti ad alto tasso erotico e glicemico, le fornirà lo spunto per una nuova rubrica destinata a riscuotere un grande successo….

Anche il sesso può essere squisito
Una commedia romantica e sexy che ha conquistato il passaparola

Autopubblicato in ebook, ha avuto migliaia di download nei primi due mesi di vendita
Al primo posto su Mediaworld e fra i bestseller di Amazon e Apple

«Una storia che si divora!»
Tiziana

Divertente, romantico e seducente
E se la vera trasgressione oggi fosse essere dolci?

Scheda del forum

L'autrice:

Laura Schiavini è nata e vive a Trieste. Lavora come impiegata alla Direzione generale dell’istruzione, ma quando qualcuno le chiede che mestiere fa, risponde: la scrittrice. Scrivere è per lei uno stato mentale, un modo di essere e sentire. Ha già pubblicato la monografia All I want is U2. Collabora con una rivista di narrativa femminile scrivendo racconti e romanzi.

RECENSIONE A CURA DI SILVIA KRISTEN CASTELLANO:

Amy è una trentenne newyorkese, single, taglia 42. Vive a Manhattan insieme alla sua migliore amica Maggie, ha un grande amico gay, Paul, e lavora per il Manhattan Rumours, un tabloid che si occupa principalmente di gossip. Colette, il suo capo, è sempre alla ricerca di qualcosa che attiri nuovi lettori, ma stavolta ha davvero superato se stessa. Perché non parlare dei sex toys delle celebrità? In fondo, il sesso fa girare il mondo, no? Ed Amy si ritrova a dover scrivere un articolo proprio su questo, anche se non si sente per niente a suo agio. Lei non ha nemmeno mai visto un vibratore e le sue esperienze sessuali sono limitate e per niente soddisfacenti: non ha mai avuto un orgasmo. Inoltre c’è qualcos’altro, alzi qualcun altro, che tiene impegnanti i suoi pensieri, cioè Robin, il nuovo tuttofare dongiovanni della redazione. C’è qualcosa di particolare in lui, sembra più di quello che dice di essere, eppure è l’uomo più affascinante con cui Amy abbia mai avuto a che fare. Dopo alcune peripezie, i due iniziano una relazione passionale e alla protagonista si apre un mondo fino ad allora sconosciuto: il sesso “dolce”, quello senza eccessi ma che ti avvolge in una calda coperta zuccherosa. Ma Amy non sa che tutta questo incontro tra intimità e dolcezza porta con sé delle conseguenze: bugie, incomprensioni e, soprattutto, dipendenza. Riuscirà a trovare un equilibrio?

A qualcuno piace dolce è un romanzo carino e divertente. Amy mi ha ricordato una Bridget Jones o una Becky Bloomwood: è sempre piena di buone intenzioni e mette a punto piani apparentemente perfetti per risolvere i suoi disastri (molti, in realtà), ma poi succede qualcosa che le mette i bastoni tra le ruote ed è costretta ad improvvisare. Ha talento e nel suo lavoro sarebbe bravissima, ma si lascia distrarre da altre cose. Ma, cosa più importante, è sfortunata in amore e nel sesso. La sua migliore amica Maggie sembra avere tutto più di lei, ma Amy non è mai invidiosa. Le cose cominciano a cambiare solo quando arriva Robin, che sembra senza difetti: bellissimo, bravissimo, simpatico, sensibile, divertente. Il solito bel fusto di cui tutte si innamorano a prima vista, insomma. E, per completare il quadretto perfetto, ovviamente è un mago a letto. Ma non come Christian Grey, che predilige il sadomaso con manette e fruste. Si tratta di sesso “dolce”, con movimenti lenti e dolci carezze. Sì dunque, è qualcosa di molto diverso da ciò che siamo abituati a vedere nelle librerie. Eppure il romanzo non è da considerarsi erotico: ci sono alcune scene di sesso, ma sono piuttosto abbozzate, quindi gran parte del lavoro è fatto dal lettore con la propria immaginazione. Inizialmente questo fatto mi ha un po’ irritato, e vi assicuro che non sono una gran lettrice di erotic romance. La scena inizia con una descrizione anche piuttosto dettagliata, poi viene troncata e si ritrova la protagonista che si sveglia la mattina seguente. Ti lascia un po’ di amaro in bocca, insomma. Poi me ne sono fatta una ragione, dato che in fondo il sesso non è la cosa più importante. È la ricerca dell’amore, quello che Amy non conosce ancora.

A proposito di Robin-il-bellone, devo ammettere che non mi è piaciuto per niente. All’inizio, con la sua aria misteriosa e il suo fascino, mi ha attirato, ma poi ho cambiato idea. Flirta con chiunque (persino la capa sposata di Amy), si ostina a non voler rivelare nulla sulla sua identità (che alla fine non mi sembra questo gran segreto, in realtà) e fa il superiore. Insomma, non me ne sono innamorata, e anzi, speravo che venisse introdotto un nuovo interesse amoroso per Amy, un bravo ragazzo, magari non perfetto ma che si rivelasse bravo nel sesso “dolce” tanto quanto Robin. Invece no, la Schiavini ha deciso diversamente. Ma il finale mi è piaciuto, nonostante tutto, anche se non è molto originale.

Ma parliamo di Paul e Maggie, i migliori amici di Amy. Paul mi è piaciuto tanto, anche se avrei voluto che che l’autrice gli avesse dato più spazio e lo avesse caratterizzato un po’ di più. Maggie, invece, risulta fredda e antipatica, e non solo nella seconda parte della storia, quando, in realtà, ha tutti i diritti di essere arrabbiata con Amy. Non ho provato dispiacere per lei nemmeno quando i suoi genitori hanno divorziato. Si è redenta solo alla fine.

Il capo di Amy e Maggie, Colette, invece, è stata una sorpresa. All’inizio mi è sembrata la solita donna ricca con problemi di alcol e un po’ svampita, invece ha tirato fuori un bel carattere e il discorso che ha fatto alle due ragazze verso la fine del libro mi è piaciuto.

Un’altra piccola critica è la narrazione al presente, che è originale da una parte, ma inefficace dall’altra. A volte risultava confusionaria, poiché a volte la narrazione saltava avanti e indietro, invece di andare in ordine cronologico, e mi ha infastidita. Forse il passato sarebbe stato più adatto allo stile dell’autrice.

Vorrei invece lodare Laura Schiavini per essere riuscita ad ambientare egregiamente il suo libro a New York, senza che sembrasse forzato. I personaggi hanno abitudini “americaneggianti” e anche la descrizione dei luoghi è molto buona. Non c’è niente che mi faccia arrabbiare di più di un libro ambientato negli Stati Uniti ma con personaggi con caratteristiche tipicamente italiane. Inoltre ho apprezzato il riferimento indiretto all’Italia, attraverso la storia dei nonni di Amy, che si trasferirono in America dall’Istria.

In conclusione, il libro mi è piaciuto ed è in complesso una lettura piacevole. Amy è una protagonista in cui tutte le donne si possono riconoscere e le sue avventure quotidiane sono divertenti. Il tema del sesso “dolce” si è rivelato interessante e spero di ritrovarlo in altri romanzi in futuro: il sadomaso mi ha un po’ stufato, inoltre penso sia giusto ridare valore all’atto di “fare l’amore”. Peccato per alcuni personaggi deludenti e il finale un po’ scontato. Voto 3½ /5.