L’impenitente casanova Drew Evans ha fatto impazzire le lettrici. Ora
è il momento di ascoltare la storia da un altro punto di vista: quello della
sua preda Kate.
Traduzione: Maria Laura Martini
Genere: Contemporary Romance
Editore: NewtonCompton
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90
Prezzo Ebook: € 4,99
Uscita: 5 Giugno digitale
Editore: NewtonCompton
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90
Prezzo Ebook: € 4,99
Uscita: 5 Giugno digitale
Sinossi:
Innamorarsi è facile, ma restare insieme lo è un po’ meno. Possono
esserci guai anche in paradiso e, a sentire Kate, questo è il motivo per cui
lei e Drew, dopo uno scoppiettante inizio, si trovano a dover “rinegoziare” la
loro relazione. Al mondo ci sono due tipi di persone: quelle che osservano e
quelle che partono all’attacco. Kate è sempre stata un’osservatrice, una che
pianifica, che agisce con prudenza. Ma da quando ha conosciuto Drew Evans tutto
è cambiato. Lui si è dimostrato così deciso e sicuro di sé… e soprattutto della
sua scelta, di Kate. Pensavate che lei e Drew sarebbero andati mano nella mano
incontro a un romantico futuro? Be’, lo pensava anche Kate. Invece adesso si
trova a dover fare una scelta, la più importante della sua vita. Drew ha cercato
di decidere per entrambi, ma non è nello stile di Kate lasciarsi dominare. Così
è tornata a casa sua, da sola. O quasi… Dopo due anni dalla fine della loro
storia, Kate è giunta a una conclusione: qualche volta si deve tornare al punto
di partenza per poter andare avanti, perché le cattive abitudini sono dure a
morire…
La trilogia "Tangled" è così composta:
1 - Non cercarcarmi mai più
1,1 - Tangled Extra Scenes
1,5 - Dimmi di sì
2 - CERCAMI ANCORA
3 - Io ti cercherò
4 - Tu mi cercherai
1 - Non cercarcarmi mai più
1,1 - Tangled Extra Scenes
1,5 - Dimmi di sì
2 - CERCAMI ANCORA
3 - Io ti cercherò
RECENSIONE A CURA DI CATHERINE BC:
“Cercami ancora”
è il secondo della Tangled Trilogy, il seguito di “Non cercarmi mai più”. Nel
primo, l’alba della storia d’amore tra Andrew e Kate è raccontata da lui in
tono ironico, dissacrante, a volte comicamente crudo. Qui l’evoluzione del loro
rapporto è vista con gli occhi di Kate, fatta eccezione per il finale, affidato
ancora una volta al cecchino Drew.
Alla fine del
primo romanzo Drew e Kate, dopo un susseguirsi di tensione, attrazione e
desiderio mescolati in ordine razionalmente scomposto, arrivano a formare una
coppia esilarante, passionale e competitiva. In questo romanzo la loro
relazione riparte scoppiettante come la si era lasciata.
Ben presto, però,
una piccola annotazione su un’agenda, un particolare insignificante, dà il via
ad una giostra di equivoci che lascia senza fiato, una spirale che attira i
nostri protagonisti in una sorta di discesa agli inferi psicologica e quasi
fisica. I fatti si susseguono velocemente, anche se chi legge si trova nella
condizione di dover ripassare alcune sequenze più volte, come se non fosse in
grado di cogliere bene il significato degli eventi successivi a causa della
brutalità della scena di rottura. L’elaborazione di una sorta di lutto per un
animo romantico! Per fortuna si giunge poi al finale, un po’ caotico, un po’
eccessivo, ma tanto romantico. Un perfetto cocktail servito da Drew Evans!
In questo romanzo
la figura di Kate ha più spazio rispetto al precedente. Ha caratteristiche e
sfumature ben definite e una certa indipendenza più volte ribadita. Non è e non
vuole essere considerata un’appendice di Drew, anche se lo ama totalmente da
concepirlo come complementare. Kate ha carattere, è testarda e determinata e
presenta gli stessi spigoli vivi del suo lui. Per loro è molto difficile compiere
un primo passo verso l’altro per primi o ammettere d’aver sbagliato, accettando
l’eventualità umana dell’errore. Tuttavia, nella situazione che si crea neanche
troppo a sorpresa Kate si ritrova debole ed esposta, ferita e rabbiosa. Non si
può non tifare per lei, anche quando si lascia avvicinare un po’ troppo dal suo
ex. È una specie di inevitabile alleanza femminile verso il comportamento da
stronzo emerito che ha tenuto Drew.
Il personaggio di
Drew è sempre uguale a se stesso. Sempre sopra le righe, con sorrisi intriganti
e gesti sfacciati, una sensualità traboccante e nessun filtro di moralità o di
convenzione. Un dolce, sensuale, intrigante bastardo! Si riconferma tale nelle
prime righe per poi entrare per volontà dell’autrice in una non ben definita
zona scura, fino a diventare l’ombra di se stesso. Il brillante Drew diventa
pallido e vuoto, come avesse perso vitalità e colore. Tutto l’arcobaleno
cromatico che era in grado di creare con Kate, ma anche con la sorella o la
nipotina, confluisce in una prospettiva grigia e spenta. Andrew si annichilisce
fino a capire che lei gli è indispensabile e la va finalmente a cercare
chiarendo la catena di equivoci che li ha portati fino a quel punto. Un uomo
che chiede scusa e offre un compromesso pure moralmente dubbio è davvero una
cosa rara! Ho apprezzato molto Drew in questo contesto.
La nota stonata
in tutto questo è stata secondo me la forzatura sulla serie di equivoci. È
impossibile che due persone che dicono di amarsi o che comunque stanno vivendo
assieme non si parlino, non chiariscano anche urlandosi contro le cose o
tirandosi addosso qualche piatto per rendere tutto più colorito. È pur vero che
il comportamento di Drew è talmente odioso da togliere ogni facoltà per qualche
minuto, ma poi, col passare del tempo e prima di lasciarsi andare alle
soluzioni più drastiche, un confronto era d’obbligo per logica, anche se lo
svolgimento narrativo ne avrebbe certamente risentito.
Lo stile è sempre
spumeggiante, diretto, pungente e ironico. Il taglio è quasi sempre maschile
anche se il racconto è visto dal punto di vista di Kate. Le scene si susseguono
in modo non lineare con dei flashback sapientemente usati per spiegare
l’evoluzione successiva dei fatti fino alla metamorfosi della scena iniziale
che poi viene ripresa a tre quarti del racconto. Una struttura di base molto
interessante e figurativa: un cerchio che si chiude quando tutto torna al punto
in cui è iniziato e un altro che si apre per poi trovare degna chiusura nel
finale. Due cerchi sormontati uno sull’altro, un’immagine molto simile al
simbolo dell’infinito.
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