Traduttore:Beatrice Da Vela
Genere:M/M
Editore: Triskell Edizioni
Collana: World / Rainbow
Pagine: 121
Prezzo: € 3,49
Uscita: 22 Agosto 2014
Genere:M/M
Editore: Triskell Edizioni
Collana: World / Rainbow
Pagine: 121
Prezzo: € 3,49
Uscita: 22 Agosto 2014
Sinossi:
Peter
Mitchell si è lasciato il matrimonio alle spalle e se n’è andato con due cose
soltanto: una valigia e Harry, il suo compagno canino.
Quando
Harry si ammala, Peter si trova ad affrontare una delle decisioni più difficili
della sua vita: dire addio al suo migliore amico.
Evan
Wells è il veterinario che si occupa di Harry e Peter resta sorpreso di quanto
velocemente lui e il medico stiano diventando amici. Si ritrova ad aspettare
con ansia le sue telefonate, così come di poter passare del tempo con lui.
Peter sa che Evan è gay, ma la cosa non lo preoccupa. Non fino a quando Evan
confessa di provare attrazione per lui.
Peter
si ritrova ad ammettere a se stesso di non essere così avverso a quell’idea
come pensava, e la cosa lo mette in difficoltà.
Recensione a cura di Emily Hunter:
Prima di tutto vorrei dire che non ho mai avuto
un animale domestico, che ci fantastico sopra fin da bambina e che non ho la
lacrima facile, infatti i casi più recenti in cui ho avuto bisogno della scorta
di fazzoletti sono stati la morte di Dobby in Harry Potter, la quasi morte di
Bumblebee in Transformers e una scorta a parte per i libri di Tj Klune, detto
ciò passo alla recensione.
Ho pianto. Ho pianto come una bambina in tutta
la prima parte del libro e ringrazio che nessuno fosse in casa perché altrimenti
mi avrebbero spedita alla neuro. Questa storia è il chiaro simbolo dell’amore
tra un umano e un cane ed è stata tenera dall’inizio alla fine.
Harry era un cagnolone che ha tenuto compagnia
per così tanti anni ad un uomo divorziato da diventare lui la sua famiglia. Era
quello che lo svegliava, che gli correva incontro quando tornava a casa, che lo
aspettava quando non c’era, che mangiava con lui. Io non so come sia avere un
cane o un gatto o qualsiasi altro animale, il mio massimo sono stati i pesci rossi
con una vita moooolto breve, ma posso affermare che se ti ci affezioni, quando
li perdi è come perdere un membro della famiglia.
Peter… non so nemmeno come rendere l’idea.
Quando ha dovuto prendere la terribile decisione di sopprimere Harry gli
mancavano le parole ma ha acconsentito, ha messo il bene di Harry al di sopra
del suo, ha preferito che non soffrisse più e io ho pianto. Credo che sia stata
la cosa che mi ha fatto commuovere di più. Molte persone, egoisticamente,
pretendono di far vivere il proprio amico finché non si spegne; non importa se
soffre o non ce la fa più, vogliono comunque che stia con loro. È… ingiusto.
Comunque, Harry lascia Peter in buone mani e
così si conosce Evan, il giovane veterinario che ribalterà il mondo di Peter.
Inizia un periodo strano per i due: diventano
amici piano piano, tant’è che alla fine non riescono a fare a meno l’uno
dell’altro, programmano giornate insieme, si telefonano per chiacchierare del
più e del meno e alla fine mettono le carte in tavola, con tutte le titubanze
del caso.
Ci sono stati due punti che mi hanno colpita
particolarmente durante la lettura.
Il primo è che Evan “convive” con il suo
pseudo-ragazzo Joey e quando scopre che effettivamente ha un amante ma che
l’amante è lui ci sono rimasta… secca. Io ancora non concepisco come fa una
persona a trattare così un’altra. Insomma sei un uomo adulto, hai un fidanzato,
lo ami e ci convivi… e ne cerchi un altro con cui convivere? Queste cose
accadono sul serio, magari non spesso, ma si sente alle volte di tizio/tizia
che in realtà era sposato/a ma stava anche con caio/caia perché voleva di più
dalla vita. Mi parte l’embolo ogni volta, non la comprendo proprio come cosa.
Se ti sei stufato te ne vai e basta, non rovini la vita a due persone.
Il secondo punto è stata la totale accettazione
della relazione di Peter e Evan da parte dei figli del primo. Peter era tutto
preoccupato su come fargli capire la situazione, come farla sembrare GIUSTA, ma
i bambini stupiscono sempre. A loro non è importato nulla, solo che il papà
avesse qualcuno che tenesse a lui e lo amasse contava davvero. Chiarito questo,
uno è tornato a giocare con i Pokèmon e l’altra a parlare con l’amico. Facile e
semplice.
E poi beh… ho ripianto alla fine.
È stato un libro breve, ma mi ha trasmesso così
tanto che il numero delle pagine alla fine non ha avuto importanza. Ho pianto,
ho riso, mi sono arrabbiata… insomma emozioni da libri.
Sue Brown ha scritto tutto
con maestria, la storia è scorrevole. Che trasmette molto l’ho detto un triliardo
di volte. Se mai avrò un cane spero di avere un rapporto speciale come quello
tra Harry e Peter, perché un amico così lo
desidererebbero tutti.
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