Doveva solo tenerla d’occhio,
ma era impossibile senza innamorarsene
Ambientazione: Inghilterra, 1824
Genere: Romance Storico
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Classic - n° 1081
Prezzo: € 4,50
Ebook: € 2,99
Sinossi:
Lady Honoria Smythe-Smith, violinista bella ma non troppo abile, si trova a Londra per un’altra Stagione, determinata a sposarsi a ogni costo. Non sa che suo fratello maggiore, fuggito all’estero a causa di un duello, ha incaricato Marcus Holroyd, conte di Chatteris e loro migliore amico d’infanzia, di vegliare su di lei. Proprio nel tentativo di distoglierla da uno dei suoi folli piani per acchiappare un marito, Marcus rimane vittima di un incidente e contrae una grave infezione. Sentendosi responsabile dell’accaduto, Honoria si precipita in suo soccorso, e ben presto entrambi scopriranno che, a unirli, è molto più di un’amicizia…La serie “Quartetto Smythe-Smith” è così composta:
1 - Just like Heaven - UN AMORE PERFETTO
2 - A Night Like This
3 - The Sum of All Kisses
4 - The Secrets of Sir Richard Kenworthy
Sono senza
parole.
Letteralmente…
Non ho la minima idea di cosa scrivere per iniziare questa recensione.
Se mi date un
attimo della vostra attenzione, vi spiego anche il perché.
Tutto ebbe
inizio nell'estate del 2010, quando m’imbattei per la prima volta in un libro
di Julia Quinn (per intenderci, il libro era “Il duca e io”)… fu amore a prima
vista!
Scrittura
scorrevole, dialoghi brillanti, uomini… WOW… da sognare a occhi aperti, donne
intelligenti e simpaticissime, luoghi magici per meravigliose storie d’amore.
Insomma, per farla breve… WOWOWOWOWOW!!!!
Da allora ho
comprato tutti i suoi libri a occhi chiusi. Compreso “Un amore perfetto”, primo
della serie “Il quartetto Smithe-Smith”, nome già incontrato in altre serie e
molto noto per il pessimo orecchio musicale delle componenti.
Ed eccoci giunti
al motivo per cui sono senza parole.
Scrittura
scorrevole? Sì, la Quinn è la Quinn e sa scrivere in modo decisamente
coinvolgente.
Dialoghi
brillanti? Ni… sinceramente mi sono piaciuti solo i battibecchi tra i
componenti del quartetto, gli altri non erano nulla di particolare.
Uomini WOW?
L’unico che ricordo perfettamente è Colin Bridgerton… gli altri sono stati
eclissati o non erano abbastanza attraenti.
Donne
intelligenti e simpaticissime? Insomma… la protagonista è intelligente, ma non
mi ha entusiasmata più di tanto. Per quanto riguarda le altre donne, non sono
state approfondite abbastanza per un giudizio pieno e definitivo.
Luoghi magici?
Non ne ricordo nessuno.
Storia d’amore?
Solamente un vago abbozzo.
Mi capite
adesso?! Non sono riuscita a trovare la Quinn dei vecchi tempi, quella che
adoravo con tutto il cuore e con tutta l’anima!
Per una trama
che di per sé non prevede nulla di particolare, mi aspettavo quantomeno una
storia d’amore lunga, travagliata e piena di passione e lenta seduzione!
E invece no… il
libro parla di Honoria Smithe-Smith e di Marcus Holroyd. Quest’ultimo, a causa
di un incidente (o meglio una trappola) provocato da lei, si ritrova quasi in
fin di vita. Honoria e la madre corrono nell'abitazione del conte di Chatteris
per curarlo e vegliare su di lui durante la convalescenza (tengo a precisare
che a questo punto il lettore è arrivato a tre quarti del libro). Lui guarisce,
capiscono di amarsi e lieto fine. Stop.
Ora… mi dite
come posso apprezzare pienamente un libro in cui tre quarti della lettura è una
lenta e meticolosa (a volte anche ripetitiva) descrizione dei metodi usati per
curare la ferita al conte? Momenti, tra l’altro, in cui lui è quasi sempre
incosciente o in preda alla febbre? Che seduzione è?
E poi il finale…
personalmente l’ho trovato un po’ troppo affrettato. Insomma poteva tagliare un
po’ sulla guarigione e approfondire la storia d’amore, no? E quell’unica scena
d’amore messa lì così… non mi ha convinta del tutto.
Ho notato anche
alcune assurdità veramente grosse per la Quinn: un medico non si accorge che
una ferita è in suppurazione? Una governante dell’epoca che non sa curare e
pulire una ferita? Una ragazza nubile può assistere giorno e notte un uomo
scapolo e seminudo, dormendo al suo fianco senza subire conseguenze?
Ho i miei dubbi…
grandi, grossi dubbi.
Ora… visto che
non voglio tediarvi più di tanto, cercherò di concludere.
Ho chiuso li
libro chiedendomi: “È già finito? Ma come?” perché, nonostante la scorrevolezza,
in quelle 260 pagine circa la trama è troppo, troppo semplice: nessuna trama
secondaria, nessun litigio, nessun mistero, nessuna passione. Niente di niente.
Comunque sia, la
Quinn resterà una delle mie autrici preferite e andrò avanti a comprare tutti i
suoi libri a occhi chiusi, ma per quanto riguarda “Un amore perfetto” non
riesco a dare la sufficienza che vorrei. Non ho trovato la scintilla tipica
della nostra Julia che si sarebbe potuta benissimo adattare al divertente
quartetto musicale Smithe-Smith. Ho finito il libro sentendomi un po’ delusa e
francamente ricordo ben pochi dettagli… peccato.
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