Con questa puntata si conclude un'epoca, quella fatta di vampiri atipici, fate irriverenti e personaggi dalla moralità e dal comportamento controverso. Per anni True Blood ha rappresentanto una rottura degli schemi classici, un'esplorazione dei limiti dell'etica e della convivenza civile tra esseri diversi. Nonostatante una disastrosa ultima stagione, non possiamo che essere tristi. E lo è anche il nostro Goblin, anche se non ci risparmia la sua lingua tagliente nel commentare l'ultima puntata. Noi di Insaziabili Letture ringraziamo di cuore questo esserino bruttino e simpatico che ci ha tenuto compagnia durante questa stagione televisiva. Vi assicuriamo che il Goblin tornerà presto e più cattivo che mai!
E così eccoci qui, caro lettore, all’ultimo
commento per questa serie nata come la più mitica di tutti i tempi e finita un
po’ in vacca. Già. Eppure non importa. O meglio, importa, ma mi sono resa conto
che, nonostante tutte le porcherie che sono riusciti a infilare in questa
stagione, il ricordo di Eric niente e nessuno riuscirà mai a intaccarlo. Tanto
è solo per lui che guardavo questo telefilm, sin dal quarto episodio della
prima stagione. Sin da quella prima inquadratura nei toni del rosso, quando
abbiamo avuto la prima immagine del Vampire Viking God seduto sul suo trono,
impassibile e immutabile come una montagna.
Perdonatemi quindi se questo commento non sarà
quello classico a cui siete ormai abituati, ma un omaggio a lui. Perché anche
in mezzo a tutte le vaccate possibili e immaginabili, quando lui appariva non
contava niente altro.
Voglio comunque tentare di analizzare questo
finale anche per chi non ha visto l’episodio e non lo vedrà. E non si perderà
niente per non averlo visto, se non, appunto, le scene che coinvolgono Eric o
l’esplosione della prugna secca. Ebbene sì, signore e signori. Noi ci
scherzavamo, ma alla fine Bill Compton È ESPLOSO SUL SERIO!!!!
Cazzo, erano sette stagioni che aspettavo che succedesse e ho sopportato –
quasi – di buon grado lo sfrangiamento di maroni immane che ha preceduto il
lieto evento. Perché naturalmente non poteva crepare in silenzio, senza menarla
per tutto l’episodio. Anzi, in pratica due episodi, lo scorso e questo. No,
abbiamo dovuto sorbirci un finale fatto di “Ti
amoh troppoh per restareh. Finchè ci sono io tra i piedi tu non potrai rifarti
una vita, perché so’ trooooppo figoh e nessunah mi può resistereh.”
Meno male che ci ha pensato Eric, nella scorsa
puntata, a rimetterlo al suo posto: “Non ti dare tante arie” gli ha detto il
vichingo, e noi tutti avremmo voluto alzarci e far partire una ola di
dimensioni intergalattiche.
Fino all’ultimo, la Prugna ha dimostrato il suo
estremo egoismo, altro che spirito di sacrificio: primo, pretende sempre di
sapere cosa è meglio per gli altri, come se chi lo circonda non fosse in grado
di decidere da solo. Sookie non è capace di decidere chi vuole nella sua vita;
alla figlia dello stesso Bill, in un episodio delle passate stagioni, è stata
negata la trasformazione, richiesta in punto di morte, con tono di supplica,
perché secondo lui non era cosa buona e giusta. Tanto l’ho odiato allora, tanto
lo odio adesso. Vabbè, io lo odio sempre, l’ho sempre odiato e sempre lo
odierò, anche adesso che è crepato. Secondo, visto che aveva già un piede nella
fossa per via del virus dell’Hep V, non poteva andarsene in un cantuccio
sperduto del mondo a schiattare in solitudine, no: doveva costringere quella
povera disgraziata ad ammazzarlo con le proprie mani, una cosa di una crudeltà
inaudita e del tutto priva di senso, visto che gli bastava aspettare qualche
giorno per ottenere lo stesso risultato. Se lo scopo degli autori era quello di
farci intenerire e commuovere, hanno cannato di brutto, almeno con la
sottoscritta. Ancora un po’ e avrei avuto bisogno di una flebo per sopportare
il suo blaterare e le sue solite espressioni da cane bastonato. Peccato che
abbiano aspettato a farlo svampare all’ultima puntata in assoluto; sarebbe
stato bello godersi qualche episodio senza la sua fastidiosa presenza. Così non
possiamo nemmeno assaporare l’utilità di questa morte.
Questo finale è stato l’apoteosi della parola
“normalità”: praticamente il contrario dello scopo per cui True Blood era nato,
cioè esaltare le differenze in senso assoluto, addirittura ipotizzando
l’avvento di un’altra razza accanto a quella umana. Bella menata. Perché solo
la normalità dev’essere apprezzabile e auspicabile? Orrore!!
La scena finale vede tutta la banda di Bon Temps
riunita attorno a un’allegra tavolata, quattro anni dopo: Jason accasato con
figli, Sam che torna al paesello, anche lui con moglie e figlia; Hoyt e
Jessica, che bambini non possono averne, anche loro lì a respirare aria da
Mulino Bianco assieme a Lafayette e James, Andy e moglie e figli… che bello che
bello che bello. E poi c’è lei, Sookie, incinta di non si sa chi – il tizio si
vede solo per un attimo, manco si danno la pena di presentarcelo – trulla e
felice nel suo vestito a fiori, protesa verso la nuova vita, finalmente libera
dall’influenza nefasta di quei cattivoni dei vampiri. Come ha detto una mia
amica, bastava che fosse un maschio umano normale e fertile. Peggio di
Twilight, in cui non si contemplava il sesso al di fuori dal matrimonio.
Nei libri – di cui ho letto solo i primi cinque
– so che Sookie finiva con Sam. Anche qui, la donzella ha scelto una vita normale. Intendiamoci, non ho niente
contro le vite normali. Anche io conduco un’esistenza abbastanza banale. Bagni
nelle pozze di fango, devastazione di qualche villaggio, cose del genere,
insomma. Ma, ripeto, non era questo lo spirito con cui True Blood era nato.
E il nostro amato vichingo? Beh, per lui il
finale è più lieto, anche se non sono sicura che mi sia piaciuto vederlo
trasformato in un imbonitore televisivo assieme a Pam, a smerciare New Blood e
a lucrare sulle disgrazie dei suoi consimili vampiri. Però mi è piaciuta
l’inquadratura finale, con lui di nuovo sul trono del Fangtasia,
sguardo impassibile e glaciale, e Sarah Newlin incatenata nel suo seminterrato
a nutrire vampiri danarosi e a litigare con il fantasma del reverendo Newlin.
Lei, almeno, ha avuto quello che meritava. Eric, il suo personaggio, non è mai
stato sfruttato al massimo delle sue potenzialità, e questo è il delitto
veramente imperdonabile degli autori. Non solo di questa stagione, ma di tutte.
Minutaggio scarsissimo, buchi narrativi orribili – ricordo che non ci è stato
dato uno straccio di spiegazione su come abbia fatto a salvarsi dalle fiamme
che lo hanno avvolto alla fine della scorsa stagione – comportamenti del tutto
fuori personaggio…È proprio un peccato.
Eppure lo abbiamo amato lo stesso. Lo abbiamo
amato tantissimo e lo ameremo per sempre.
Vi voglio regalare qualcosa che ho scovato oggi
nel blog di un caro amico, Luigi Toto, admin del mitico True Blood Italian
Blog, su cui ho combattuto innumerevoli battaglie come Team Eric.
È un omaggio al Vichingo
dei nostri sogni, tratto a sua volta da BuzzFeed, e penso che riassuma tutto
quello che abbiamo sempre pensato di lui.
Godetevelo.
http://luigitoto.altervista.org/perche-eric-northman-ci-manchera-true-blood/
Il mio lavoro su True Blood è terminato, caro
lettore.
Ringrazio le admin per l’opportunità che mi
hanno concesso e te per aver speso il tuo tempo prezioso a leggermi e a volte a
commentare. Ci rivediamo a settembre con le recensioni perfide ai libri. Non
mancare!
ovviamente sempre e comunque d'accordo con te!!! Io ho visto questo finale come il "festival delle banalità" esattamente il contrario di tutto quello che di bello, nuovo, rivoluzionario era stato questo show... peccato davvero... ma noi sp'ettatori ce l'abbiamo messa tutta a seguire le insulse story lines che ci hanno propinato, loro (gli autori, sceneggiatori, show runners etc) ce l'hanno messa tutta per rovinare uno show stupendo...Hanno fatto un grande casino ma sono almeno riuscita a non fare peggio dell'orrendissimissimo finale della saga, ma fare peggio della Harris era davvero umanamente impossibile!
RispondiEliminaConcordo in tutto e per tutto con quanto scritto dal Goblin anche in questo ultimo commento.
RispondiEliminaNon c'è niente da dire, il nostro Vichingo Eric è sempre stato e rimarrà il personaggio da me più amato sia nei libri che nella serie TV.
(anche io ho molto da ridire sul modo in cui lo hanno sempre sminuito )
La morte di Beeeeeaaalllhhh è stata la parte migliore di questa stagione anche se, scusate il francesismo, non poteva andarsene a salutare il sole per cazzi suoi invece di fare il filosofo del cavolo e costringere quella povere demente ad ucciderlo???
Lo fai perché così lei sarà libera sia da te che dal suo essere fata? Ma fatte una cariolata de fatti tuoi e mori senza dover trascinare anche la povera Jessica nel dolore per giorni mentre ti trascini per casa e fai finta di soffrire in silenzio.
NO, no, no!
Veramente quest'ultima puntata mi ha veramente delusa.
Che senso ha chiudere con il quadretto felice di tutti che mangiano insieme, pieni di figli e tutti falsamente soddisfatti? Forse questa è stata la scena più fantasy di TUTTA la serie TV.
Diciamo che anche io ho molto apprezzato l'inquadratura finale di Eric sul trono al Fangtasia perché è stato come rivedere il vecchio e potente Vichingo che dalla sua posizione predominante può tenere d'occhio tutto e tutti.
Pam è stata un'ottima spalla per lui e son contenta che siano rimasti insieme.
Grazie infinite al nostro Goblin che ci ha accompagnati in questa avventura (agonia) dell'ultima stagione di True Blood. Non vedo l'ora di leggere altri tuoi commenti, che siano di libri, film o serie TV.