Genere:
M/M
Editore:
Triskell
Edizioni
Pagine:
51
Prezzo: €
1,99 (ebook )
Uscita: 6
maggio 2016
Traduttrice:
M.A.
Diotta
Sinossi
Sean
Waters sta attraversando un brutto periodo a causa della crisi
economica, così si ritrova a lavorare nell’autoconcessionaria
gestita dal suo dispotico padre. Non è il massimo come impiego, ma
almeno frutta uno stipendio. L’unico problema? La sua tremenda
cotta per Jackson Rayburn, il direttore generale.
Quando
Jackson gli consiglia di provare un’auto sportiva nuova di zecca,
Sean non ha la minima idea che Jackson in realtà non vuole portare
solo l’auto a fare un giro.
Entrambi
hanno bisogno di quel lavoro, ma il capo non transige riguardo alle
relazioni tra i suoi impiegati. D’altronde, non si tratta che di
una piccola cotta, quindi possono andare avanti e fingere che non sia
successo nulla.
Ma è
davvero così?
Di solito non sono una
gran fan dei racconti, preferisco storie più lunghe in cui i personaggi si
scoprono pian piano e la trama risulta più completa, più ricca di dettagli.
Tuttavia, amo molto questa scrittrice e in genere non mi lascio scappare ogni
sua uscita.
Devo dire che in queste
poche pagine l'autrice è riuscita a condensare una storia molto piacevole da
leggere, scorrevolissima e con due protagonisti accattivanti.
Le informazioni che
abbiamo sui due protagonisti sono un pochino scarse, giusto due parole sul
passato del protagonista Sean e del perché si sia ritrovato a lavorare
nell'autosalone del padre, mentre su Jackson non abbiamo molte informazioni, ma
la storia funziona comunque.
Il racconto è narrato dal
punto di vista di Sean in prima persona.
La loro reciproca
attrazione e l'impossibilità di sfuggire a essa sono il motore trainante di
tutto.
A causa della crisi
economica, la società per cui lavorava Sean lo ha licenziato e il ragazzo non
ha avuto altra scelta che tornare a lavorare nell'attività di famiglia.
Tornare a lavorare per il
padre a trentaquattro anni per pagarsi vitto e alloggio non lo entusiasma
affatto; trovarsi poi ad avere sempre a che fare con la sua cotta
adolescenziale, che non è ancora passata, per il direttore del salone è un
ulteriore elemento di disturbo per il ragazzo:
“...il motivo per cui Jackson Rayburn aveva mandato a puttane la mia pressione arteriosa era che provavo qualcosa per lui da molto prima che iniziassi a lavorare lì. Da ancora prima che il tempo ingrigisse i suoi capelli scuri all’altezza delle tempie, spruzzando gli altri di un po’ di bianco...Occhi blu, barba incolta di un giorno, capelli scuri e lineamenti spigolosi...”
Una gran bella distrazione
per il povero Sean che deve avere a che fare con Jackson tutto il giorno, tutti
i giorni e fino a tarda sera!
Il ragazzo non è da
biasimare, ha davvero ottimi gusti, e sembra che anche Jackson non sia
insensibile al fascino di Sean.
Sarà un giro di prova
notturno su auto sportiva a far capitolare di due:
“Un primo bacio era sempre un’esperienza eccitante e sexy, specialmente quando era inatteso, ma quello superava qualsiasi nuova e insolita prima volta. Quello era Jackson...Superava di gran lunga tutto ciò che avevo immaginato. Molto meglio. Oh mio Dio. Jackson aveva il pieno controllo, dosava la profondità dei nostri baci e la loro durata, senza mai trascurare il mio bisogno di respirare. La presa delle sue dita era ferma sulla mia nuca, ma al contempo delicata per permettermi di inclinare la testa quando le sue labbra e la sua lingua mi incoraggiavano ad aprire la bocca.”
A questo punto sembrerebbe
che le cose per i due siano tutte in discesa: sono attratti entrambi
dall'altro, questo è sicuro; anche se non sono ancora innamorati sono sulla
buona strana per diventarlo. Quale potrebbe essere allora l'ostacolo al loro
amore? Il padre di Sean.
L'uomo non è omofobo, ma
non tollera i rapporti amorosi tra colleghi di lavoro; il resto del racconto
gravita intorno alla paura di Sean che il padre lo licenzi o peggio licenzi
Jackson a causa della loro relazione segreta. Sean non vuole essere la causa
della perdita del lavoro dell'amante, vorrebbe vivere meglio questa storia che
sta nascendo, cambierebbe lui stesso lavoro se potesse, ma non è proprio nella
condizione economica ideale per farlo.
Mi sarebbe davvero
piaciuto avere alte informazioni sui due, specialmente su Jacskon che è stato
lasciato forse un tantino troppo in disparte, ma d'altronde questo è un
racconto, breve ma intenso, e il resto del film sui due uomini lo continuerò io
nella mia testa.
Nessun commento:
Posta un commento