Genere: M/M,
Editore: Triskell EdizioniPagine: 91
Prezzo: € 3,41 (ebook)
Uscita: 31 ottobre 2016
Sinossi:
La gente va e viene.
Sono passati dodici anni da quando Edwin Tully è arrivato a Oxford e si è
innamorato di Marius. Un uomo brillante. Un artista. Qualcuno con cui
condividere il resto della vita.
Ma dieci anni più tardi, la loro storia è giunta al capolinea.
Ora Edwin vive da solo nella
casa che un tempo aveva diviso col suo partner. Si occupa di dare nuova vita a
vecchi libri e memorie sbiadite, cercando di costruire un futuro coi frammenti
del passato.Ma dieci anni più tardi, la loro storia è giunta al capolinea.
Ma a un tratto il tempo cambia, e il fiume irrompe nel tranquillo mondo di Edwin, portando con sé Adam Dacre, dell’Agenzia per l’ambiente. Questo sconosciuto dalle mani ruvide e con ai piedi un paio di stivali consunti è un alquanto improbabile cavaliere dalla scintillante armatura, ma lascia intravedere a Edwin la speranza di qualcosa che credeva perduto per sempre.
E quando i due impareranno a conoscersi, lottando contro l’imminente inondazione, Edwin scoprirà che non è possibile proteggersi da ogni cosa… e che a volte non vale nemmeno la pena tentare.
È
il secondo libro che leggo di questo autore e, come è successo con quello
precedente, “Glitterland”, ne sono
innamorata.
Il
suo stile è delicato, pieno di sfumature, sa perfettamente come trasmettere al
lettore tutte le emozioni dei suoi due dolcissimi protagonisti; due ragazzi
puri e soli che finalmente si sono trovati.Un libro delicato, dolce, con due giovani veramente unici e speciali: Edwin, un timido restauratore di libri, che vive tutto solo in una grande casa nella pianura inglese, sempre a rischio di alluvione, e un giovane ingegnere che combatte contro le alluvioni, il dolcissimo colosso Adam, tutto capelli rossi, lentiggini e stivaloni.
“Nessuno
avrebbe potuto definirlo piacente – e le galosce arancio non erano d’aiuto – ma
quando sorrideva? All’improvviso la bellezza perdeva d’importanza, contava solo
il modo in cui la felicità sapeva tramutare il volto di un uomo. Non era
nient’altro che una semplice dimostrazione di socievolezza, ma mi fece rendere
conto di quanto tempo fosse trascorso dall’ultima volta che uno sconosciuto mi
aveva sorriso. Di quanto tempo fosse trascorso dall’ultima volta in cui avevo
avuto di fronte qualcuno a cui ricambiare un sorriso. ...Lui sorrise. Gesù.
Fossette. Mi sorpresi a domandarmi se ne avesse delle altre. Alla base della
schiena. Sopra i fianchi. Il tutto ricoperto da una manciata di lentiggini...Ed
eccola di nuovo: quella malizia, che gli riempiva lo sguardo di luce...Mimò di
nuovo il lancio del lazo. «Non lo farai davvero.» E invece lo fece. E ridere
con lui, lì, sul marciapiede di fronte casa mia, fu un po’ come morire. Come
rendersi conto che non avrei mai più respirato allo stesso modo.”
Edwin
vive in un'enorme e bellissima casa che però ha bisogno di molte cure e per lui
è dura da quando il suo fidanzato Marius, un pittore, l'ha lasciato dopo dieci
anni insieme.
Edwin
è estremamente timido, ha difficoltà ad aprirsi con gli altri anche a causa dei
suoi problemi di comunicazione: soffre di una specie di balbuzie che lo fa
litigare spesso con alcune lettere dell'alfabeto.Ha praticamente solo un'unica amica: Mrs. P., la sua vicina di casa, rimasta sola anch'essa dopo la morte del marito. I due si salutano dalle rispettive finestre delle cucine; si augurano la buona notte con una tazza da tè in mano, ma molte volte si ritrovano a notte fonda a sgranocchiare biscotti insieme. La vita di Edwin sembra essersi fermata da quando è stato lasciato da Marius, non riesce a chiudere con il passato; si crede ancora innamorato dell'uomo con cui ha trascorso dieci anni della sua vita.
“
«Il punto è che non pensi mai che un giorno dovrai morire,» mi aveva detto una
volta Mrs. P. «Anche quando sei vecchio come me. Non credo in Dio, nel paradiso
e in tutte quelle sciocchezze – sono il genere di cose di cui tendi a
dimenticarti quando sei sopravvissuto a una guerra –, quindi non credo che lo
rivedrò mai più. Ma, per certi versi, sarà bello non dover sentire più la sua
mancanza quando tutto sarà finito.» All’inizio, avevo sentito la mancanza di
Marius. Ma cos’erano dieci anni in confronto a cinquanta? La brutalità della
perdita si era trasformata in un dolore che si era attenuato, tramutandosi in
qualcosa di diverso: la semplice consapevolezza dell’assenza, non
necessariamente della persona in sé, ma della vita che mi ero illuso di avere.”
Sembra
che quest'anno l'alluvione causerà parecchi problemi ad Edwin, ma gli porterà
anche molto di più della pioggia, un vero dono del cielo! Mi piace pensare che
tutta la pioggia caduta, la causa dell'alluvione, siano in realtà le lacrime
versate da Edwin e che il cielo, non potendone più di vederlo così solo a
disperarsi per un amore perduto, avesse deciso di mandargli un angelo custode,
capace di prendersi cura del suo cuore.
“«Adam?»
Mi piaceva sentire il suo nome in bocca, la d
saldamente sorretta dalle due vocali. «Lo hai già fatto. Lo sai, vero?»
«Non mi sembra di aver fatto granché in questo momento.» «Un’inondazione è
s-solo un insieme di gocce.» Lui mi lanciò un’occhiata. Stava sorridendo.
«Sexy, gentile e un po’ misterioso. Come ho fatto a essere così fortunato?» «È
così che mi vedi?» «Tutti sono misteriosi prima di conoscerli.» «M-ma quando mi
avrai c-conosciuto, non sarò più misterioso.» «È vero, sarai tu, e sarà anche
meglio.»”
“Adam…» dissi, la voce stretta dall’urgenza e da un disperato
bisogno di essere ascoltato, «sai che non è colpa tua, vero? Non sei
responsabile delle cose brutte come non lo sei delle belle. Le persone fanno le
loro scelte.» «Sì, lo so. Le persone fanno le loro scelte, e ogni tanto vanno
via. E, quando succede, raccogliamo i pezzi del nostro cuore, andiamo avanti
con la nostra vita e facciamo del nostro meglio, in attesa di vedere cosa
accadrà.» Fece un sorriso storto. «Mi piace tenere sotto controllo i corsi
d’acqua. Impedire che la gente si ritrovi la casa allagata. Mi fa sentire
utile.»”
Non aspettatevi personaggi da classico romance: perfetti e con
fisici statuari. I personaggi a cui da vita Alexis Hall non sono perfetti ma
semplicemente e assolutamente VERI; hanno davvero un'anima che esce dalle
pagine e che ti sa conquistare fin dalle prime righe.
Questo libro è davvero un piccolo gioiello, non fatevelo scappare.Devo assolutamente fare i complimenti a chi lo ha tradotto: non deve essere stato facile far andare d'accordo la lingua inglese con quella italiana nei problemi di linguaggio di Edwin, davvero un lavoro eccezionale!
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