Dall’autrice dei bestseller Dieci piccoli respiri e Quattro secondi per perderti
Genere: New Adult
Editore: Newton Compton
Pagine: 370
Prezzo: € 4,99 ebook - € 7,90
Uscita: 27 Febbraio ebook - 12 ottobre 2017
Sinossi:
Luke Boone non sa esattamente di cosa si occupi suo zio Rust, ma è deciso a entrare nello stesso giro per avere ciò che ha lui: auto, soldi, donne. E sembra che il suo desiderio si stia finalmente realizzando. Quando Rust gli consegna le chiavi del garage, c'è un secondo mazzo che apre la porta a tonnellate di denaro e opportunità. Certo, si tratta di affari non esattamente legali, ma Luke non è mai stato il tipo che si preoccupa per questo genere di cose. Soprattutto quando in ballo ci sono una Porsche 911 e una ragazza mozzafiato di nome Rain.
Clara Bertelli è una ragazza in carriera: a soli ventisei anni è uno dei migliori agenti sotto copertura della polizia di Washington, e le hanno appena affidato un caso che potrebbe far schizzare la sua carriera e incastrare una delle più famigerate bande di ladri d'auto della costa occidentale. Per riuscire però, dovrà calarsi molto a fondo nel personaggio di Rain Martines. Il suo obiettivo? Il nipote ventiquattrenne di un pezzo grosso, pronto a seguire le orme di suo zio.
La Tucker non delude mai. Nessuno dei suoi romanzi mi ha lasciata perplessa. Nessuno!
Prima di parlarvi de “La ragazza che amava la pioggia”, vorrei porre l’accento su una questione spigolosa che riguarda il Romance, in modo tale da farvi capire la bellezza racchiusa in un genere che molti definiscono di seconda mano.
Premettendo che tutto è già stato detto, raccontato e spiegato, considerando il fatto che il romance vive di stereotipi, la domanda che sorge spontanea è: “cosa c’è di bello nel leggere sempre le stesse storie?”.
La risposta è davvero semplice: il bello è racchiuso a un livello che, per i più esperti, corrisponde alla caratterizzazione dei personaggi, alla struttura della storia e allo stile dell’autore. Per i meno esperti si traduce in emozioni. Se la “solita storia” vi ha, in questo caso, colpito o emozionato, allora vuol dire che chi l’ha scritta ha saputo renderla reale.
La Tucker (ma anche molte altre) ci riesce benissimo.
In questo romanzo abbiamo un giovane di 24 anni, Luke, che è il nipote di un tipo poco raccomandabile e che cerca di entrare a far parte di un giro altrettanto poco raccomandabile. Abbiamo quindi un “cattivo ragazzo”.
Dall’altro lato c’è lei: bella, intelligente e simpatica. Carla/Rain è anche una giovane poliziotta infiltrata.
Quanti libri esistono dove lui, malavitoso, si innamora della lei sotto copertura e poi ne esce un pandemonio?
Troppi.
Eppure questo romanzo è bellissimo.
Il segreto della Tucker, a parte una scrittura, è la caratterizzazione dei personaggi.
Li rende credibili, umani, difettosi e, così facendo, il lettore li segue e crede in loro.
Luke è giovane e inesperto. Vorrebbe avere la completa fiducia dello zio per poter finalmente far parte della sua organizzazione. Vuole fare soldi, vuole essere ricco e brillare agli occhi di tutti.
«Sono solo stanco della merda di Miller». Non dico altro. Sono stanco di timbrare il cartellino tutti i giorni, di lavorare il sabato. È una vita da cretini e non mi interessa affatto. È quella che non avrei dovuto vivere, Rust me lo aveva promesso.
Quello che ignora, vista la giovane età e la poca esperienza, è che quei soldi sono sporchi del sangue di vittime innocenti. Non vede al di là dal suo naso e ha il cuore buono.
Pessimo mix per una persona che vorrebbe diventare famosa nei ranghi della malavita.
Rain, d’altro canto, sa bene cosa si nasconde dietro ed è suo il lavoro scovare i cattivi e metterli al fresco.
Solo che pensava di trovare il solito mafioso, l’uomo nero senza sentimenti e viscido… invece Luke è, ai suoi occhi, un tenero orso quasi indifeso.
Mi sono già trovata in questa posizione ingannevole. Eppure questa volta sembra del tutto nuova e diversa. E in qualche modo più pericolosa. Un alito al profumo di menta mi sfiora la guancia e non riesco a non respirare a fondo. Non riesco a non girarmi. Non riesco a non dirigere il mio sguardo verso un paio di occhi azzurri appartenenti al tizio che aiuta una giovane madre a raccogliere la spesa e nutre anziani senza fissa dimora e non sembra affatto un criminale.
Il problema, quindi, si fa enorme per Carla che si è fatta attrarre troppo dal suo alter ego Rain, si è calata troppo nella parte, si è esposta troppo. Prima di capirne il vero motivo (ossia l’amore), lotterà per salvare Luke e tutto il buono che c’è in lui.
Niente microspia.
Niente squadra di copertura.
Accantono il senso di colpa.
Tuttavia, non sarà un’impresa facile e nemmeno senza rischi. I giochi si fanno duri e i pericoli diventano enormi.
Lei è un agente sotto copertura, ha delle responsabilità nei confronti del Bureau e di tutte le persone che lavorano per garantire la sua sicurezza. Ha una carriera che potrebbe finire nel fondo della pattumiera se solo sbaglia un colpo. Deve stare attenta da entrambi i lati.
Innamorarsi di un sospetto è sbagliato, nascondere delle informazioni anche peggio e mettere a repentaglio una missione dai risvolti epocali è la fine conclamata di un futuro.
Ho cominciato con la volontà di seppellire tutti quelli coinvolti nell’assassinio di Wayne Billings per un pickup Ford rosso. Mi sento ancora così. Però, a un certo punto mi sono permessa di affezionarmi. Forse persino di innamorarmi. Forse per questo non riesco a resistere all’impulso travolgente di impedire a Sinclair di mettere il collo di Luke sul ceppo del boia.
E questa è solo una parte, quella che riguarda i due protagonisti visti da vicino; poi ci sono gli altri personaggi: lo zio, il collega, Jess e Alex (ve li ricordate? Sono i protagonisti del precedente libro 99 giorni), i cagnolini e molti altri che vi lascerò scoprire con calma.
Una storia bella, divertente, sensuale e adrenalinica, come solo la Tucker sa fare.
Quindi ecco svelato l’arcano per rendere una storia all’apparenza scontata, ricca invece di pathos, emozione e avventura.
Se la differenza la fa chi scrive, direi che questa autrice “s’ha da leggere”!
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