Genere: Thriller e noir
Collana:Collana Narrativa
Anno:2 015
Pagine: 256
Marchio editoriale: TimeCrime
Prezzo: € 9,90
Sinossi:
La mattina del giorno di Sant’Angelo il commissario
Gigi Berté sta passeggiando da solo lungo il porto di Lungariva, località
turistica in cui è stato “confinato” a causa di un procedimento disciplinare.
I pensieri sono rivolti al suo problematico amore
con la Marzia, sposata con un capitano di lungo corso, ma vengono bruscamente
interrotti dalla notizia di un duplice omicidio.
Nella notte di Pasqua, in un elegante albergo, una
coppia di amanti è stata freddata a colpi di pistola. Nella testa di Berté si
affollano gli interrogativi. Dove ricercare l’assassino? Tra i molti clienti
dell’hotel che trascorrono le vacanze in riviera? Tra i familiari o gli ex
amanti delle vittime? Oppure sarebbe meglio indagare sugli affari della
contessa Van der Meer, datrice di lavoro delle vittime? L’anziana contessa è
una donna ancora affascinante che nasconde molti segreti... e Berté è deciso a
scoprirli.
Ha inizio un’indagine che porterà alla luce
sorprendenti rivelazioni, anche sul fronte personale...
Pasqua si avvicina, e se volete concedervi una pausa di
lettura gialla per il lunedì dell'Angelo, questo è il libro che fa per voi. Un
doppio delitto scoperto la mattina di Pasquetta. A Gigi Berté rovina la
festività, a noi che amiamo gli intrighi, complici gli stravizi pasquali,
aumenta l'appetito.
Già l’antipasto è succulento: due amanti nudi crivellati
di pallottole nella camera del sontuoso Grand Hotel Miramare di Lungariva. Non
vi basta? Allora procedo con la seconda portata: i due erano rispettivamente
commercialista e segretaria della straricca contessa Van der Meer, nota
filantropa dai trascorsi poco chiari che alloggia a Lungariva sei mesi
all’anno.
Berté, che ama la buona tavola come noi, si trova a
perdere il pranzo di Pasquetta con Marzia, la donna che non è sicuro di amare,
e passa al vaglio una lista di sospetti fin troppo lunga: dagli ospiti
dell’albergo alle persone più vicine alle vittime. Chiunque può essere il
colpevole, e la ricerca si rivela difficile e faticosa. Anche perché c’è
qualcuno che si ostina a nascondere la verità.
La penna di Emilio Martini è di quelle che non si
dimenticano. Il giallo è costruito con cura e si lascia seguire, dando al
lettore tutti gli elementi utili per ricostruire la vicenda e portando avanti
con attenzione tutte le linee narrative. I personaggi sono interessanti e
credibili, a partire dal protagonista Berté che, pur avendo alcune
caratteristiche che ricordano altri investigatori famosi, riesce a ritagliarsi
un suo spazio personale: aspirante scrittore col terrore degli editori, eternamente
indeciso fra passato e presente, buon conoscitore di uomini, amante della buona
tavola e dal carattere sanguigno. Anche gli altri personaggi, dai più ai meno
importanti, mostrano una buona caratterizzazione. La ricerca del colpevole si
mescola alla vita privata del vicequestore e ai suoi tentativi di scrittura,
con un ritmo gradevole e senza momenti di stanca. Quando si arriva alla
conclusione, logica e credibile, si lascia il libro soddisfatti, e pronti a
leggere la prossima avventura di Gigi Berté. E, ovviamente, sazi come dopo un
ottimo pranzo pasquale.
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