Genere: M/M - New Adult
Editore: Dreamspinner Press
Pagine: 277
Uscita: 24 Marzo 2015
Sinossi:
Non
riesco a descrivere com’è voler gridare ogni minuto di ogni giorno.
Una terribile notte di dolore ha distrutto la sua normale
esistenza di adolescente e, due anni dopo, Aaron Downing si appiglia ancora
alla speranza che, un giorno, tornerà a sentirsi un essere umano completo e
funzionante. La sua vita, però, resta una serie costante di incubi, flashback e
paura. Quando, nel primo semestre del college, gli viene assegnato Spencer
Thomas come partner per un progetto di programmazione, Aaron decide che forse
la ‘normalità’ è sopravvalutata. Anche solo imparare a controllare la paura gli
basterebbe per trovare di nuovo la stabilità.
Dopo aver sentito una conversazione dei genitori
intenzionati a rinchiuderlo in un istituto –sacrificandolo per il benessere dei
suoi fratelli – Aaron cerca disperatamente di trovare un modo di gestire il suo
danno psicologico o anche di fingere la normalità. Il suo nuovo psicologo
riuscirà a controllare i propri demoni abbastanza a lungo da curare Aaron
oppure aggraverà solo la situazione?
Cercando disperatamente di comprendere la sua attrazione
per Spencer, Aaron si appiglia alla sua sanità mentale con entrambe le mani
quando questa minaccia di sfuggire al suo controllo.
Ed
eccoci di nuovo qui a parlare di un libro fantastico edito dalla
Dreamspinner Press. Si può essere dipendenti da una Casa Editrice?
Perché io senza sarei perduta, sappiatelo.
Per
l’ennesima volta mi trovo ad avvisarvi di armarvi di fazzolettini
se siete particolarmente sensibili, perché anche qui la lacrimuccia
potrebbe facilmente scivolare giù.
Ma
veniamo a noi.
Spencer
e Aaron. Aaron e Spencer.
Sto
già male solo a scrivere i loro nomi a cui anche se inverto l’ordine
mi risulta il medesimo sentore, come matematica alle elementari
quando ci insegnavano che cambiando l’ordine degli addendi il
risultato non cambia.
“Non
riesco a descrivere com’è voler gridare ogni minuto di ogni
giorno”
è la frase con cui inizia la trama, e già da qui avrei dovuto
capire molte cose.
Aaron
è sopravvissuto a un’aggressione terribile, ed è stato testimone
di un assalto ancor più terribile e con cui deve convivere per
sempre.
Okay,
niente, sono infuriata, devo cominciare dalla parte che mi fa
irritare.
Persone
spregevoli che vi sentite in diritto di rovinare la vita altrui per
gioco dovete morire in un modo atroce! La mia politica è vivi e
lascia vivere, ma si sa che episodi del genere accadono ogni giorno,
il telegiornale è niente in confronto a un bollettino di guerra.
Ogni volta che sento o leggo di episodi di violenza la mia prima
domanda è sempre la stessa: perché? Chi sei tu per aggredire una
persona per qualsivoglia motivo? Ti girano le palle? Ti senti
frustrato? La vita ti va da schifo? Hai problemi con Dio solo sa
cosa? Chiuditi in casa o cerca aiuto, ma NON ROVINARE LA VITA AGLI
ALTRI. Non è normale soffermarsi un attimo a pensare sulle
conseguenze delle proprie azioni? Se hai bisogno di sfogarti fallo da
solo e senza nuocere a nessuno, perché altrimenti sei un essere
ignobile che mi rifiuto di inserire nella categoria umana.
Sei
un mostro della peggior specie, punto.
Psicologi,
psichiatri e via dicendo: apprezzo il vostro lavoro, sul serio, ma vi
stimo un po’ meno quando l’unica soluzione che proponete sono
farmaci e ancor meno quando lavorate così tanto per intascare soldi.
Perché
trattate in modo diverso gli altri a seconda del problema che hanno?
Qui il soggetto è Spencer, ma di Spencer ne è pieno il mondo, e
trovo sconcertante che ci si rivolga a una persona sorda come se
fosse uno stupido.
Un
individuo che non sente non è per forza affetto da un deficit
intellettivo, sappiatelo.
Che
altro… ah sì. Evitiamo di fare di tutta l’erba un fascio. Se una
persona appartenente a una qualsiasi categoria fa una cazzata
colossale, non è detto che tutte le altre agiscano allo stesso modo.
Se mio fratello/cugino/collega/vicino/conterraneo ecc., compie un
determinato atto non necessariamente devo farlo anche io, quindi
evitiamo di andare contro a tutto e tutti, per favore.
Bene,
ora mi sento meglio.
Ritorniamo
a noi.
Aaron
è una persona devastata, al suo posto non mi sentirei né meglio né
peggio di lui. Tutto quello che pensa, tutto quello che prova… io
lo condivido appieno. Vista attraverso i suoi occhi, la vita è un
peso e lo so che è brutto dirlo, ma nei suoi panni lo crederei anche
io. Probabilmente troverei spossante persino respirare. Trovo
comunque che un enorme e importantissimo gesto sia dato dall’appoggio
della famiglia e anche da quello che Aaron compie per la famiglia
stessa.
Spencer…
ragazzo mio, ti adoro. Al di là del fatto che anche tu non hai avuto
una vita semplice, in te ho riconosciuto una persona che ha messo da
parte i propri bisogni per il bene della persona con cui vuole stare
e la ritengo una cosa dolcissima. Sapete quando gli occhi diventano a
forma di cuoricino? Ecco, in alcune scene andavo in brodo di
giuggiole per lui.
Infine,
non per questo meno importante, vorrei veramente fare un applauso al
loro insegnante perché è stato particolarmente comprensivo e umano
seppur costringendo Aaron ad affrontare, anche se in minima parte, le
sue paure.
E
da ringraziare è anche il papà di Spencer. La gente può dire quel
che vuole, ma per me resti uno dei migliori, sappilo.
J.
P. Barnaby, non so veramente come ringraziarti per questa piccola
perla. Hai raccontato in modo magistrale tutte le emozioni che
difficilmente una persona prova a questi livelli e ce le hai fatte
sentire tutte, una a una. Quando Aaron faticava a respirare, faticavo
anche io. Quando si sentiva schiacciato e impaurito, io provavo le
medesime cose. Ma quando ha incontrato Spencer e ha iniziato a
rapportarsi con lui, ho intravisto uno spiraglio di luce e la
speranza mi ha invasa.
Ovviamente
rientri anche tu nella mia personalissima categoria di scrittori che
provocano continui colpi al cuore, potrebbe non sembrare un pregio
detto in questi termini, ma, credimi, lo è.
Non
vedo l’ora di poter leggere come prosegue la loro storia quindi
attendo ancora una volta che Santa Dreamspinner Press compia il
miracolo.
Hei! Fino a pochi minuti fa non sapevo nemmeno dell'esistenza di questo libro ma ora, grazie a te, non vedo l'ora di leggerlo!! Il libro è già uscito in italiano oppure ancora è solo inglese?? *^* (ancora non mi sento pronta a leggere in inglese ahahaha più che altro non so da quale libro iniziare q.q) Ad ogni modo, bellissima recensione!!
RispondiEliminaCara è in italiano e puoi trovarlo qui: http://www.amazon.it/gp/product/B00UW51OIK
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