Genere: M/M
Editore: Dreamspinner Press
Pagine: 190
Prezzo: --
Uscita: 14 Luglio 2015
Sinossi:
Quasi un anno dopo essere stato rifiutato per un altro, il paramedico di Seattle Peter Morse soffre ancora, ma quando l’uomo che lo ha respinto gli chiede un favore, acconsente. La sua missione: rintracciare Sean Reid, il fratello in fuga di un’amica comune. Peter non ne è entusiasta, finché non trova Sean ferito sul ciglio della strada.
Tutto in Sean suscita gli istinti protettivi di Peter – salvare la gente è quello per cui vive – ma non aveva previsto di perdere la testa per una persona così decisa a scappare. Oltre alle ferite fisiche, Sean combatte contro il dolore e il senso di colpa, e il caos che il padre eremita ha lasciato dopo la sua morte minaccia di sopraffarlo.
Salvare Sean vuol dire per Peter abbandonare il proprio orgoglio e rivolgersi ad amici e parenti. Chiedere aiuto è una pillola amara da ingoiare per Peter, ma se lui non riesce a farlo, come può aspettarsi che Sean accetti a sua volta il suo aiuto… e il suo amore?
La serie "Storie di Sattle" è così composta:
1 - Dopo Ben
2 - SALVARE SEAN
2 - SALVARE SEAN
L'autore:
Con Riley vive sull’aspra e selvaggia costa del Devonshire, con la testa tra le nuvole, e i piedi nell’oceano Atlantico. Un infortunio ha ridotto il suo apprezzamento per le attività all’aria aperta, così ora riempie il suo tempo libero scrivendo romanzi. L’amore, la perdita e la redenzione caratterizzano le sue storie d’amore, e i suoi personaggi sono tali che le loro imperfezioni li rendono vivi. Quando non osserva la gente o discute con la sua boy band personale di figli adolescenti, passa il tempo a guardare il mare dalla finestra della cucina. Se la vedete, non la disturbate: probabilmente sta ideando nuove trame.
Sean: una
folta e lunga treccia di capelli color rosso fuoco, mogano e castagno.
Lentiggini sulle palpebre e su un corpo bianco latte. Un corpo longilineo ma
forte. Un “ragazzino”al primo sguardo, tutto l’opposto di quello che di solito
colpisce Peter quando guarda un uomo.
Peter: nessun
filtro tra cervello e bocca! A causa del lavoro che ha scelto, cura
l’organizzazione di corsi per paramedici, è sempre in viaggio da uno stato
all’altro in solitudine. Non avendo più un partner, parla praticamente da solo
per farsi compagnia e non si accorge che formula ad alta voce tutti i pensieri
che gli passano per la testa!
Con questo
escamotage l’autrice rende meno pesante l’atmosfera drammatica del romanzo, suscitando
anche qualche risata. Il punto forte della vicenda sono i dialoghi e gli scontri
tra i due protagonisti: da una parte il silenzioso ed enigmatico Sean -che sta
cercando di venire a capo del caos lasciato dal padre, accumulatore compulsivo
di documenti -, dall'altra Peter, che esterna senza accorgersene tutto quello
che gli passa per la testa e che si sente irrimediabilmente portato a
proteggere Sean da qualsiasi cosa, anche da se stesso.
Se
all’inizio per Peter è stata una seccatura occuparsi di Sean, più passa il
tempo più si rende conto che non può far a meno della sua compagnia e del suo
tocco. È stanco infatti di sentirsi solo, vuole quello che hanno i suoi amici
Theo e Morgan, che abbiamo conosciuto nel capito precedente della serie, e non
riesce a credere che il giovane Sean sia la risposta al suo senso di solitudine.
Far uscire Sean dal suo isolamento aiuta anche Peter. I due sembrano l’uno
l’opposto dell’altro, invece io li ho trovati molto simili; entrambi hanno
perso la figura materna in tenera età ed entrambi hanno un rapporto non felice
con i rispettivi padri. Sean vorrebbe finire il lavoro incompiuto del genitore
per non deluderlo nuovamente, dal quale è stato allontanato dopo essersi
dichiarato omosessuale, e gli sembra ormai l’unica occasione per meritarsi la
sua fiducia. Peter, invece, il padre ce l’ha ancora e crede che non sia
orgoglioso di lui e dei suoi successi perché gay, ma preparatevi per una
bellissima scoperta sul genitore di quest’ultimo.
Tutti noi
abbiamo un modo di reagire diverso davanti a una tragedia, abbandono o malattia
e questo romanzo non è altro che uno specchio che ci mostra il differente modo
di reagire delle persone. C’è chi si rinchiude in se stesso vivendo ai limiti
della comprensione umana e sfociando della psicosi ossessivo compulsiva, come
il padre di Sean. Chi si rifugia nel lavoro manuale per tenersi occupato, ecco
il padre di Peter. Chi decide di dedicarsi a salvare foreste dallo sfruttamento
smodato dell’uomo, ovvero Sean. E chi, come Peter, si dedica al prossimo
cercando si salvarlo a tutti i costi, trascurando persino la propria felicità.
Il padre di
Peter è il personaggio che più mi ha toccato nella vicenda, un grande uomo con
un grande cuore che non viene compreso al momento dal figlio. Spesso non
sappiamo come entrare nel cuore degli altri, abbiamo paura che esprimere ad
alta voce i nostri sentimenti sia un segno di debolezza, e chiedere aiuto agli
altri lo appare ancora di più. Chiedere aiuto non vuol dire essere deboli ma è
un grandissimo atto di coraggio.
Il percorso
di perdita e redenzione che caratterizza i lavori di quest’autrice colpisce subito, e sicuramente
piacerà a chi è in cerca un romanzo contemporaneo con personaggi talmente ben
caratterizzati da sembrare siano reali.
Un piccolo
cammeo meritano le “ragazze di Sean” che mi hanno fatto fare delle belle
risate! Come direbbe Sean: “Stupide >ragazze> del cazzo!”. Chi sono le
“ragazze”? Leggete il libro e lo saprete!
Voto finale tre
stelle e mezzo, due fiammelle e mezzo per
la passione.
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