Il secondo capitolo
della nuova serie erotica che ha conquistato la Germania.
Non puoi sfuggire al
tuo destino soprattutto se si chiama JON HUNTINGTON ed è l'uomo più affascinante che tu abbia mai conosciuto.
Genere: Erotico
Editore: Sperling e Kupfer
Pagine: 252
Prezzo: € 14,90
Uscita: 20 Maggio 2014
La serie
"Colours of Love" è composta da:
1. I Colori dell'amore. Il Rosso (Entfesselt)
2. I COLORI DELL'AMORE, IL VIOLA (Entblößt)
1. I Colori dell'amore. Il Rosso (Entfesselt)
2. I COLORI DELL'AMORE, IL VIOLA (Entblößt)
3. Verloren
4. Verführt
4. Verführt
L'autrice:
KATHRYN TAYLOR è lo pseudonimo
di un’esordiente tedesca. La serie I colori dell’amore è stato un
grande successo in Germania e sta per sbarcare all’estero.
RECENSIONE A CURA DEL GOBLIN!
Sinossi:
Grace
Lawson e una giovane studentessa americana. Ventiduenne, ingenua e affamata di
nuove esperienze, durante il suo primo lavoro a Londra ha perso la testa per il
suo affascinante capo, Jonathan Huntington. Le regole della loro relazione
erano chiare fin dal principio: nessun limite alla fantasia erotica e nessun coinvolgimento
emotivo. Ma Grace le ha infrante e ormai per lei e troppo tardi: i suoi
sentimenti per Jon crescono ogni giorno di più. Ma lui e davvero inaccessibile
come sembra? La considera realmente solo come un corpo con cui soddisfare le
sue fantasie? Grace e in cerca di risposte. E per trovarle deve rischiare.
Tutto. Perche il gioco più pericoloso deve ancora iniziare…
Gioco,
eh? Bene, facciamone uno. Il gioco dell’Oca è perfetto. Venghino signori,
venghino, che si va ad incominciare.
Immaginate
dunque un tabellone, fatto di tante caselle. Tingiamole soprattutto di viola
perché, per qualche misterioso motivo, questo è il colore scelto dall’autrice
per rappresentare il suo nuovo libro. Prendete due segnapassi, che so, un’oca,
appunto e una pietra, perché così appare il monolitico Jonathan. Tiriamo il
dado. Vediamo un po’ dove arriviamo.
Subito
su Imprevisti: “Un giapponese stronzo cerca di spaccarvi la faccia. Restate
fermi per un turno.” Male, male.
Altro
tiro. Casella viola: “Trombate come se non ci fosse un domani.” Ok, va bene, ci
può anche stare. John il Menhir d’altronde ha la faccia tumefatta, vuoi non
consolarlo?
Altro
tiro. “Ottieni un super incarico e nessuno sa perché, a parte il fatto che ti
trombi il capo. Avanza di due caselle.” Evvai.
Tiro.
Oh, un’altra casella viola. Non sarà che… “Ri-trombate come se non ci fosse un
domani, ma cambiate scenario.” Beh, va bene, d’altronde la suite del SUO
albergo personale è così carina e accogliente, sarebbe un peccato sprecare
l’occasione…
Tiro.
Di nuovo Imprevisti: “La madama che gestisce il TUO albergo figo – tutto è
sempre figo, quando si tratta di Jonathan Huntington – ti interrompe sul più
bello. Torna alla casella viola e ritromba.” Echeppalle, va bene, va bene,
vado…
Tiro.
Altra casella viola. “Trombate comesenoncifosseundomani ma fatelo strano.”
Gesù, e adesso che faccio, io che vengo da uno sperduto paesino del Michigan di
nome Lester? Rispolvero i nebulosi ricordi dell’unico film erotico che ho visto
in vita mia e cerco di mettere in pratica. E lui, che ha frequentato Club NON
del cucito e NON del libro, naturalmente mi trova una dea del sesso. Un po’
scemo, questo gioco.
Tiro.
“Il tuo partner è stronzo, fattene una ragione. Resta ferma per un turno, poi
fai due passi indietro.” Uffa, non è colpa mia se lui è stronzo. Due passi
indietro… Cazzo, di nuovo la casella viola di prima. Ma io l’ho già fatto
strano, adesso come si fa? Uhhh, ma che bel bosco… ma sì, in fondo il contatto
con la natura è importante… siamo pallidi come morti, a furia di stare sempre
chiusi a trombare… Famolo, famolo.
Tiro.
“Hai gestito alla perfezione il tuo incarico e tutti ti stimano” Avanza di due
caselle. Non quella viola, per favore. No. Bene. Ho gli ormoni che si
trascinano agonizzanti qua e là , ci vuole una pausa.
Tiro.
“La segretaria stronza del tuo capo/amante ti mette i bastoni tra le ruote.
Ferma un turno.” Odiosa, sempre detto. Brutta bestia, l’invidia…
Tiro.
Imprevisti: “Devi passare il weekend nella casa di famiglia del Menhir. Trovati
un vestito decente.” (Due pagine di pippe mentali su cosa indosserà questa
decerebrata.) E la scelta cade su (cito) camicetta
chiara abbinata a una gonna stretta a stampe multicolori e ballerine rosa.
Tornatene a Lester che è meglio, va.
Tiro. “Scopri
che il tuo partner super figo e super ricco è in realtà un debole coniglio
spaventato. Resta fermo fino a quando qualcuno non viene a salvarti.” Ecco. Con
la sfiga che ho rimarrò bloccata nel museo di famiglia con la mia gonna a
stampe multicolori – e non dimentichiamo le ballerine rosa – fino al giorno del
giudizio.
(Diciotto
turni e innumerevoli pippe mentali dopo) Tiro. Casella viola. Oh Dio. Ormoni,
vi prego… soccorretemi… so che vi sto annientando, ma GGGGGionatan è così
irresistibile, cè, non ce la faccio, cè, tipo…
Tiro.
“Siete a metà del gioco. Succederà qualcosa di Emozionante. Se la sfangate,
avanzate di due caselle, se no tornate al Via.” Oddio. E rifarmi tutte quelle
caselle viola? No, no, ce la devo fare. Fiuuuu, ce l’ho fatta. Bene. Avanziamo.
Casella… VIOLA? Oh signore, datemi un monastero, ma di quelli belli impervi,
non ce la faccio più. Ormone, guarda che ho visto che cerchi di nasconderti
dietro al divano, vieni qui! Subito! Dopo ti do un Tavor. Lo vuoi un bel
Tavorino, ormoncino caro? Preso! Cuccia! Bravo, così.
Tiro.
“Il tuo partner non è solo un coniglio spaventato. È anche un mulo. Fermo tre
turni.” Vabbè, almeno mi riposo un po’, dopo tutte quelle caselle viola…
Tiro.
“Il tuo partner ha un attimo di cedimento. Vai fino alla prossima casella viola
per festeggiare.” Eeeeeeeeeek! No! Per favore! Mi va benissimo quando fa il
mulo e il coniglio! Basta! Aiuto! (Gli ormoni fuggono in tutte le direzioni e
cercano di suicidarsi). Vi ho mai detto che odio il gioco dell’Oca?
Tiro. (Non
la casella viola, non la casella viola non la casella viola) Imprevisti: “Il
tuo partner ha un attacco di stronzaggine e di mulite acuta. Resta ferma lì e
non fiatare per sei turni.” Noia. Noia. Noia. Noia. Noia. Noia. Però ci sono
ancora poche caselle, dai, e non mi sembra di vederne altre viola… solo rosa.
Rosa confetto. Rosa Harmony. Rosa zucchero filato. Rosa
mi-si-stanno-per-cariare-i-denti-senza-passare-dal-via…
Tiro.
L’ultimo, grazie al Cielo. E adesso brucerò questo schifo di tabellone e non
giocherò mai più al Gioco dell’Oca.
Tutto
ciò, caro lettore, per dire che il Goblin ha fatto indigestione di sesso, di
pippe mentali e di melensaggini. Se nel primo libro avevo potuto trovare
qualche aspetto vagamente interessante nel personaggio di Jonathan, ora ce lo
ritroviamo nelle vesti di un bamboccio infantile che negherebbe persino sotto
tortura di avere delle responsabilità nella situazione non certo idilliaca in
cui versa la sua famiglia. Il giapponese che sembrava promettere bene è
scomparso tra le nebbie del Sol Levante; la sorella di Jonathan ci regala uno
dei siparietti più insopportabili degli ultimi anni e Alexander, il migliore
amico di Jon nonché ammmmore di lei, è inutile come la pelliccia ad agosto.
Grace è una specie di gatta in calore che ogni tanto tira fuori un’unghietta e
tutti le dicono quant’è brava, quant’è tosta e quant’è insostituibile. Quindi
abbiamo anche un tocco di fantascienza nel libro, complimenti all’autrice per
questo crossover di genere.
Non
riesco a credere che ci sarà un terzo libro. Proprio non ci credo. Che cosa ci
possono raccontare?
Tremo
solo all’idea di scoprirlo.
Una
stellina, se possibile solo mezza. Burn, baby, burn.
E per
protesta a questa overdose di sesso, assegno solo due
fiammelle. Dopo un po’, anche il dolce più buono viene a nausea.
Alla
prossima, caro lettore.
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Lol! Come sono contenta quando i miei pregiudizi sugli erotici vengono confermati da queste recensioni *evil smile*
RispondiEliminaSia lode al Goblin!
RispondiEliminaNon mi avvicinerò a questo libro neanche per sbaglio!!!