Un romanzo che indaga «la
meccanica della separazione» fornendo una straordinaria e mai banale casistica
sentimentale.
Genere: Romanzo
Editore: Sperling & Kupfer
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Pagine: 320
Prezzo: € 14,90
Pagine: 320
Prezzo: € 14,90
Uscita: 1 Aprile 2014
Sinossi:
Roberto è un trentenne con un
imprecisato lavoro di segreteria e quella faccia lì: la faccia di chi si è
appena lasciato con la ragazza. Eppure lui e Sandra sono ancora insieme. Va
bene, non sarà un amore travolgente, ma può funzionare e Roberto è pronto al
grande passo: trasferirsi da lei. Prima o poi però tutti si lasciano, e allora
anche i nonni ottantenni di Sandra annunciano il divorzio. Peccato che la casa
in cui Sandra e Roberto pensano di convivere appartenga alla nonna e che lei,
tornata single, abbia deciso di sfrattare la nipote. Tutti i progetti della
coppia rischiano di andare in fumo da un momento all'altro, e Roberto non ha
intenzione di stare a guardare. Una scanzonata – e comicissima – commedia
sull'amore dedicata a chi quasi riesce a farne a meno (quasi!). Perché non è
che Roberto si fidi tanto della teoria della coppia ultraterrena, per cui a un
certo punto nella vita arriva la vera storia d'amore che ti ripaga di tutte le
storie di merda. Ma chissà che la battaglia contro la famiglia di Sandra non lo
aiuti a capire cosa vuole davvero.
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IL BOOKTRAILER!
«Laudiero scrive come andasse su e giù per una scala pentatonica. Tu leggi, e vedi tutto. Ridi dell'inconcludenza sentimentale che racconta, perché sai che stai ridendo di te.»
Diego De Silva
«Laudiero scrive come andasse su e giù per una scala pentatonica. Tu leggi, e vedi tutto. Ridi dell'inconcludenza sentimentale che racconta, perché sai che stai ridendo di te.»
Diego De Silva
L'autore:
Simone Laudiero è nato a Milano (ma per sbaglio) nel 1979. Napoletano di famiglia napoletana, ha studiato a Bologna e a Torino, lavora a Milano e vive a Roma (ed è scomodo come sembra). Dal 2006 fa l’autore comico, portano la sua firma Camera Café, Kubrick e altri programmi.
Nel 2011 ha co-fondato La
Buoncostume, un gruppo di autori televisivi e web.
È stato definito il «Woody Allen napoletano».
È stato definito il «Woody Allen napoletano».
RECENSIONE A CURA DI ANGELA D'ANGELO:
Si
lasciano tutti, prima o poi. Le relazioni sono complicate, troppo perché si
riesca a farle durare. I sogni di una vita tutta rose e fiori sono favole
stucchevoli per bambini.
Roberto
l’ha capito presto, che l’amore non dura se si alimenta solo di sentimento. E
allora bando a travolgenti storie d’amore, a ottusi sogni di una vita comune,
bisogna essere lungimiranti.
Per
vivere bene c’è bisogno di una casa, di genitori pronti a supportare il nuovo
nucleo familiare e di un’intesa che magari non sarà spirituale, ma almeno è
comoda.
Cinico?
Forse, ma Roberto non può che fare simpatia. Eh sì, perché l’eroe di Simone
Laudiero è un concentrato di pigrizia, scarso spirito di iniziativa e ironia.
Prodotto del suo tempo, il protagonista affronta la vita con occhio disincantato, un comodo spirito di adattamento e una buona dose di calcolo.
L’amore
lo vede nello stesso modo, una parte imprescindibile del suo cammino, eppure
sembra che non sia lui a dirigere i propri passi.
Roberto si lascia trasportare dagli eventi con un atteggiamento che mischia una fanciullesca ingenuità alla pura stupidità di un bambinone di trent'anni.
Roberto si lascia trasportare dagli eventi con un atteggiamento che mischia una fanciullesca ingenuità alla pura stupidità di un bambinone di trent'anni.
E di
Roberto ce ne sono tanti intorno a noi, siamo noi.
Simone
Laudiero fa della realtà la sua carta vincente, dell’identificazione il jolly
su cui puntare per il successo.
Con
simpatia e ironia, riesce a raccontarci l’amore nell’Italia del 2014, un amore
che deve scontrarsi con la realtà di disoccupazione o nei casi più fortunati di
lavoro in nero.
È
amaro, sì, ma l’autore ha la capacità di suscitare il riso, di indurre un
divertimento che è anche un po’ rimpianto. Tra le strade di Napoli, le visite
nel Sannio, genitori fan di 24 e nonni che vogliono divorziare a ottant’anni
suonati ( e superati), Si lasciano tutti ci fa un elenco dei mille e uno
motivi per cui tutto finisce.
Dalle
elementari, passando per le superiori e l’esperienza lavorativa a Milano, fino
al rientro in casa paterna, Roberto ripercorre i fallimenti dei suoi amori
passati e si lancia in una cronaca minuto per minuto di quella che sarà
l’ennesima disfatta.
Ma
anche ai più cinici la vita sconvolge i piani e forse Roberto sbaglia, infondo
non si lasciano proprio tutti.
Piacevole,
frizzante, scritto con uno stile essenziale e diretto, Si lasciano tutti convince e ci fa ridere di noi stessi. Un buon prodotto quello firmato da Simone
Laudiero, simpatico ma pregno di realtà, una realtà che la risata ci fa
sembrare meno brutta… e sì, con un po’ di difficoltà si riesce sempre ad andare
avanti.
Anche
in amore!
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Leggete anche la prima recensione dedicata a questo libro nel
Blog Tour #Silascianotutti:
La Biblioteca del Libraio
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lettura interessante,anche se prediligo storie romantiche e sdolcinate, trovo molto piacevole leggere anche quella che è la chiave cinica e comica dell'amore e senz'altro, questo sembra un libro che vale la pena leggere!!
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