Genere: Romanzo
Editore: Tre60
Pagine: 240
Prezzo: € 9,90
Sinossi:
Molly
Allen vive a Portland, ma il suo cuore è rimasto nel Tennessee, assieme
all'uomo che ha lasciato anni prima. Ed è sicura che l'amore non tornerà mai
più a bussare alla sua porta.
Ryan Kelly vive a Nashville, ha il cuore spezzato e non riesce a dimenticare Molly e le ore meravigliose trascorse insieme, ai tempi del college, in una piccola, deliziosa libreria chiamata The Bridge: un luogo magico, fuori del tempo, dove rifugiarsi per leggere e per volare con l'immaginazione.
Ed è proprio in quella libreria che ora, dopo tanto tempo, il destino fa rincontrare Molly e Ryan e regala loro una seconda occasione per scrivere insieme il lieto fine della storia di cui sono protagonisti.
Pagine d'amore è un'incantevole favola contemporanea per chi crede ancora nel potere delle parole, delle emozioni e dei sogni.
Ryan Kelly vive a Nashville, ha il cuore spezzato e non riesce a dimenticare Molly e le ore meravigliose trascorse insieme, ai tempi del college, in una piccola, deliziosa libreria chiamata The Bridge: un luogo magico, fuori del tempo, dove rifugiarsi per leggere e per volare con l'immaginazione.
Ed è proprio in quella libreria che ora, dopo tanto tempo, il destino fa rincontrare Molly e Ryan e regala loro una seconda occasione per scrivere insieme il lieto fine della storia di cui sono protagonisti.
Pagine d'amore è un'incantevole favola contemporanea per chi crede ancora nel potere delle parole, delle emozioni e dei sogni.
RECENSIONE A CURA DI ANITA BLAKE:
Ho deciso di scrivere questa recensione a caldo, cosa che non faccio mai, perché non voglio che si perda nemmeno una briciola delle emozioni che questo libro mi ha regalato.
Era da
mesi che non leggevo qualcosa che mi coinvolgesse fino a farmi piangere.
Stanca
delle solite storie di sesso e delle banali avventure di giovani allegre e
incasinate, ho iniziato questo libro senza nemmeno leggere la sinossi, solo
perché il titolo mi trasmetteva qualcosa.
In un’ora
e mezza l’ho finito e voglio condividere con tutte le lettrici romantiche come
me la delicatezza di queste pagine.
“Pagine
d’amore” racconta la storia di una libreria, la “The Bridge”, il ponte.
Non è solo
la storia di Charlie Barton e sua moglie Donna, proprietari della libreria, non
è solo la storia di Molly Allen e Ryan Kelly che si ritrovano e amano dopo sette
anni.
È la
storia di una passione che ha reso un uomo e il suo negozio il fulcro della
vita di moltissima gente.
Quando,
dopo una terribile alluvione, Charlie è sull’orlo del fallimento e rischia di
perdere tutto, rientrano nella sua vita due giovani che sette anni prima hanno trascorso,
per due anni, ogni pomeriggio a studiare nel salottino sopra la bottega.
Molly e
Ryan, che amano Jane Eyre tanto da farmi venire voglia di rileggerlo, riportano
alla luce il loro amore e la vita di Charlie.
Questo
romanzo non è lungo o complicato, non ha sotterfugi né stratagemmi: è una semplice
storia d’amore per la vita e per le proprie passioni.
Il sogno
di ogni persona che ama leggere è quello di poter lavorare in una libreria, o
aprirne una propria, il sogno che Charlie Barton realizza è proprio questo.
Fare dell’amore per i libri la sua vita, del negozio la sua casa, dei clienti
la sua famiglia.
E la
famiglia c’è sempre. Così quando l’ormai anziano proprietario è nei guai, da
una vecchio album di dediche e foto vengono fuori tutte le persone che si sono
ritrovate a passare di lì.
I
personaggi non sono delineati nettamente, non hanno una vera e propria
descrizione né fisica né caratteriale: sono tratteggiati dai sentimenti che gli
altri nutrono verso di loro.
Sono
l’amore, il rispetto, l’affetto e la passione a delineare la caparbietà di
Charles, la forza di Donna, l’altruismo di Molly, la voglia di mettersi in
gioco di Ryan.
Lo stile
semplice dell’autrice mi ha permesso di volare tra le pagine senza nemmeno
accorgermene, la delicatezza della storia mi ha commossa.
Ho pianto.
Per Charlie, per Donna e per la libreria.
The Bridge
costituisce un punto di partenza, di riferimento e di arrivo e il libro si
chiude quasi com’è iniziato e nell’unico posto nel quale poteva finire. Il
salottino. Ryan e Molly. Un lieto fine che si spera sin dal principio.
Un tratto
che caratterizza la storia è la religione. Tutti e quattro i protagonisti sono
credenti, pregano Dio, il Dio delle seconde opportunità, come lo definisce
Molly, affinché le cose vadano bene.
Credere in
qualcosa, che sia Dio o qualunque cosa a cui si possa aggrappare nei momenti di
buio, è il filo conduttore della storia.
Credere
nei sogni, nell’amore, nell’amicizia e in Dio, portano anche il lettore ad
avere fede. A credere che tutto alla fine si risolva.
Ci sono
momenti nei quali non sembra possibile, altri invece in cui si vede la luce.
Ma, assieme a Donna e tutti gli amici di The Bridge, anche io ho creduto
nell’happy end.
Con questa
piccola perla di sentimenti, la Kingsbury ci fa capire che non servono grandi
artifici per fare di un libro un buon libro. Che non servono storie complesse
ma che devono essere scritte bene. Che sia banale, scontata, semplice o
complicata, una storia deve colpire al cuore, emozionare, altrimenti vale
davvero poco.
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Anche a me è piaciuto questo romanzo!
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