Genere: Romanzo Contemporaneo
Editore: MondadoriCollana: Oscar
Pagine: 462
Prezzo: 10.00 €
Uscita: 2 Settembre 2014
Sinossi:
Hong Kong, 1953. Joy, ventenne inglese ribelle, incontra un giovane ufficiale di marina e in ventiquattr'ore decide di sposarlo. Londra, 1980: a diciotto anni la figlia Kate scappa di casa con una bimba neonata che vuole crescere da sola. Irlanda, giorni nostri. Sabine, ragazza irrequieta, viene mandata in campagna dalla nonna Joy. Sarà la giovane, a partire da una vecchia foto di famiglia, a scoprire un segreto nel passato della famiglia, e a ricucire il legame tra le generazioni.
Recensione a cura di Alice
Winchester:
Il romanzo ci
racconta la storia di tre donne: nonna, mamma e figlia. Nello specifico Joy,
Kate e Sabine.
La prima scena ci
introduce nella giovinezza di Joy. È il 1953, giorno dell'incoronazione della
principessa Elisabetta. Joy vive con i genitori a Hong Kong e la sola
preoccupazione per loro è quella di far sposare la figlia con un ufficiale.
Cosa di cui Joy non potrebbe essere più angosciata. Lei odia l'idea di legarsi
subito a un uomo. Vuole vedere il mondo, studiare, fare esperienze di vita.
Quello che non sa è che proprio a quella festa, invece, si innamorerà
pazzamente di Edward, un ufficiale di marina di origini irlandesi. Il loro
incontro non è uno scoppio di fuochi d'artificio, anzi. Joy è ubriaca e darà il
peggio di sé, ma lui non ha certo intenzione di lasciarsela scappare. Edward
vede in lei qualcosa che non ha mai visto in nessuna donna.
Dopo aver
assaporato un inizio storico accattivante, la scrittrice ci catapulta a Londra
nel 1997 dove troviamo Kate in procinto di accompagnare la figlia sedicenne
Sabine a prendere il traghetto per farle trascorrere l'estate in Irlanda dai
nonni.
Kate è fuggita
giovanissima da casa sua e ha sempre avuto un rapporto impossibile con la
madre, Joy. Tanto che, rimasta incinta a diciannove anni, decide di prendere le
distanze e rifarsi una vita in Inghilterra. Kate è una donna fragile nonostante
i suoi 35 anni, diventata insicura per colpa di questa madre dura e
inflessibile che è stata Joy. Kate non si è mai sentita all'altezza. Ha sempre
combattuto per avere un po' d'affetto e comprensione. Per questo non parla più
con i suoi genitori. Si vede però costretta a mandare sua figlia dai nonni per
rimettere in piedi le sorti della sua vita amorosa. Vuole proteggere Sabine,
vuole risparmiarle le scenate che lei e Geoff, il compagno che sta lasciando
per un altro uomo dopo sei anni di relazione, faticano a evitare mentre il loro
rapporto volge al termine.
Poi c'è Sabine.
Sedici anni e in piena crisi di conflitto con una madre che ritiene incapace di
tenersi un uomo. Odia Kate che la sta mandando in esilio in un posto che non
conosce, con persone che non ha mai visto. La detesta perché la allontana dagli
amici, dalla sua vita. Senza cellulare e senza computer. E tutto perché vuole
spassarsela con Justin, il tizio di turno che lei non sopporta. Sabine adorava
Geoff. E prima di Geoff c'era Jim. Già, sua madre è un disastro con le
relazioni sentimentali. Ed è la terza volta che le sconvolge la vita. Perché
sua madre è fatta così? Perché non è in grado di prendere in mano la situazione
senza trasformarsi in uno zerbino ogni santa volta?
Comincia così per
Sabine un periodo fatto di cambiamenti drastici. In Irlanda troverà una realtà
che non ha niente a che fare con quella conosciuta. Lei, ragazza di città già
indipendente, si ritroverà a dover sottostare a regole ferree imposte da nonna
Joy. Dovrà rendersi utile in casa, dovrà aiutare, fare compagnia a nonno
Edward, che adesso è molto malato e quasi sempre costretto a letto. Niente
abiti alla moda, niente TV, niente ciondolarsi da una stanza all'altra senza
combinare nulla. In quella grande casa umida e macchiata di muffa fa sempre
freddo. L'acqua calda va risparmiata, le scarpe si sporcano subito di fango.
Non sarà facile.
La storia si
evolve e con essa evolvono i caratteri di queste tre donne, tutte speciali e
forti nel loro piccolo e nel loro vissuto. Tra i ricordi di Hong Kong e le
immense pianure irlandesi, ognuna attraverserà un suo percorso. Quello fatto di
memorie e segreti di Joy, quello di rivelazioni per Kate e quello di crescita
per Sabine. Alla fine tutte e tre si ritroveranno sotto lo stesso tetto
irlandese e saranno costrette a confrontarsi. Nel bene e nel male.
Questo romanzo
della Moyes risale al 2002, in realtà. Lì per lì ero quasi sicura che non
potesse eguagliare le emozioni che i precedenti libri mi avevano dato (“Io
prima di te”, “La ragazza che hai lasciato”), visto che appunto risale ad anni
prima. Mi sono detta che non avrei trovato stile, non mi avrebbe catturato come
al solito, pensando a una scrittrice più acerba.
Ovviamente mi
sono subito ricreduta.
La narrazione in
terza persona ci porta a vivere i fatti, sia al presente sia al passato, sulla
nostra pelle. Le parole prendono colore, profumo, lasciano un buon sapore in
bocca. È questa la magia della scrittrice. Qui abbiamo a che fare con tre
generazioni di donne. Tre vissuti alacremente elaborati. Ogni punto di vista ci
regala emozioni, e ce ne sono per tutti i gusti. Si soffre, si ama, ci si
commuove, ci si arrabbia, si resta a bocca aperta.
Altro particolare
che mi ha fatto amare questo libro sono le sottotrame. I personaggi che girano
intorno a queste bellissime donne sono degni di nota. Nessuno resta indietro,
tutti hanno uno scopo ben preciso.
La dinamica dei
dialoghi è perfetta, così come i gesti che caratterizzano i protagonisti.
Eh già, la Moyes
non ha sbagliato nemmeno questo colpo!
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