Recensioni: "IL RITORNO DEL KILLER" di James Patterson.

Editore: Longanesi

Genere: Thriller 

Pagine: 292

Prezzo:  € 16,40

Uscita: Febbraio 2014

Sinossi:

Evaso da un carcere di massima sicurezza, Kyle Craig, alias Mastermind, ha un solo scopo: vendicarsi di Alex Cross, l'uomo che lo ha fatto rinchiudere in isolamento per tutti questi anni. Per agire indisturbato, Craig cambia letteralmente volto, assumendo un'identità insospettabile. Nel frattempo Washington è scossa da una serie di delitti efferati, firmati da un cecchino che ha deciso di eliminare la parte marcia e corrotta della società. Il Patriota, così si fa chiamare il killer, sceglie le proprie vittime tra i politici e gli esponenti dell'alta finanza che ritiene responsabili della deriva del Paese. Un eroe o un pazzo criminale, si chiedono i media. E poi, come fa quest'uomo a essere così informato sui movimenti delle sue illustri vittime? Le indagini vengono affidate a Cross, che entra subito in contrasto con l'agente inviato sul campo dall'FBI... Oltre a questa difficile indagine, Cross deve affrontare il ritorno di Mastermind che, disposto a tutto pur di eliminare lui e la sua famiglia, lo trascina in un gioco perverso, nel quale il detective ignora il volto del suo acerrimo nemico. Un piano diabolico che per Kyle Craig ha un sapore ancora più dolce, dato che per Cross si avvicina il giorno delle nozze...

Patterson è l’autore di thriller più venduto al mondo e il suo agente dell’F.B.I. Alex Cross è un ottimo personaggio, così come lo è il suo arcinemico Kyle Craig, alias Mastermind, con cui Cross ha dato vita a battaglie epiche nel passato. Eppure questo suo ultimo romanzo non convince.

L’inizio è impressionante. L’autore gioca a carte scoperte dal primo rigo dicendoci subito quale sarà il piano dell’evaso Craig, che vuole vendicarsi di Cross per averlo fatto rinchiudere in un carcere di massima sicurezza. Kyle ruberà l’identità di un agente del Bureau e pian piano si insinuerà nella vita dell’agente dell’F.B.I. stringendogli attorno al collo un cappio sempre più stretto e micidiale; tutto ciò accade in un momento molto particolare della vita di Cross, che è alle prese con i preparativi del suo matrimonio e le complesse dinamiche famigliari che ne derivano.

Craig lascia dietro di sé una scia di cadaveri, tutte persone vicine e care ad Alex, che deve dividere le sue energie tra l’invisibile nemico storico, di cui sente la traccia di sangue sempre più vicina, e due killer “patrioti” che si divertono a eliminare politici, giudici e uomini di affari corrotti, lasciando le autorità nel panico e suscitando un pericoloso spirito di simpatia nella massa. E, come se tutto questo non bastasse, vi è anche un serial killer che incide sulle sue vittime strane formule matematiche.

Insomma, gli ingredienti per una storia spettacolare ci sono tutti, ma, a differenza dei suoi primi romanzi, qui Patterson non riesce a mescolarli e dosarli nel modo giusto. Le tre piste di indagine si mescolano e dipanano in modo agile e convincente fino a metà libro, poi l’autore lascia che le varie micce innescate si spengano senza fare il botto. Il serial killer delle formule matematiche ha un movente ridicolo che non convince il lettore; la serie di omicidi eccellenti dei “patrioti” tiene tutti col fiato sospeso e risulta essere il canovaccio più interessante, ma la sua risoluzione lascia più domande che risposte e un senso di incompiutezza profondo in chi legge; e per finire la lotta tra Craig e Cross ha il suo epilogo durante la luna di miele e il romanzo finirà con il botto, ma mai botto fu più mediocre e scontato.

Che dire? Se siete amanti dell’ispettore Cross vi consiglio comunque di leggerlo, sia perché siamo a una evoluzione interessante della vita privata del protagonista, sia perché la parte iniziale è godibile e promettente, ma se siete neofiti dell’autore, forse non è il miglior titolo da cui cominciare, anche perché il personaggio di Mastermind sembra resuscitato da un ciclo ormai concluso e, più che uno spaventoso antagonista, sembra una minestra riscaldata. Non più di due stelline, perché Patterson ha dimostrato di potere e sapere fare molto meglio di così.