Editore: Rizzoli
Collana: Youfeel
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Prezzo: € 2,49
Uscita: 12 Ottobre 2015
Cogli l’attimo (fecondo)
Ginevra e Paolo conducono una vita frizzante nella
soleggiata e ridente Forte dei Marmi. “Niente
figli, molti viaggi” è il motto del loro matrimonio. Felice. Poi un giorno, a
trentott’anni, lei si accorge di desiderare un figlio. L’inesorabile orologio
biologico inizia a ticchettare. E si sa quando una donna si mette in testa una
cosa, difficile farle cambiare idea. Di colpo tutto ruota intorno al
“quattordicesimo giorno”, quando lo stick per determinare l’ovulazione
indica che il momento è propizio. E anche il sesso, un tempo fantastico,
inizia a diventare un dovere.
Se poi il concepimento tanto agognato tarda ad
arrivare, la situazione diventa sempre più “tesa”… o forse no?
Equivoci, situazioni comiche e tanto amore. Una commedia brillante in cui tutto può succedere, anche che il finale lo porti una cicogna.
Paolo
e Ginevra sono sposati da tre anni, il loro matrimonio è stato celebrato in età
matura e sin dall’inizio del racconto è presentato come un idillio.
Poi
Ginevra decide di volere un figlio e iniziano così il calvario per restare
incinta e i problemi con Paolo. Seguendo il “Mood Ironico” in cui il racconto è
stato inserito, la storia è un susseguirsi di equivoci, stati confusionali e
confessioni, tutto narrato con estrema delicatezza e simpatia.
Certo,
il tema trattato non è semplice: la difficoltà di restare incinta, soprattutto
quando non si è giovanissime, è un tema ricorrente e un cruccio che assilla
molte donne. Letizia Draghi affronta la questione come solo una donna potrebbe
fare. Racconta l’ansia, le aspettative e l’isteria della protagonista in
maniera equilibrata, cercando di dare il giusto peso alla questione senza farne
un dramma.
Ottima,
a questo scopo, è la tecnica di usare il doppio punto di vista. Capiamo Ginevra
e capiamo (forse?) Paolo.
Vediamo
un po’ chi sono questi due sposi incasinati.
Paolo
è un quarantenne prestante, con ancora tutti i bulbi piliferi al loro posto e
solo una spruzzata di grigio sopra le orecchie, per citare l’autrice. Ex latin
lover e superbugiardo, è il classico uomo italiano, e lo dico da maschilista.
Un esempio? Lei cerca di affrontare un discorso serio e lui, al ristorante, si
strafoga e le guarda le tette.
Ginevra
è uno spettacolo. Ex modella attenta alla linea senza essere maniacale, non
sembra una donna che affronta la vita di petto, quanto più una che ama trovare
soluzioni alternative ai problemi. Non rimprovera apertamente Paolo perché
trova mille scuse per non procreare: se ne lamenta su facebook e pensa a
cos’altro escogitare. Non per questo non piace, anzi!
La
storia è raccontata in maniera lineare e con uno stile che definirei “moderno”,
non solo per il doppio punto di vista o per i riferimenti alla tecnologia
attuale, quanto per la freschezza e per la facilità con cui si insinua nel
lettore facendolo immedesimare.
La
lunghezza? Perfetta. L’ho divorato in pausa pranzo neanche fosse il miglior
bignè che il banco dei dolci potesse offrire.
Bravissima!
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