Un amore avversato dalle circostanze e dall'autrice stessa... ma indimenticabile!
Oggi Teresa ci parla di JANE e ROCHESTER, gli eroi di "Jane Eyre" di Charlotte Bronte.
Oggi Teresa ci parla di JANE e ROCHESTER, gli eroi di "Jane Eyre" di Charlotte Bronte.
Un rumore improvviso coprì quei mormorii chiari, ma lontani;
uno scalpitìo, un suono metallico. Era il rumore prodotto dal passo di un
cavallo sulla via.
Questo è
lo sfondo su cui avviene l’incontro fra Jane e Rochester: il rosso del tramonto
e della passione, il nero delle tenebre e del male. Né si può dire che il
protagonista abbia i tratti caratteristici dell’eroe.
Era di statura media, le spalle larghe, il viso accigliato,
la fronte pensosa e i lineamenti duri. Gli occhi e i sopraccigli aggrottati
indicavano un'indole violenta. Non era più giovane, ma non aveva ancora toccata
la maturità . Poteva avere trentacinque anni; la sua presenza non mi spaventò:
appena appena m'intimidì.

Tutto ciò
forse perché ha avuto un passato difficile? Certo suo padre e suo fratello
maggiore lo hanno sacrificato a questioni di prestigio familiare, raggirandolo
e facendogli sposare una creola, Bertha, ricchissima ma ninfomane e giÃ
sull’orlo della follia, che al momento vive in stanze a lei riservate, chiusa a
chiave insieme con l’infermiera-carceriera Grace Poole. Nessuno sa che è sua
moglie, si pensa sia una ex amante o una lontana parente. Per anni Rochester si
è tenuto lontano, ha avuto molte donne, ha vissuto quella che un tempo si
chiamava un’esistenza da debosciato.
Cosa fa
scattare l’amore fra Edward e Jane? Per lui è chiaro: Jane rappresenta tutto
quello che gli è stato sempre negato, cioè la dirittura morale, la schiettezza
sincera, il coraggio e lo spirito d’indipendenza. Per Jane a far scattare la
molla dell’amore è prima il suo aspetto poco affascinante che la rassicura, poi
senza dubbio la passione. Rochester sa bene che non può comprarla, a differenza
di tante altre donne, ma non riesce a rinunciare a lei: per questo tenta
l’inganno delle nozze bigame. E fallisce.

Nel corso del giorno alzai la testa e guardai intorno a me.
Vidi sul muro il chiarore del sole cadente, e domandai:
— Che cosa devo fare?
La mia mente mi rispose:
— Bisogna lasciar Thornfield.
Su questo
Jane non ha mai dubbi. I suoi principi morali sono saldi come una roccia. Non
perché non ami abbastanza Rochester, ma perché lo ama troppo e teme che i suoi
sentimenti la travolgano. Per questo fuggirà da Thornfield e, nell’ansia di
rendersi impossibile il ritorno, andrà più lontano possibile con i soldi che ha
a disposizione fino al punto di sfiorare la morte, sola e affamata.
Charlotte
è molto diversa da Emily: una passione immensa al di là di qualunque legge, al
di là del bene e del male, come quella di Heathcliff per Catherine, non vuole
neanche concepirla. Ecco perché il lieto fine può arrivare solo con la morte
apocalittica di Bertha nell’incendio da lei stessa appiccato e con l’atroce
punizione di Rochester, ridotto a uno storpio cieco. Allora nulla più fermerÃ
Jane.

Come al solito, anche l'analisi di questo romanzo è stata chiara e attenta. Io ho amato molto Rochester, e mi sono sentita come te leggendo quel finale. Dopo la prima volta ho rifiutato di rileggere il romanzo, mentre ho accettato di vedere alcuni dei film che sono stati proposti negli anni. Brava, Matesi.
RispondiEliminaGrazie, Miriam.
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